Onirica

Onirica

di Sergio Mambrini

La storia che vi propongo oggi è la risposta (finalmente!) di Giorgio ai miei auguri di buon anno. Pensavo proprio che avesse rinunciato a replicare. Invece no. Però lo fa a modo suo, facendomi capire qual è il nocciolo della questione (secondo lui). Vi ricordate quando mi scrisse prima di Natale «affinché tu possa sempre fare durare i nostri sogni»? Beh!… non ha usato quell’espressione a caso. Evidentemente i sogni hanno un valore importante nella costruzione della sua vita materiale e spirituale. Secondo me, senza sognare non riesce ad afferrare il significato delle azioni e nemmeno della propria materialità. Mi sembra di scorgere uno stato quantico nel suo pensiero. Solo quando non lo osservo o non gli comunico una mia riflessione analitica, comprendo la sottile avvedutezza nelle sue considerazioni.

Onirica

Il mondo dei sogni si mostra,

sospeso tra la terra e il cielo, leggero e misterioso,

Presenta segni archetipi noti e figure evocatrici

del cammino reale nel sempre mutevole presente:

il passato, il nostro essere e la speranza del divenire.

Tutto fluttua. Ogni parte è il tutto e l’insieme è noi stessi nell’Universo.

Il mondo dei sogni ci contiene.

La Terra e il Cielo ci avvolgono e ci cullano nell’illusione reale che ci sostiene.

Esistiamo in quanto uno sguardo si posa su di noi.

E’ la percezione nell’altro che ci fa gridare: esisto!

Il mondo dei sogni è reso possibile dalla vita.

Senza la Terra e il Cielo siamo nell’ombra, nel buio dell’assenza,

Senza i sogni non c’è il segno divino dell’esistenza.

Fan da tramite tra la nostra corta umanità e

l’infinito Universo che solo con il loro aiuto percepiamo.

Il mondo dei sogni non ha confini.

Né di spazio, né di tempo. Né fisici, né morali.

I sogni sono al di là del bene e del male.

La loro leggerezza li può rendere inconsistenti

ma l’intensità dell’emozione li trasforma nella greve densità

di un buco nero, da cui nulla fugge.

Se restiamo indifferenti ci possono schiacciare,

ma quando siamo consapevoli del momento onirico ci liberiamo facilmente dell’oppressione.

Se sappiamo essere l’attore ed il regista, realizzando anche il soggetto di un autentico sogno,

lo possiamo usare per vivere meglio.

Il mondo dei sogni ci sposta.

Sono l’essenza della carne come il profumo lo è di un fiore.

Se il profumo trasmette e comunica la bellezza di un fiore,

portato ovunque dal vento che lo sostiene, così la nostra essenza ci sposta.

Voliamo via per guardare il mondo,

per conoscere ciò che l’occhio non sa e l’orecchio non può percepire.

E’ lì che troviamo quello che cerchiamo. E’ lì che cerchiamo per trovare.

Star fuori dal nostro guscio è il viaggio migliore che posssiamo fare,

quando siam pronti per tentare.

Col sogno spingersi nell’ignoto: se non ora , quando?

Il mondo dei sogni ci indica la strada.

Nel freddo e nel sole, con la polvere sul cuore,

in salita con i sassi nelle scarpe, col vento gonfio e il fiato grosso.

Non basta ancora.

Nel lutto e nel dolore spingiamo sulle gambe per andare dove non si arriva.

Un passo dopo l’altro cerchiamo nella nebbia la meta che non c’è.

Su, in alto, dove il sentiero spinge, portiamo la vana valigia.

Masticando e sputando, pian piano camminiamo.

E’ la strada che mangiamo!

Il sogno ci fa girare gli occhi, ci insegna ad amare, ci fa sostare e ci costringe a guardare.

E’ l’unica luce, l’unico calore, la splendida guida che svuota l’inutile valigia.

Ficca così, la gioia nel cuore, sciogliendo, come cera bollente, il nostro furore.

 

Il mondo dei sogni

è solo il momento

dove siamo vivi

più leggeri del vento.

 

Redazione
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