Oppiodi: negli Usa prime condanne per “big” farmacie

Redazione Diogene

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Ci siamo occupati con molti articoli su Diogene della piaga degli oppiacei legali negli Usa. Pubblicizzati e spinti sul mercato da società di consulenza senza scrupoli, con medici compiacenti che ignorando le raccomandazioni degli esperti di sanità pubblica continuano a prescriverli con leggerezza nonostante i problemi di dipendenza che creano. Ovviamente gli oppiacei farmacologici sono necessari in medicina, ma il loro utilizzo indiscriminato provoca conseguenze più letali di quelle già create dal mercato nero delle droghe di strada.

Ieri un giudice federale ha ordinato a tre delle più grandi catene di farmacie statunitensi, la CVS, la Walgreens e la Walmart, di pagare 650,5 milioni di dollari a due contee dell’Ohio, stabilendo che le società devono essere ritenute responsabili per il loro ruolo nell’alimentare l’epidemia di oppioidi. Le aziende, stabilisce la sentenza, hanno continuato a dispensare grandi quantità di antidolorifici da prescrizione nel corso degli anni ignorando i segni evidenti di abuso delle pillole.

Una piccola vittoria, la prima in questo senso, del forte movimento che si batte per porre un freno al fenomeno negli Usa. Le farmacie hanno un ruolo cruciale nella vicenda, il giudice ha visionato ben 3 mila casi di abusi compiuto da queste catene. Ma ciò che fin qua ha impedito ai querelanti di ottenere ragione in tribunale, prima di questa sentenza è un problema legato proprio ai costi della giustizia statunitense. Il New York Times riporta il commento di Adam Zimmerman, specializzato in contenziosi complessi presso la Loyola Law School di Los Angeles, che ha seguito da vicino il caso: “Immagina i costi per gli altri 3 mila querelanti in questo contenzioso, o le quasi 20 mila città coinvolte in tutto il paese. Con questo tipo di numeri, non c’è da meravigliarsi se così tanti imputati hanno scelto un accordo in via extragiudiziale”.

La sentenza di condanna è un avvertimento per le stesse società in molti altri casi pendenti che le vedono coinvolte. Il giudice ha sottolineato che le farmacie “hanno ampiamente ignorato” i suoi ordini di presentare le proprie proposte correttive. In contrasto con i voluminosi piani offerti dalle contee, ha scritto il giudice, i suggerimenti delle catene di farmacie per affrontare la continua epidemia ammontano a una scarsa descrizione di tre paragrafi dei programmi di ritiro dei farmaci. Sembra l’inizio di un’inversione di tendenza negli Usa, ma sarebbe illogico pensare che farmacie e case produttrici rinuncino a un mercato valutato in centinaia di miliardi di dollari.

Se andate sulla pagina Usa di Wikipedia dedicata al fenomeno trovate un avvertimento che dà l’idea delle forze in campo: “Questo articolo potrebbe essere stato creato o modificato in cambio di pagamenti non divulgati”. Dal 1999 al 2020 841 mila persone sono morte per overdose nel paese. Altre 100 mila nel solo 2021. Due milioni e centomila statunitensi sono dipendenti da oppiacei. 631 miliardi di dollari il giro d’affari dal 2015 al 2018, con una perdita di produttività per un totale di 96 miliardi di dollari.

articolo in origine pubblicato su https://diogeneonline.info/oppiodi-negli-usa-le-prime-condanne-per-le-catene-farmaceutiche/

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Se andate sulla pagina Usa di Wikipedia dedicata al fenomeno

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