Ora e sempre Resistenza: film e…

… documentari intorno a due feste della Liberazione: il 25 aprile in Italia e in Portogallo, con un omaggio dei vigili del fuoco inglesi

25 aprile del 1974, in Portogallo, sboccia la  Rivoluzione dei Garofani, la loro Liberazione

la ricordiamo con due film, e un capitano

 

Capitani d’aprile – Maria De Madeiros

Maria De Madeiros, bravissima attrice portoghese, gira il suo primo film. “Capitani d’aprile”, sulla Rivoluzione dei garofani. Protagonista è Stefano Accorsi, che interpreta Salgueiro Maia.

Per la maggior parte della critica cinematografica un film sulla sufficienza, per me molto di più, a tratti epico, c’è la storia vera di Salgueiro Maia, uno di quegli uomini che per una volta non mi fanno vergognare di appartenere al genere umano.

Guardate il film, se vi è sfuggito, conoscerete la storia di un Cincinnato del Novecento, e non lo dimenticherete mai più (e qualcuno conoscerà anche Josè Afonso).

Si può vedere in rete:

https://www.dailymotion.com/video/x7gjkky     parte 1

https://www.dailymotion.com/video/x7h3dyp    parte 2

 

 

Un documentario intitolato Portogallo. Nascita della libertà, di Luigi Perelli, girato nel 1974 è visibile in rete, nel sito dell’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico (Archivi AAMOD)

 

 

Un protagonista di quei giorni, Fernando Josè Salgueiro Maia, – lo ricordavamo in Bottega – qui

 

 

il 25 aprile del 1945, in Italia, è il giorno della Liberazionedal nazifascismo. Quest’anno la ricordiamo con due film, una lezione di storia e un omaggio dei vigili del fuoco inglesi

 

Un giorno da leoni – Nanni Loy

l’opera seconda di Nanni Loy è un film sulla Resistenza, il cui ricordo era freschissimo, nel 1961.

non c’è nessuna retorica, ed è chiarissimo che essere da una parte o dall’altra non era la stessa cosa.

la storia è ambientata dopo l’otto settembre del 1943, quando partecipare alla Resistenza era un dovere morale per molti giovani, imparando in fretta che la tortura e la morte erano un rischio quotidiano.

Un giorno da leoni è un film poco visto, purtroppo, ma è un gran bel film che non sfigura davanti ad altri grandi pellicole italiane sulla Resistenza che stanno nella storia del cinema.

vogliatevi bene, e guardatevelo, con attori spesso alle prime armi, che nelle mani di un regista ingiustamente sottovalutato come Nanni Loy, sono bravissimi.

Ecco il film, diviso in quattro parti, visibile in rete:

https://www.youtube.com/watch?v=IpCx2RRiC0M     parte 1

https://www.youtube.com/watch?v=HDPR-uFfXzg      parte 2

https://www.youtube.com/watch?v=VQh4p5s26Ms     parte 3

https://www.youtube.com/watch?v=n9BhqJBriCs       parte 4

 

Il nome del padre, di Daniele Ceccarini, Mario Molinari e Paola Settimini

il film è dedicato a tutti i martiri della stragi nazifasciste.

una storia sconosciuta e sorprendente.

https://www.youtube.com/watch?v=BW3Elir0tlk

Un documentario per raccontare la storia di Udo Surer, avvocato tedesco di Lindau (Baviera), figlio di Josef Maier, uno dei soldati tedeschi che partecipò alla strage di San Terenzo Monti e Vinca. Nell’estate del 1944 il 16° Battaglione Panzergranadieren SS sterminò nella sola Lunigiana più di 400 civili, compresi donne e bambini. Nel 1992 Josef Maier muore e Udo e la sua famiglia (madre, sorella e fratello), incontrano “l’altra famiglia”, ovvero i 5 figli che il padre ebbe dalla prima moglie. Nel 2002 inizia a interrogarsi sulla partecipazione di suo padre al Reich e nel 2004 scopre che era arruolato nelle SS nel 16° plotone della Divisione Reichsführer, conosciuto come “il battaglione della morte”, comandato dal famigerato Walter Reder. Joseph Maier non fece mai parola dei suoi trascorsi, ma le carte che Udo trova confermano le sue responsabilità. Udo decide allora di cambiare cognome e di venire in “pellegrinaggio memoriale” in Italia, “per cercare di fare qualcosa”. Fare qualcosa, per Sürer, voleva dire intraprendere un percorso di riconciliazione e ricucire le ferite di una memoria storica che ha continuato a gettare ombre sul presente. Da allora ha visitato Marzabotto, Guardistallo, Sant’Anna di Stazzema, San Terenzo-Monti, Valla, Bardine e Vinca di Fivizzano, raccogliendo le testimonianze dei parenti di coloro che furono barbaramente uccisi dai nazisti. Udo Surer si è impegnato per anni a rintracciare superstiti e famigliari delle vittime delle stragi nazifasciste in Lunigiana ma anche in altre parti della Toscana e dell’Emilia, martiri nelle località dove erano stati commessi eccidi dalle truppe naziste, per intessere con loro un dialogo ispirato a profondi sentimenti di pace e di amicizia volti alla conoscenza della verità dei fatti tristemente accaduti. E’ stato insignito della cittadinanza onoraria dal comune di Fivizzano dal sindaco Paolo Grassi che ha dichiarato “da molti anni, l’avvocato Surer, viene in visita da noi con umiltà e rispetto. Non ci è passato inosservato il suo coraggio, la determinazione di volere incontrare famigliari e superstiti delle stragi avvenute sul nostro territorio intraprendendo un meritevole percorso di riconciliazione che serve a costruire ponti d’amicizia fra i nostri popoli”

da qui


 

Alessandro Barberocome sa fare lui, racconta una storia di partigiani 

Le reti clandestine. Una rete di partigiani: i GAP di Roma e l’attentato di via Rasella

 

 


 

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