ORDINE & DISORDINE

(roba del Pabuda)

 

devo dirlo:

non mi piacciono

gli scrittori disordinati:    quadrato-rosso-2-firmato-lissitzky-1922-per-ordine-disordine

la costruzione d’uno scritto,

dopo tutto,

dovrebbe sottostare

a certe regole:

come serve un certo ordine

per far sopravvivere

una semplice frase,

una volta sputata di bocca.

soprattutto,

se a posteriori

(intendo dire: una volta

ch’è bello fatto e finito

e colle buone o le  cattive

è uscito

dall’impossibile casa

dello scrittore),

si pretende ch’io lo legga

quello… scritto,

traendone

un qualche genere di piacere.

so che degli scrittori

sostengono di scrivere

per sé soltanto

e non per i lettori:

per placare una specie di smania

che li prende, periodicamente.

altri, per dei motivi impellenti

d’avanguardia,

voglion fare nuovi esperimenti.

liberissimi: figuriamoci!

ma non potrebbero avere almeno

la compiacenza

di… conservare quei fogli

in un ben serrato cassetto buio

della loro sbilenca scrivania

o di ficcarli sotto

il cumulo di biancheria da lavare

che giace da settimane

nell’angolo a destra

della bisunta finestra?

o d’incastrarli a forza

nello scomparto pieno di briciole

appena sotto la vetrinetta

della credenza?

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Pabuda
Pabuda è Paolo Buffoni Damiani quando scrive versi compulsivi o storie brevi, quando ritaglia colori e compone collage o quando legge le sue cose accompagnato dalla musica de Les Enfants du Voudou. Si è solo inventato un acronimo tanto per distinguersi dal suo sosia. Quello che “fa cose turpi”… per campare. Tutta la roba scritta o disegnata dal Pabuda tramite collage è, ovviamente, nel magazzino www.pabuda.net

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