Ore 9, lezioni di verità – 04

di Alessandra Daniele

macerie.jpgIn Abruzzo più di un centinaio di morti, e decine di migliaia di senzatetto.
In Parlamento il solito accordo bipartisan: ”questo non è il momento delle polemiche”.
Certo, sarebbe assurdo parlare di norme antisismiche dopo un sisma.
Parliamo di norme antiforfora.

Poi magari diamo fuoco anche alle baraccopoli degli abruzzesi sfollati come facciamo con quelle dei rom.
Questo non è il momento di parlare di speculazione edilizia, incuria, ecomafia, corruzione, per riflettere su quanto sia appropriata la definizione “condono tombale”.
È il momento di dare al governo la possibilità di sfruttare la tragedia come ennesimo spot “sociale” per le elezioni europee.
Qualcosa tipo la strappona sdraiata sulla monnezza che ringrazia il governo di avere “ripulito Napoli”, ma più in grande, e a reti semi-unificate.
I pezzi grossi da Vespa, il gran sacerdote del Cordoglio Controllato, l’imbalsamatore capo d’ogni tragedia da mummificare nella retorica istituzionale.
Gli sfigati al tavolo tondo da seduta spiritica di Lerner e Gruber, accanto all’inquietante materializzazione dell’ectoplasma di Zamberletti.
Questo non è il momento di dare la colpa ai colpevoli, di attribuire le responsabilità ai responsabili.
È il momento di intervistare gli esperti, e domandargli basiti e increduli come sia possibile aspettarsi un terremoto in un paese che da sempre trema come un parkinsoniano all’ultimo stadio.
Ci faranno una puntata di Voyager. Lo chiederanno a Titor, alla setta dei Cugini di Satana, al sagrestano di Rennes-le-Château: com’è possibile aspettarsi un sisma in zona sismica?..
Questo non è il momento di chiedere conto a chi costruisce palazzi con lo zucchero a velo al posto del cemento, sarebbe indelicato verso chi sotto le macerie di quei palazzi c’è morto.
Il loro ultimo desiderio è stato di certo un accordo bipartisan in Parlamento che evitasse le polemiche.
Questo è il momento di ravanare tra le macerie delle vite altrui, a caccia di reperti strappalacrime da esibire alle telecamere, e poi accusare di sciacallaggio chi quelle vite le avrebbe volute salvare.
Questo è il momento di pregustare il business per la ricostruzione, condito dalla deregulation del nuovo piano casa.
È il momento di preparare il prossimo condono tombale.

***

Perché questo post abbastana vecchio (ma sempre attuale)? Perché ai miei occhi è un pezzo esemplare su come deve essere trattata la stupideria televisiva di giornalisti e politicanti. Mostrandola per quel che è: fuffa.

Ma forse mi sbaglio. Forse si tratta di qualcosa di peggio della fuffa. Forse è crudeltà, volontà di infierire, d’aggiungere al danno le beffe; è manifestazione del livello a cui si muovono quei satanassi che amano definirsi politici e che noi dobbiamo trattare per quel che sono: volpi che si aggirano per il pollaio.

E allora come diversamente neutralizzarli se non ribaltando la verità rovesciata, mettendo alla berlina le loro truffaldinerie? Se non, appunto, ferirli nell’intimo con le schegge taglienti di una caustica ma equa Alessandra Daniele?

Il post di oggi costituisce una sorta di istruzioni sul metodo da adottare per farlo.

Mauro Antonio Miglieruolo

Miglieruolo
Mauro Antonio Miglieruolo (o anche Migliaruolo), nato a Grotteria (Reggio Calabria) il 10 aprile 1942 (in verità il 6), in un paese morente del tutto simile a un reperto abitativo extraterrestre abbandonato dai suoi abitanti. Scrivo fantascienza anche per ritornarvi. Nostalgia di un mondo che non è più? Forse. Forse tutta la fantascienza nasce dalla sofferenza per tale nostalgia. A meno che non si tratti di timore. Timore di perdere aderenza con un mondo che sembra svanire e che a breve potrebbe non essere più.

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