Ottimax? Micax tantox

Cesena: il rispetto delle regole per Ottimax è un optional; una marea di irregolarità e neppure un giorno di chiusura

di Davide Fabbri

Questa è una di quelle inchieste che non si vorrebbero mai scrivere. Perché fanno male. E’ una inchiesta comunque da fare, per amore della trasparenza, legalità e giustizia sociale. Questa vicenda che seguo da tempo sta diventando sempre di più una brutta storia. Nella Cesena “civile e democratica” accadono fatti inquietanti. E la città non reagisce, pare addormentata, incapace di indignarsi.


Dal 17 marzo dell’anno scorso ha aperto a Pievesestina di Cesena l’attività commerciale della ditta Ottimax Italia spa (che ha sede centrale a Roma), il megastore del “fai da te”, tutto per costruire e ristrutturare la casa. Articoli in vendita a prezzi molto bassi. Per tutto l’anno. E’ il terzo centro commerciale in Italia, dopo quello di Afragola in Campania e di Olbia in Sardegna. Questa catena nasce nel 2013, dalla collaborazione tra Bricofer Italia (ferramenta) e Megawatt (elettrotecnica e illuminotecnica). Ottimax a Cesena è all’interno di un grande capannone (con esposizione di 12.000 metri quadri) presso l’uscita A14-E45, in piazza Caduti del Lavoro.
Ottimax ha aperto al pubblico senza avere i permessi definitivi, utilizzando aree che non avrebbe potuto usare. Ha commesso una marea di irregolarità e il Comune ha consentito il mantenimento dell’attività, sanando abusi e irregolarità. Nessuna giornata di chiusura dell’attività. Nessuna interruzione.
Il sindaco Paolo Lucchi ha inaugurato questa struttura commerciale senza accertarsi (?) che fosse completamente in regola con i permessi. Una strana anomalia, dato che il sindaco stakanovista legge tutti i documenti importanti comunali. Inquietante il suo ruolo, anche perché scrisse all’atto dell’inaugurazione un imbarazzante comunicato-stampa di elogio di Ottimax. «Sono lieto di tenere a battesimo l’avvio di nuove attività, ma in questa occasione sono rimasto particolarmente colpito. Nel nuovo punto vendita hanno trovato occupazione un centinaio di donne e di uomini ed erano un bellissimo colpo d’occhio, con le loro divise gialle. Si tratta di un risultato di notevole rilievo, specialmente in questo periodo in cui il mercato del lavoro rimane precluso per molti. E altrettanto incoraggiante risulta il fatto che il settore merceologico di questa catena comprenda materiali per l’edilizia, un comparto che più di altri ha subìto i contraccolpi della crisi e che ora tutti ci auguriamo possa ritrovare nuova vitalità. Infine, ma non certo ultimo per importanza, il positivo impatto del nuovo insediamento, che ha contribuito a recuperare un’area finora poco valorizzata».
Il sindaco dovrebbe riflettere su quelle parole spese. Il personale precario di Elios-Ottimax ha avuto importanti problemi sindacali e nel tempo è stato fortemente ridimensionato. Ottimax continua a proporre articoli a prezzi molto bassi. Una attività di vendita di questa natura mette a repentaglio la sopravvivenza dei piccoli esercenti del settore.
Dopo un mio esposto di richiesta per l’attivazione dei controlli comunali mirati agli aspetti edilizi, commerciali e di rispetto del Codice della Strada, a fatica (dato che l’accesso agli atti mi è stato negato dal sindaco, alla faccia del principio di trasparenza) sono comunque riuscito ad avere queste informazioni, sicuramente parziali, ma significative:
– Ottimax ha richiesto in data 5.3.2016 il certificato di conformità edilizia ed agibilità parziale del fabbricato; a giugno 2016 il certificato di agibilità non era stato ancora rilasciato; l’uso della struttura poteva essere messo in atto limitatamente a una porzione dell’immobile;
– il 12 e 13 aprile 2016 la Polizia Municipale ha accertato ben 30 violazioni al Codice della Strada, contestate con 18 verbali;
– a febbraio 2017 il Comune ha pubblicato all’albo pretorio l’elenco degli abusi edilizi e dei provvedimenti conseguenti che fanno riferimento a Ottimax; è stato attestato che porzioni della struttura di vendita, o comunque la destinazione che le è stata data, erano in contrasto con varie norme, del Regolamento Edilizio Comunale, del Piano Particolareggiato presentato, dalla L. R. 23 del 2003, oltre ad essere viziate dall’assenza di autorizzazione sismica; è stato effettuato il ripristino e la sanatoria, seppure parziali.
Tutto era partito da un mio esposto. I controlli sono stati effettuati a seguito di tale segnalazione. Il 5 aprile 2016 presentai infatti al sindaco e al comandante della PM – dato che i Vigili Urbani hanno compiti di vigilanza edilizia, urbanistica e commerciale – un esposto con richiesta urgente di verifica della regolarità dei permessi di Ottimax.
In data 14.2.2016 – a struttura non ancora aperta al pubblico – vi era stato l’intervento dei Carabinieri e dell’Ispettorato del Lavoro: una visita ispettiva richiesta dai lavoratori che aveva portato all’apertura di un corposo fascicolo.
In data 28.5.2016 il potente amministratore unico della Ottimax, Massimo Pulcinelli (vedi foto) ha affermato sulla stampa locale di aver dato mandato a uno studio di avvocati per avviare un’azione legale contro di me per il reato di diffamazione. Ho assistito al solito e banale tentativo di intimidazione tramite lo strumento della querela temeraria (*). La lista di questi personaggi che annunciano denunce o fanno querele oramai è lunga. Da maggio dell’anno scorso nessuna denuncia mi è arrivata da parte di Ottimax.

Cesena, 29 marzo 2017

(*) in “bottega” cfr questi due post appunto del maggio 2016: Cesena: Carisp, Ottimax e controlli pochini e Cesena: Carisp, Ottimax e controlli pochini. Il titolo dell’articolo è mio. Scemino, vero? Ma era per farvi leggere, eh-eh [db]

Davide Fabbri

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