Pabuda: albero affollato
Il meglio del blog-bottega /226…. andando a ritroso nel tempo (*)
di fronte alla finestra
di camera mia
sta sempre, impalato, un albero:
son fortunato,
ma non ne conosco l’essenza.
ho notato soltanto
che va a stagioni:
quando fa molto freddo è muto,
ma appena scatta l’ora x primaverile
suona a non finire:
è un modo di dire:
suona, per la precisione,
tra le cinque e le sei del mattino.
così, a orecchio, direi
che a quell’ora è fortunato:
dal baccano direi
che è un albero affollato
di cince, passeri, merli
e fringuelli.
alla finestra,
a quell’ora che dicevo,
del mattino,
non è una pianta:
è un’orchestra.
io, quando sento, da letto,
tutto quel trambusto
non m’attardo:
mi alzo presto.
L’IMMAGINE – scelta dalla “bottega” – è la copertina del libro «Concerto per alberi» di Laetitia Devernay (in italiano da Terre di Mezzo editori): diventò anche un concerto vero – in omaggio al maestro Claudio Abbado che amava moltissimo questo albo – con una pièce originale scritta e diretta da Félix Mendoza e coreografata da Tony Lopresti per il Festival Musica sull’Acqua.
(*) Anche quest’anno la “bottega” ha recuperato alcuni vecchi post che a rileggerli, anni dopo, sono sembrati interessanti. Il motivo? Un po’ perché oltre 17mila e 700 articoli (avete letto bene: 17 mila e 700) sono taaaaaaaaaaanti e si rischia di perdere la memoria dei più vecchi. E un po’ perché nel pieno dell’estate qualche collaborazione si liquefà: viva&viva il diritto alle vacanze che dovrebbe essere per tutte/i. Vecchi post dunque; recuperati con l’unico criterio di partire dalla coda ma valutando quali possono essere più attuali o spiazzanti. Il “meglio” è sempre soggettivo ma l’idea è soprattutto di ritrovare semi, ponti, pensieri perduti… in qualche caso accompagnati dalla bella scrittura, dall’inchiesta ben fatta, dalla riflessione intelligente: con le firme più varie, stili assai differenti e quel misto di serietà e ironia, di rabbia e speranza che – lo speriamo – caratterizza questa blottega, cioè blog-bottega. [db]