La Minestrina della Compagna Yoko

di Pabuda

era una vita –

diciamo dal mio ultimo

soggiorno ospedaliero –

che non mi sorbivo

una minestrina d’anellini per cena.

presa dalla nostalgia,

la mia cistifellea o colecisti

o vescicola biliare

(chiamatela un po’

come vi pare, tanto è uguale!)

s’è messa di buzzo buono

per farmi capire

che non poteva proprio

più farne senza

e ne ha pretesa una

con urgenza.

quella frattaglia

(speriamo non mi legga!)

ha un modo assai rudimentale

per comunicare, per chiedere e per protestare:

praticamente, soltanto:

calci chiodati alla bocca dello stomaco.

così, batti e ribatti, a suon di coliche,

stremato, gliel’ho data

la fottuta minestrina dietetica.

ma essendo prostrato e mezzo bloccato

e furibondo

non mi son occupato direttamente

della preparazione del brodino

e della scelta della pastina più consona:

ho delegato la cara Dim Yoko

o la Gio o la compagna scienziata naturale

(ognuno la chiami un po’ come gli pare,

tanto lei ci si diverte e io capisco uguale)

a preparare ‘sta robetta leggera

con cui cenare.

lei, giustamente, lì per lì,

l’ha presa come un gioco

ma poi, anche, devo dire,

come un esercizio d’amore

e un esperimento

(a metà tra il “piccolo chimico”

e il sesso estremo).

essendo lei vegetariana

e attenta a un sacco di altre

incredibili precauzioni,

per il brodo

niente gallina vecchia,

né ossa o altri avanzi vaccini

ma manco mezzo dado:

la Yoko fa parte della rete

clandestina militante

denominata “G.M.P.N.”

(che sta per:

“Glutammato? Manco Per Niente!”).

così s’è accanita su quattro verdure indicate

per ottenere un brodo vegetale:

le ha lessate e spappolate a bastonate

(ma filtrandole, conscia delle mie fisime).

ha poi dovuto ammettere che la mia fissa

per i passaverdure d’una volta

non è poi così balzana.

a cose fatte, n’è venuta fuori

una roba commestibile, quasi buona.

soprattutto, perfetta

per soddisfare le pretese

della frattaglia bellicosa di cui sopra.

ora, entrambi quieti,

io e la mia vescicola biliare,

le saremo grati per sempre

mi sa, mi sa…

che lei già lo sa (burp!)

 

 

Redazione
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