Padova: dal muro alla polizia “etnica”

di Salvatore Palidda (Disfor-UNIGE)

I fatti.
Sintetizziamo qui quelli raccontati durante la puntata di Radio3 «Tutta la città ne parla» del 14/4/2014 (ore 10)

da un giornalista de «Il Mattino», dal sindaco Ivo Rossi, dalla consigliera comunale di origini romene, Nona Evghenie, dal presidente dei commercianti e da un avvocato.
Il sindaco (Pd, che ha preso il posto del famoso predecessore Zanonato diventato ministro nel governo Letta) afferma con tono pacato: «a Padova la convivenza civile è gravemente minacciata» da romeni che reiterano da tempo furti in negozi, in appartamenti ecc. e da accattoni romeni molesti. La dottoressa Evghenie, che ha anche un suo sito (http://www.nonaevghenie.it/ ) e nel sito del Comune figura anche come Consigliere con delega a «culture ed integrazione», presidente della Commissione consiliare II (politiche economiche) e membro della
 componente della Commissione consiliare II (politiche culturali) ha raccontato che anche lei è stata per qualche tempo clandestina ma poi ha avuto la grande fortuna di poter regolarizzarsi, acquisire la nazionalità italiana, di lavorare a tempo pieno in banca e di essersi impegnata in politica nelle fila del Pd. Secondo lei la delinquenza romena riguarda soprattutto l’accattonaggio molesto di circa 60 persone che in realtà sarebbero alle dipendenze e quindi vittime di qualche criminale. A detta dello stesso sindaco e di altri intervistati, la principale causa dell’intollerabile situazione creatasi a Padova sarebbe dovuta ai continui furti persino da parte delle stesse persone nello stesso giorno. Ovviamente questo fatto conduce direttamente all’accusa principale: la colpa di tutto è dell’eccessivo garantismo italiano che offrirebbe a questi delinquenti l’impunità! E quindi anche di quei magistrati che «ti rimettono in libertà l’arrestato tre volte per furto che va a rifarlo lo stesso giorno»!
Ma come stanno effettivamente i fatti?
a) ammettiamo che ci siano dei romeni o altri (ma siamo sicuri che si tratti di romeni e non anche di nostri disgraziati nazionali?) che praticano ripetutamente questi cosiddetti reati predatori. Quanti sono? Chi sono?
b) Se succede che ci siano recidivi, com’è che risultano incensurati e quindi rimessi in libertà dal giudice che se ne occupa?
c) Se ci sono recidivi (stranieri o italiani) cosa è stato fatto da parte dei servizi sociali? Non è forse noto che in particolare nell’attuale situazione di crisi spesso non viene offerta alcuna prospettiva di reinserimento lavorativo e sociale regolare?
d) Tutti i dati di anni di ricerche mostrano che il cosiddetto garantismo italiano non ha per nulla riservato un trattamento “buonista” né tanto meno elargito l’impunità agli stranieri: i tassi di arresti degli stranieri sono quasi simili a quelli dei neri e anche superiori a quelli dei latinos negli Stati Uniti, ossia 5-6 volte più alti di quelli degli italiani. Sappiamo che la maggioranza dei detenuti stranieri nelle carceri italiane sono stati arrestati per presunti reati quasi sempre di scarsa gravità rispetto a quelli attribuiti ai detenuti italiani. E l’Italia non ha certo lesinato le espulsioni (che peraltro sono sempre effettuate per anche qualsiasi cittadino comunitario autore di reati).
Allora di che si parla? Di qualche decina di delinquentelli o semplici devianti o di disgraziati costretti a rubare o accattonare per sopravvivere? Come mai proprio poche settimane prima delle elezioni si gioca questo allarme e non prima visto che tutti dicono che dura da tanto tempo? Se si ripete da più di un anno, come mai il Comune non s’è mobilitato prima per capire cosa fare? La prevenzione è forse solo roba da lunatici?
E invece ecco che spunta la trovata più geniale che il sindaco dice essere stata proposta dall’ambasciatore romeno: facciamo venire a Padova trecento poliziotti romeni che con la loro «competenza etnica» sanno come risolvere la situazione!
Non siamo forse di fronte a una palese insulsaggine perché tale proposta è impraticabile? Da quando in qua la polizia di un Paese straniero può svolgere attività di repressione sul territorio di un altro Stato? Cosa dovrebbero fare? Stare a fianco degli agenti delle polizie italiane per dire loro che quello è un romeno? Gli agenti italiani non sono capaci di capirlo? Verrebbero a fare gli interpreti? E per l’interpretariato c’è bisogno di poliziotti che poi avrebbero bisogno dell’interprete per parlare con i colleghi italiani? La tragica insulsaggine conduce alla farsa!
Ma, in questa storia padovana c’è un aspetto subdolo: è l’idea dell’etnicizzazione. Da anni, a poco a poco, tanti attori economici, sociali e politicanti sembrano aver ben capito che il gioco dell’etnicizzazione conviene. Conviene affidarsi al caporale “etnico” che si fa carico del lavoro sporco dal reclutamento, al disciplinamento al super-sfruttamento o neo-schiavizzazione dei “suoi” compatrioti e che eventualmente paga se viene scoperto. Conviene avere un agente bancario che procura clientela “etnica”, la più solvente e la più rassegnata a subire tassi e condizioni di mutuo che gli italiani non accettano. Conviene all’immobiliarista che piazza tutto un gruppo delle stesse origini nello stesso palazzo. Conviene al venditore di auto, al proprietario di tanti commerci e attività da dare in gestione o subappalto. Insomma, l’etnicizzazione degli stranieri (e magari persino degli italiani) sembra sposarsi perfettamente con lo spirito dell’economia liberista e con la corrispondete organizzazione politica della società: le etnie prendono il posto delle classi e dei ceti sociali, diventano forza motrice della competizione economica e sociale, cioè della indispensabile gerarchizzazione sociale. E questo vale anche per il gioco socio-politico locale: l’immigrato ben integrato diventa «più italiano degli italiani», l’attore perfetto per condannare ed escludere gli indesiderabili. Se non ci fosse, da più di un decennio, la “riserva” di reclutamento nelle polizie a favore dei militari che hanno fatto volontariato nelle missioni all’estero, e se non avessimo il più alto tasso di personale delle polizie rispetto a tutti i Paesi cosiddetti democratici, probabilmente si sarebbe istituita una riserva per “italiani” di origine straniera, magari per formare dei nuovi gurkha (nepalesi usati dagli inglesi per massacrare le altre etnie colonizzate). E, dulcis in fundo, in tutto ciò non si dice nulla dei reati che allegramente praticano i brillanti italiani che si occupano delle attività delocalizzate in Romania.
Padova è stata la città in cui il “buon” sindaco Zanonato sperimentò il famoso muro di via Anelli, mostrando che l’amministratore locale Pd sa fare «le cose giuste senza tema di essere tacciato di razzismo» né di «tolleranza zero» (invocata dall’allora ministro dell’Interno nonché insigne costituzionalista, Giuliano Amato). Adesso, sembra che il Pd padovano (la stessa sigla della città) voglia continuare a essere all’avanguardia: la polizia “etnica”.
Qualche riferimento bibliografico
– Razzismo democratico: la persecuzione dei rom e degli immigrati in Europa, Agenzia X, Milan, 2009 (edited by Palidda with contributions of Aebi e Delgrande, Albrecht, Bazzaco, Bosworth e Guild, Brandariz Garcia e Fernandes Bessa, Harcourt, Maneri, Mucchielli e Nevanen, Maccanico, Palidda, Rahola, Sigona, Valluy, Vassallo Paleologo, Vitale) http://www.agenziax.it/wp-content/uploads/2013/03/razzismo-democratico.pdf
– Emigrazione e organizzazioni criminali (edited by Palidda and Sanfilippo with contribution of Luconi, Sanfilippo, De Biase, Barbera, Rando, Morandi, Morelli, Corace, Licciardi, Palidda), SetteCittà publisher, 2012
– Città mediterranee e deriva liberista (edited by Palidda with contributions of Delgado Ruiz, Donzel, Finzi, Mermier, Palidda, Nadi, Péraldi, Pérouse, Petrillo, Yacobi), Mesogea, Messina: 2011
– Il discorso ambiguo sulle migrazioni (edited by Palidda with contributions of: Baroni, Brion, Dal Lago, Delgado Ruiz, Edogué e Péraldi, Finzi, Palidda, Rahmi, Scrinzi), Mesogea, Messina: 2010.
– S. Palidda, Mobilità umane. Introduzione alla sociologia delle migrazioni, Cortina, Milan, 2008
Link
Puntata di «Tutta la città ne parla»
http://www.radio3.rai.it/dl/radio3/programmi/puntata/ContentItem-e9384ec0-437d-4705-ad2c-0bd5082c6f0c.html
repubblica
Sos rapine Padova chiama i poliziotti romeni Jenner Meletti 14 aprile 2014 pag. 01 sez. Prima
Sicurezza, Rossi punta a un accordo con la polizia rumena
Oggi l’incontro con l’ambasciatrice di Bucarest in Italia e con il console generale a Trieste: come fermare i loro molti connazionali che delinquono a Padova
http://mattinopadova.gelocal.it/cronaca/2014/04/01/news/sicurezza-rossi-punta-a-un-accordo-con-la-polizia-rumena-1.8964067
«Contro i predoni, poliziotti rumeni» Rossi ha incontrato l’ambasciatore: Bucarest invii una task force di funzionari e agenti per fermare spaccate e accattoni di Luca Preziusi
http://mattinopadova.gelocal.it/cronaca/2014/04/02/news/contro-i-predoni-poliziotti-rumeni-1.8971066

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