Parla!
(di Pabuda)
la mia amica e compagna
parla coi ragni.
si rivolge loro
non indistintamente
in quanto appartenenti
alla Classe oppressa
e discriminata
degli aracnidi.
lei (grazie al cielo)
non fa discorsi incendiari
né lancia appelli
per spingerli
a qualche forma
di violenta ribellione.
si limita a comunicare
col singolo individuo
e in un dialogo
del tutto personalizzato
suggerisce al soggettino
la più breve via di fuga
per evitare
d’esser dalla scopa
via scopato
o, come in un film
di Tarantino,
dall’aspirapolvere
orrendamente risucchiato.
quando quest’attitudine
ho notato
la compagna
non è riuscita a far a meno
di precisare
che lei parla pure
cogli opilionidi.
che poi, per me,
sarebbero soltanto
quegli orrendi ragni
senza pancia
ma con lunghissime
zampe
molto sottili.
mi dicono trattarsi
di esserini
assolutamente innocui
ma io, se penso a loro,
d’inverno, d’autunno o d’estate,
preferisco dormire in camere
separate.