Patagonia ribelle

di David Lifodi

Manca poco alle elezioni cilene del 17 novembre, ma dei mapuche in Cile non si parla. La nación mapuche, che a buon diritto può essere definita la Palestina dell’America Latina, non è mai stata riconosciuta dalla politica, né dalla destra né dalla Concertación.

La legge antiterrorismo del 1984, emanata da Pinochet, ancora imperversa, e nessun presidente giunto alla Moneda dopo la dittatura militare l’ha cancellata: i processi dello stato cileno nei confronti dei mapuche sono caratterizzati dalla mancanza delle condizioni minime di sicurezza, da testimoni che depongono incappucciati e da sedute a porte chiuse. Le giustificazioni addotte dallo stato cileno nell’applicazione della legge antiterrorismo, ha sottolineato il relatore Onu sui diritti umani, spesso sono state soggettive e carenti dal punto di vista legale. Le terre dei mapuche sono quotidianamente espropriate dai grandi proprietari terrieri, soprattutto nelle regioni patagoniche del Chubut e del Rio Negro: i latifondisti colonizzano il territorio indigeno, ne sfruttano la terra e le risorse naturali. L’opinione pubblica si guarda bene dal mettere in risalto che la lotta dei mapuche è per l’autodeterminazione e per evitare l’usurpazione delle terre: nemmeno una parole sull’irruzione dei militari, dei paramilitari e di formazioni dell’estrema destra sul loro territorio.

“Il nostro unico obiettivo è quello di recuperare il territorio ancestrale che ci è stato usurpato”, dicono i mapuche, per cui ben vengano iniziative come quella del 23 ottobre a cura dell’Associazione Ya Basta!Bologna.

Associazione Ya Basta! Bologna

                                                                               presenta

presso Làbas occupato Ex Caserma Masini, Via Orfeo 46 Bologna

Mercoledì 23 ottobre 2013, ore 19

Patagonia ribelle. La lotta del popolo Mapuche contro le
multinazionali

 Incontro con Mauro Millan,  *associazione mapuche-tehuelche “11
ottobre” e Radio comunitaria Petü Mogeleiñ
Monica Tiengo*, associazione Ya Basta!

Da anni l’associazione 11 ottobre si mobilita per il
recupero
delle terre espropriate alle famiglie mapuche in Patagonia
argentina,
soprattutto nelle regioni del Chubut e del Rio Negro, e promuove
battaglie contro le grandi imprese minerarie e idroelettriche che
stanno devastando questo immenso patrimonio naturale che è la
Patagonia.

A seguire proiezione del documentario:
“Pentukun. Salute e cultura Mapuche”

Di Elizabeth Luthard, Eduardo Masset, Argentina 2013

I saperi, la cosmogonia e i rapporti con la natura della cultura
mapuche, minacciata sin dai tempi dellaconquista spagnola.

Redazione
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Un commento

  • In Cile sono i Mapuche stessi che parlano e lottano per la loro causa. Comunque una posizione/linea chiara per l’ indipendenza del popolo nazione Mapuche e’ minoritaria anche in seno al loro movimento.
    In Cile dei Mapuche ne parlano sia a destra che a sinistra. La destra naturalmente per criminalizzarli. A sinistra oltre il MIR che ha una storia di presenza a fianco del popolo nazione Mapuche, chi appoggia, e le loro lotte e’ la compagna Camila Vallejo candidata per il Partito Comunista. Ne ha parlato anche quando e’ stata in Europa ed in Svizzera ha denunciato in sede UNICEF la loro criminilizzazione.

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