Paul Polansky, a un mese dalla morte

Il ricordo di Giovanni Trimeri

Sarà un cippo di polvere
portato dal vento
che corre con i figli
per le vie d’ogni dove
sarà un pugno di terra
insanguinata e martoriata
da guerre tra fratelli
sarà un groppo di parole
che frena grida e pianto
sarà nel tramonto incerto
su rive sconosciute
nei rovi alle frontiere
di molte
ostili genti

non sopra un marmo sacro
ti piangeranno amici
gli zingari, che sanno
le violenze e i soprusi
i derelitti e gli esuli
i profughi senza pace,
i senzatetto esausti
da fame e da tristezza


non sopra un marmo sacro
ricorderanno il cuore
con cui hai condiviso
gli abissi del dolore.

Giovanni Trimeri

Redazione
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Un commento

  • Sardella Sandro

    Paul Polansky era mitemente magnetico .. con umile lirica tensione poetica .. guardava e .. senza retorica .. raccontava i mondi degli ultimi.. senza pietismo .. ma con L’immediatezza di fotoreporter .. ci donava poesia .. poesia di chi sta contro il potere e l’ingiustizia ..

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