Paul Polansky .. esilio nomade e poesia
di Sandro Sardella
fare due passi indietro .. riprendere tra le mani e il cuore
Boxing Poems – Poesie sul pugilato (VoloPress Edizioni –
2010 – cura e traduzione di Igor Costanzo) .. il libro mi
aspettava .. l’avevo letto con ingordigia .. di corsa .. ora
.. leggere le poesie/pugno di Paul Polansky .. scuote ..
cattura anche un teppista .. osa esprimere il taciuto di
una morale di facciata .. squarcia l’ipocrisia forbita del
politicamente corretto che nasconde “la violenza”
levando e lavando il problema .. Polansky con un bel
gancio .. sbamm .. tutto alla luce del giorno ………
*
ON THE ROAD II
Ho sempre sperato
che un giorno
Hemingway mi avrebbe
tirato su
facendo autostop
per gli States.
Avremmo bevuto birra.
Gli avrei mostrato
i miei racconti brevi.
Ho speso molto tempo
col pollice in su
attraversando il grande deserto Americano
sperando d’incontrarlo
e bere con lui
in persona.
Se è passato,
non si è mai fermato
per caricarmi.
Invece tre poeti
in una decappottabile beat
mi diedero un passaggio.
Dopo poche miglia aprirono
il cruscotto
mostrandomi una pistola.
Domandarono se avessi
soldi per la benza,
o per mangiare.
Ginsberg si sistemava le unghie
mentre Cassady guidava
Kerouac era spaparanzato
sul sedile posteriore
sorseggiando vino dal cartone del latte.
Dopo che avvolsi
un fazzoletto bianco sulle mie nocche
mi lasciarono uscire.
*
AMORE
L’amore raramente dura.
Non con una donna,
un amico, i genitori,
i figli.
Sicuramente non con Dio.
Qualcuno dice
che è ancora là
alla fine
nelle cose che fai meglio.
Ho visto gente
abbandonare
il proprio talento
dopo cinquant’anni.
Ho visto professionisti
darsi per vinti con il violino,
i loro dipinti,
le loro ricerche scientifiche.
Ma non ho mai
visto un vero pugile
abbandonare un incontro.
Questo è amore.
*
COMBATTERE ANCORA A PRAGA
Oggi sono in giro con un senzatetto.
Un sopravvissuto a cinque campi di concentramento,
che combatte ancora
a settant’anni.
Dopo la guerra, non poteva sopportare
che la polizia lo picchiasse.
Gli ricordava troppo
la Gestapo ad Auschwitz.
Ha trascorso sedici anni nelle galere ceche
per avere reagito.
Gli sbirri non lo rispettavano
perché era uno zingaro.
“Se mi colpiscono, io colpisco loro”
mi disse con in mano una bottiglia di vodka.
“Una volta fui dentro per tre anni
senza un pasto caldo.”
Adesso vive sopra un tunnel
dove un tempo c’era una statua di Stalin.
Quando piove
ci caliamo dentro il viadotto.
“Ero come un cavallo selvaggio” mi disse
mentre attraversavamo il parco
in cerca di mozziconi da scambiare
con del pane vecchio.
“Ma non sono mai riusciti a piegare il mio spirito.”
Paul Polansky , nato a Mason City, Iowa (USA) nel 1942.
Ha lavorato come giornalista ed ha pubblicato romanzi e
saggi, ma è meglio conosciuto come poeta e come
attivista per i diritti umani. La raccolta di poesie sul
pugilato fu pubblicata per la prima volta a Praga nel
1999 in un’edizione bilingue, in ceco e inglese. Il libro
è basato sulla sua esperienza di campione amatoriale
di pugilato degli Stati Uniti e poi sparring partner per
alcuni combattimenti professionisti.