Paula Fox e Roddy Doyle raccontano Liam e Mary

Mary e Liam, ragazzini, affrontano le prime serie difficoltà della vita, Roddy Doyle e Paula Fox ce li fanno conoscere,

di franz (*)

 

Il volo dell’aquilone – Paula Fox

un padre è andato via di casa, Liam, il figlio ragazzino, non sa perché, e gli vuol male perché lo fa soffrire, la madre con cui vive, non ne parla troppo bene, un giorno il padre, che è malato di Aids, parla con Liam come mai hanno fatto.
un gran bel libro, Paula Fox sa come raccontare, e non di cose da niente.
leggilo, non te ne pentirai.

 

La gita di mezzanotte – Roddy Doyle

questo è uno di quei libri che chiamano per ragazzi, in realtà è solo un gran bel libro, per chi ama le storie.
c’è un fantasma, ma non è un libro per fantasmi, e non fa neanche paura.
è un libro che ha l’effetto di consolare, e lo fa molto bene.
in più Roddy Doyle è uno che sa scrivere bene, come privarsene?

 

(*) così si presenta franz (rigorosamente minuscolo): «Ah, i libri! Sono bottiglie lanciate in mare, come nei film di pirati, i migliori sono mappe del tesoro, solo bisogna saper leggere quello che qualcuno, che non ci conosceva, ci ha donato. Credo davvero che quanto più s’allarga la nostra conoscenza dei buoni libri tanto più si restringe la cerchia degli esseri umani la cui compagnia ci è gradita. Noi siamo come nani sulle spalle di giganti e la lettura di tutti i buoni libri è come una conversazione con gli uomini migliori dei secoli andati. Una cosa è necessaria: non leggete come fanno i bambini per divertirvi o, come gli ambiziosi, per istruirvi. No, leggete per vivere. Risponde qualcuno alla domanda sugli scrittori del momento: “Non so niente della letteratura di oggi, da tempo gli scrittori miei contemporanei sono i greci”. I libri non si scrivono sotto i riflettori e in allegre brigate, ciascun libro è un’immagine di solitudine, un oggetto concreto che si può prendere, riporre, aprire e chiudere e le sue parole rappresentano molti mesi, se non anni, della solitudine di un uomo, sicché a ogni parola che leggiamo in un libro potremmo dire che siamo di fronte a una particella di quella solitudine. Un libro è uno specchio. Se ci si guarda una scimmia, quella che compare non è evidentemente l’immagine di un apostolo».

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *