Pd? Non lo voto

di Mauro Antonio Miglieruolo

Dieci ottimi motivi per votare mai più Pd, né qualsiasi coalizione in cui sia presente quale forza egemone il Pd. Di questi dieci motivi il principale che mi rende avversario irriducibile – e irriducibilmente mi disgusta – è l’avere il Pd, allora Ds,

  1. oscenamente sdoganato la guerra inventando la dizione «guerra umanitaria». Una guerra di aggressione non dissimile a quella all’Iraq, fondata su pretesti inesistenti e avente quale unico e vero scopo conquistare un’influenza nell’area. Guerra umanitaria crudele come poche, tesa essenzialmente a distruggere la struttura produttiva e le comunicazioni, impoverendo uno dei Paesi più ricchi della zona. Ricordo di avere udito un commentatore compiacersi del “disagio” dei serbi che abitavano in palazzi di molti piani, dove in mancanza dell’energia l’acqua non arrivava più, impossibilitati a utilizzare i servizi igienici, che non si potevano lavare e erano costretti a maratone faticose per procurarsi cibo.

Belle queste guerre umanitarie. Hitler e Mussolini ne sarebbero stati soddisfatti.

Disgustoso anche il motivo addotto: prevenire la polizia etnica dei kossovari, pulizia etnica che propria la guerra aveva finito con lo scatenare.

A seguire, corollario di questo formidabile elemento di differenziazione, c’è

  1. l’avere tollerato e anzi permesso si compisse la pulizia etnica dei serbi a opera dei kossovari. Quel che si finge di voler combattere nei nemici, è consentito agli amici.

Altrettanto grave motivo di radicale rottura è determinata dalla atroce responsabilità degli allora diessini (in quell’occasione funsero da vera e propria quinta colonna occulta ai danni dello schieramento dei lavoratori) nell’

  1. avere indebolito gravemente il mondo del lavoro attraverso l’introduzione dei CoCoCo (primo governo Prodi, mi sembra di rammentare), introduzione che poi (specialmente in seguito all’approvazione della legge Biagi) avrebbe permesso il dilagare del precariato. Ancora più gravi le argomentazioni con i quali i diessini tentarono di coprire la rovinosa operazione. Quella in auge allora: che si trattava del solito nefasto primo tempo, al quale avrebbe dovuto seguire un secondo tempo nel quale si sarebbe provveduto (traduzione: neppure tentato) a emanare norme in grado di parare i contraccolpi negativi. Secondo tempo ovviamente mai arrivato. E che comunque non sarebbe mai stato in grado di compensare le perdite.

Insomma si scambiava, a danno dei loro rappresentati, il certo con l’incerto, la perdita immediata secca con la promessa di futuri ipotetici parziali risarcimenti. Una presa in giro in puro stile democristiano: solo la prima delle tante altre vergogne che sarebbero seguite.

  1. Non pago di queste indegnità lo stesso governo Prodi si dava a una allegra politica di dismissioni, alcune delle quali degne di una bella inchiesta della magistratura, che però non ha trovato alcun magistrato disponibile o in grado di promuoverla. Ricavi incerti per le casse dello Stato, guadagni sicuri per i privati. Il peggio è avvenuto nella gestione degli immobili, della cui proprietà si spossessavano gli enti (nel caso dell’Inps si trattava del Fondo Pensioni pagato dai dipendenti, operazione che ha indebolito tanto gravemente il Fondo da provocarne la cessazione) per affidarli a società per azioni costituite ad hoc; società che poi le cedevano ai privati a un terzo (anche meno) del loro valore. Anche qui siamo in presenza di operazioni in puro stile democristiano. Con non più, purtroppo, un combattivo Pci disposto a denunciare la malefatta.

Altro capitolo della deriva moderata della sinistra, iniziata a metà degli anni settanta, sviluppatesi per tutti gli ottanta e approdato trionfalmente al nullismo del Pd è

  1. L’avere consentito al nefasto Berlusconi di entrare nell’agone politico. In quanto concessionario dello Stato, Silvio Berlusconi non avrebbe potuto accedere a nessuna carica pubblica; come avviene, a esempio, per i tabaccai. I Pd di allora (si chiamavano Ds) non soltanto favorirono questa illegale operazione, ma tentarono persino di utilizzarla politicamente, servendosene per rintuzzare le accuse della destra di avere ostacolato la resistibile ascesa di Berlusconi, vantandosi di (al contrario) averlo favorito. Favorito lui e tutelato le sue aziende (vedi discorso di Violante alla Camera, la cui clip è tutt’ora disponibile su You Tube)

Coerenti con questa premessa i Ds-Pd, pur strombazzando il contrario, e nonostante avessero avuto per ben due volte la maggioranza per farlo

  1. non hanno mai assunto serie iniziative per risolvere il conflitto di interessi. Oggi addirittura neppure più ne parlano. Ricominceranno quando un secondo e poi terzo magnate entreranno in politica per riannodare i nodi del mal fare interrotti dalla seconda ondata della crisi. Potranno in questo modo fingere di fare opposizione, nel mentre consentono su tutto. Su tutto, fuorché sullo “stile”. Occorre pure utilizzare un po’ di buone maniere quando si depredano lavoratori e lavoratrici.
  2. Lo stesso per le leggi ad personam. Nonostante fosse stato ripetutamente promesso, non una di essa è stata cancellata. È proprio il caso di dirlo: molto rumor per nulla.
  3. Non lo voterò inoltre per non avere mantenuto gli impegni assunti con gli elettori (con ME elettore) e avallati dal programma, nel quale si parlava dell’importantissimo «superamento sostanziale del lavoro precario». Di averne l’intenzione aveva abbastanza esplicitamente fatto capire lo stesso Prodi, quando durante una trasmissione televisiva aveva raccontato la favoletta di lui che entrava in un negozio, era costretto a aver a che fare con commessi non in grado di soddisfare le sue richieste perché non conoscevano per lunga pratica il loro lavoro, né l’ambiente. Da cui, aveva lasciato intendere, la necessità che non fossero cambiati periodicamente. Occorreva una certa stabilità per acquisire adeguate competenze. A vantaggio proprio e dell’azienda nella quale operava.

Potrebbe e avrebbe dovuto bastare. Ma il vaso di Pandora degli indegni nipotini di Togliatti aveva e ha molteplici disgrazie in serbo per il lavoro.

  1. L’inqualificabile sostegno ideologico fornito dalle alte sfere pidielline all’infausto Marchionne, testa d’ariete dell’ultima guerra, quella decisiva, di aggressione ai diritti dei lavoratori.
  2. E c’è la partecipazione alla demolizione dell’ultima barriera giuridica che tutelava, anche se molto imperfettamente, i contratti di lavoro a tempo indeterminato. La demolizione dell’articolo 18 che non avrebbe dovuto costituire un casus belli, non per coloro che la difendevano, ma sul quale la destra Monti-Fornero si è gettato a corpo morto. Ottenendo il voto positivo scontato di questi signori che osano tutt’ora definirsi di “sinistra”. Sinistri lo sono, non certo di sinistra.

Queste ragioni, ma ce ne sono anche altre (e non di indifferenti), bastano per giustificare il mio definitivo rifiuto di aver a che fare con un partito che quando è all’opposizione non fa opposizione e quando è al governo la fa a se stesso (ricordate i Dico, la figura barbina fatta fare dai pidiellini alla Bindi?).

Al mio paese si dice che una volta e una sola si frega la vecchia. Ma le masse no, non bastano cento a dissuaderle a non lasciarsi più turlupinare. Speriamo sia arrivato il momento della stanchezza. Il momento di rovesciare noi il tavolo da gioco, per dire, la musica è cambiata, ora occorre cambiare un altro direttore. Uno che però è tanti. Dirigiamo noi.

UNA BREVE NOTA

Non solo pubblico con gran piacere questo intervento di Mauro Antonio ma, per quel che vale la mia opinione, lo sottoscrivo. Ci sono fra noi piccoli disaccordi (io non ho una valutazione positiva di Togliatti a esempio; e penso che sia meglio chiamare Berlusconi, tanto per fare memoria, il signor P21816) ma l’impianto concettuale è lo stesso e soprattutto sono incontrovertibili fatti che testardamente inchiodano il Pd alle sue schifezze. Naturalmente la discussione è aperta. (db)

Miglieruolo
Mauro Antonio Miglieruolo (o anche Migliaruolo), nato a Grotteria (Reggio Calabria) il 10 aprile 1942 (in verità il 6), in un paese morente del tutto simile a un reperto abitativo extraterrestre abbandonato dai suoi abitanti. Scrivo fantascienza anche per ritornarvi. Nostalgia di un mondo che non è più? Forse. Forse tutta la fantascienza nasce dalla sofferenza per tale nostalgia. A meno che non si tratti di timore. Timore di perdere aderenza con un mondo che sembra svanire e che a breve potrebbe non essere più.

16 commenti

  • Francesco Cecchini

    Sono d’ accordo anche sull’ ordine di priorita’ . L’ aver inventato ed innanzitutto praticato la guerra umanitaria e’ storicamente imperdonabile. Ottimo per chiarezza il documento va diffuso.

  • NON VOTERO’ MAI PIU’ PD PERCHE’ SUI BENI COMUNI HANNO FATTO, E CONTINUANO A FARE, IL GIOCO DELLE TRE CARTE. VERGOGNOSO.

    • Grazie di questa aggiunta, Daniela, mancava. Ma le malefatte di questo partito che offende già solo defininendosi di “sinistra” non si riesce proprio a finire di elencarle.

  • mario sumiraschi

    Miglieruolo è stato bravissimo: una sintesi veramente chiara, ricca di contenuti. Anch’io, come Francesco, spero che quest’articolo venga divulgato.

  • Quella sui serbi non l’ho proprio capita. E spero davvero di non capirla mai.

  • Francesco Cecchini

    Vince, il punto due, la pulizia etnica dei serbi in Kossovo e’ la storia documentata, purtroppo.

  • In passato ho votato per partiti a sinistra del Pci Pds ecc. Ora non voto, ma se pure avessi votato non avrei mai votato per loro. Ora credo che sia necessario boicottare questa democrazia fittizia rifiutandone i falsi rituali, a cominciare dal voto.
    Cioè capire che non è una questione di uomini, ma di sistema.

    • Gino, è tragico, ma ammetto di averlo votato. Sotto specie del voto a Rifondazione, ma quello era, un voto ai moderati. Il ruolo inconsistente di Rifondazione già nel primo governo Prodi avrebbe dovuto farmelo capire. Ma anche io, come tanti, in fondo sono credulone, confondo le mie speranze con le possibilità. Una promessa elettorale per una sincera dichiarazione di intenti. E mi sembrava di dover subordinare ogni mia convinziopne politica alla possibilità di un recupero del tremendo vulnus rappresentato dal lavoro precario.
      Opportunismo o solo scarso acume politico?
      Spero di non ricascarci mai più.

  • Francesco, sono assolutamented’accordo con te- e come non potrei esserlo, visto che è storia? Ma l’Autore incredibilmente sostiene il contrario, ovvero che la pulizia etnica da parte dei serbi, storicamente reiterata nei confronti dei croati prima, dei bosniaci poi e infine dei kosovari, sia invece una CONSEGUENZA della guerra amerikana: “pulizia etnica che propria la guerra aveva finito con lo scatenare”.
    Preferisco non commentare ulteriormente.

    • Non intendevo effettuare un esame delle responsabilità dei serbi, che non considero peggiori, come popolo, dei tedesci e degli italiani, che pure ne hanno di orrende. La loro storia sarà pure piena di delitti, come lo è la nostra. Ma nel caso di cui parlo, l’aggressione ingiustificata alla serbia, la pulizia etnica è stata il primo e più disastroso frutto di quella guerra. Non si tratta di una mia opinione, ma ormai di storia. Non posso e soprattutto non voglio cambiarla (la verità storica). Uno che si considera di sinistra non dovrebbe mai, per nessun motivo, commettere “leggerezze” sui fatti.

      Gino ha portato al testimonianza di Chomsky. Ma gli stessi volontari inviati in Kossovo per controllare la situazione (dovevano essere cinquemila, ma ne hanno mandati solo settecento circa), al momento dello scoppio del conflitto hanno reso testimonianza dell’inesistenza di una tensiona tale da giustificare i bombardamenti. Ho sentito con le mie orecchie una di esse dichiarare in TV che prima che loro arrivassero c’erano stati episodi spiacevoli, ma che dal momento in cui erano comparsi questi episodi erano rientrati. Nonostante, ci teneva a sottolineare la volontaria, fossero in pochi rispetto a quelli previsti.

      Forse questa risposta ti spiacerà. Forse non ti risulterà appropriata. Me lo domando ora che ho messo nero su bianco, pienamente convinto di doverlo fare, stimolato dalla mia incapacità di comprendere il tuo sdegno. Non sono di quelli che pretendono di avere sempre e comunque ragione. Cerco di frenarmi quando questo mi succede, di entrare nelle motivazioni degli altri. In questo caso confesso proprio di non riuscire a capire cosa possa averti ispirato per rendere un commento aspro come quello di cui sopra.
      Perché non provi a aiutarmi, specificando un po’ meglio quello che lo ha provocato (sdegno e commento)?

      • Non sono sdegnato, Mauro.
        Ognuno ha diritto di esprimere le proprie idee. Tra l’altro le idee che proponi qui sono accettate -mi pare- da tutti come oro colato, per cui la tua espressione pare ancor più valida perché apprezzata.
        Il problema è che quella verità di cui parli storicamente non esiste, non è mai esistita ed è stata creata ad arte. A sinistra purtroppo (come a destra, d’altronde, perché l’ideologia crea sempre mostri) è esistita sempre la tendenza a costruire verità dalla teoria, cercando di coartare la pratica, fare entrare insomma la realtà dentro formine rassicuranti per ricostruirla con l’immagine che piace. Non dico che lo stia facendo tu di sana pianta: sostengo che lo abbiano fatto i giornali, le televisioni e le persone da cui hai tratto informazioni. Queste persone sono corresponsabili. Ripeto: corresponsabili dei massacri balcanici. Lavarsi le mani per non vedere il sangue che ci impregna è una responsabilità di morte che ci portiamo addosso. Scaricarla addosso all’America è un esercizio di filosofia che m’impressiona per pressappochismo e ideologia. Tra le altre cose, questo esercizio banalizza le vere responsabilità della nazione egemone su altri campi e in altri luoghi. La storia dovrebbe cercare la verità. L’antiamericanismo lasciamolo a chi è cieco.
        Al momento dell’intervento in Kossovo da parte occidentale esisteva mezzo milione di rifugiati kosovari (cifre ONU) sulle montagne. La pulizia etnica era in atto, come lo era stata al tempo dell’ignobile guerra serbo bosniaca e ancor prima serbo croata. La pulizia etnica, che non avrebbe bisogno di essere provata ulteriormente (speravo) era dovuta alla disgregazione yugoslava e non all’America malvagia, scrigno di tutti i mali, che sostituisce la perfida Albione di mussoliniana memoria. I compagni comunisti slavi, fascisti e nazionalisti (come vedi si è facilmente l’uno e l’altro), amici dei Cossutta e dei Fini che andavano a trovarli allegramente nel mezzo del massacro, hanno reagito alla disgregazione inevitabile con la guerra di conquista, nella Kraijna come in Bosnia, sulla base del sangue e del nazionalismo conquistatore, e ancor più nel Kossovo dove si sosteneva che erano conservate le vere origini della Serbia. Le mostruosità commesse da quella gente avrebbero dovuto essere sotto gli occhi di chiunque non si trincerasse dietro ideologie comode. Mentre in Italia fiorivano ipotesi di complotto americano, i signori di là dal mare scananvano e massacravano. Mentre D’Alema e Berlusconi dialogavano allegramente con il loro nemicoamico Santoro con un occhio ai sondaggi e una mano sulla censura, a poche centinaia di chilometri si compivano atrocità innominabili. L’intervento occidentale, come sempre quando l’interesse nazionale è basso, è stato semplicemente tardivo. Hanno lasciato -questo sì- che venissero massacrati uomini e donne inermi prima di decidere qualcosa. Nonostante questo, l’intervento era necessario e ha evitato ulteriori massacri. Sostenere insomma che la guerra occidentale abbia provocato la pulizia etnica quando invece ha, tardivamente ma meritoriamente, messo fine allo scempio in atto, è un’enormità senza confini e che grida vendetta (storica, non certo di sangue). Spero di essermi spiegato.
        Ovviamente tu puoi continuare legittimamente a sostenere quel che vuoi, anche se speravo che in questo caso certe parole non fossero pronunciate con tanta leggerezza. Ecco tutto.
        Ripeto: non voglio fare polemica e quindi la chiuderei qui. La si pensa diversamente e, dato che indietro purtroppo non si torna, va bene così.
        Buon prosieguo e tanta stima.

  • Francesco Cecchini

    Vince, ho capito. Grazie!

  • Concordo pienamente, anch’io non voterò mai più PD, neanche turandomi il naso, le orecchie e coprendomi gli occhi. Testo da divulgare assolutissimamente.

  • L’autore ha scritto esattamente per quanto riguarda la cronologia della pulizia etnica. Se vuole il sig. Vince potrei segnalare un ottimo testo di Noam Chomsky dove troverà tutta l’esatta cronologia ed il susseguirsi degli avvenimenti di quella sporca guerra… ovviamente fatti incontrovertibili, non parole o opinioni. Tutto scritto… e nessuno ha mai accusato Chomsky, famosissimo, di falso. La caratteristica dei suoi saggi è proprio quella di essere depurtati da ogni ideologia, riportando solo i fatti nudi e crudi. La pulizia etnica è stata scatenata dalla guerra DI AGGRESSIONE OCCIDENTALE.

  • Ti capisco Mauro… scambiare le proprie speranze per pssibilità… sì…

  • Francesco Cecchini

    Otto anni di pulizie etniche nei Balcani: delle criminali politiche nazifasciste praticate dai nazionalismi serbi e croati. Tollerate dall’ occidente piu’ che gestite direttamente o esplicitamente volute.

Rispondi a Francesco Cecchini Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *