Pensieri rubati…

…. sul 15 ottobre e dopo

di Dippold (*)

Scrivo a Dippold “beh?” e lui risponde così.

Beh? cos’è, un avverbio esortativo? Casomai mbeh.

“C’è molta crisi, siamo come gattini che miagolano nel buio” (Quelo/Guzzanti).

Fuori dalle metafore sono molto perplesso e, nonostante sia un  (a)narcomovementista impenitente, tutto quello che si muove non mi convince.

Mi cresce dentro da qualche anno la sensazione della nostra inadeguatezza. Quella di ieri, i nostri anni migliori per fibre muscolari e sinapsi, e quella di oggi – i nostri anni migliori, almeno  per stratificazioni d’esperienza, vivendo io il corpo come un ostacolo obsoleto.

Queste sensazioni non sono in grado di elaborarle, ma sento pressante il desiderio di discuterle, certo non per lettera, prediligo ancora il confronto e la fase orale ma mi mancano le occasioni soprattutto con te.

Può un movimento occuparsi di debito pubblico, senza riconoscere come interlocutori le istituzioni che lo usano come un sistema di controllo dello sviluppo sociale di un Paese?

Senza porsi il problema di dove vanno a finire i nostri soldi, di controllarne il percorso, affidandoci ai partiti nessuno escluso che  sono i responsabil di questa situazione?

Analisi un po’ grilliana ma che, se condivisa, pone un serio problema di alleanze. Con chi dopo esserci indignati dovremmo opporci a un’operazione che sarà ripetuta ogni volta che il sistema mondiale di controllo dell’economia ne avrà bisogno?

Usciremo da questa crisi (?) azzerati in quelle poche conquiste che avevamo portato a casa nei cinquanta anni precedenti; con la loro crisi decideranno come dovremo lavorare, quanto, a che condizioni, che tipo di tutele, di Stato sociale, quale scuola, quale assistenza sanitaria e previdenziale. Decideranno della qualità della nosta vita. Perchè questo è il capitalismo, “finanziario” e non.

Non esiste nessun modo di riformare il profitto. Non esiste un capitalismo dal volto umano; le regole della competizione non lo consentono.

Sono – tu lo sai – per la decrescita; ma anche per lo scudetto della Lazio.  Due utopie che giustificano frasi fatte come “‘io ve l’avevo detto” e al massimo spingono i più coerenti a uno stile di vita meno consumistico.

Quale obiettivo principale? far pagare la crisi ai ricchi? Un po’ pochino come programma; e la prossima crisi chi la pagherà, con la gente ridotta in miseria, ricattata per un posto di lavoro, in gara per un diritto?

Hanno in mano il pallino e ci faranno danzare creando, grazie ai politici, l’inevitabilità di ogni imposizione. Le regole le imporranno loro e nulla sarà come prima.

Ma sul prima ti scriverò in un altra occasione perchè sono convinto che le valutazioni sul prima soffrono anch’esse di troppa superficialità.

P.S. (esseesse): discutere degli incidenti di Roma è sprecare il tempo; è dal settantasette che usiamo gli stessi argomenti, non saranno quattro incappucciati a farci mancare l’obiettivo, mi preoccupa molto di più la mancanza di idee di noi a volto scoperto. 

(*) Dippold è un “vecchio” compagno come quei db+4 che si sono riuniti (ma solo per telefono). Da quando lo conosco, 40 anni circa, ragiona bene e agisce meglio fingendo di essere un “cazzarrone”. Non scriverebbe mai su un blog come questo (il più affollato dai pazzoidi e dalle mattarulle della galassia centrale) così gli ho rubato i pensieri. Sono un  notorio mascalzone che rapino gli scritti altrui (Adele, Kashif, Pietro, Rocco, Sandra e Gianni – chissà dov’è – sono disposti a testimoniare) spesso senza neppure avvisare. E me ne vanto pure. Però lascio gli pseudonimi. Se qualcuna/o  dirà “Dippold chi?” non mi resta che rispondere: Edgar Lee Masters, Fabrizio De Andrè, “faremo gli occhiali così”. Adesso è chiaro? (db)


Redazione
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7 commenti

  • eheheh molto di condivisibile … assa fà ‘a maronna! allora siamo in guerra, o no? le elite mondiali hanno mosso una guerra mondiale ai popoli del mondo … anche a quelli che fino adesso erano “garantiti”… come rispondiamo, col ramoscello d’olivo e le mani alzate per farci meglio spaccare la testa? (è una metafora) io credo che molti di noi sull’analisi del momento siano d’accordo, sono i passi successivi che …

  • Con chi dopo esserci indignati dovremmo opporci a un’operazione che sarà ripetuta ogni volta che il sistema mondiale di controllo dell’economia ne avrà bisogno?

    battuta ma non troppo: io sto con gli ippopotami (a volte la voglia di starci anche fisicamente mi attanaglia)
    seria nei limiti: bella domanda…

  • Non si riesce a uscirne perché ci si pone come se la soluzione cercata fosse già per domani. Il problema è che non sappiamo quando sarà. Potrebbe persino essere prima di domani, stanotte stessa. Chi può dirlo? Chi può dire le forme che assumerà e se sarà con il nostro contributo o senza? Personalmente ho atteso per almeno un venticinque anni il crollo del “socialismo reale”. Quando è arrivato io non c’ero. Stavo lontano, in Mexico. Lontano con i pensieri e le opportunità. Invece di confortarmi, mi ha atterrito. Ricordo ancora che, interpellato da una profuga dell’Est su cosa ne pensassi di quel che stava accadendo, risposi a mia volta con una domanda: una domanda che conteneva in sé la risposta. Era un bene o un male per l’umanità quel che si stava consumando in quei paesi? Il mondo sarebbe stato meglio o peggio? La persona in questione si è infuriata. A lei interessava solo la vendetta (storica) per le tante vessazioni subite. Pensava come me che la situazione mondiale sarebbe peggiorata, ma non voleva ammetterlo. Potevo comprenderla, conoscevo sulla mia pelle cosa potevano apportare, dai primi anni settanta in poi, le inclemenze di certi militanti del PCI, arruolati nel Legione Straniera anti sinistra del tempo. Non potevo però giustificarla. Chi lotta per la libertà e la giustizia deve avere costantemente presenti gli stessi obiettivi, anche contro gli umori o lo scontento del momento. Non le dissi nulla, subii le sue invettive, perché in fondo neppure io ero giustificabile. Ambedue avevamo subito il peso di una mistificazione gigantesca, reagendo ognuno secondo le proprie possibilità: nessuno dei due si era però attrezzato adeguatamente per affrontare quello spartiacque storico. Ci si è limitati a aspettare che arrivasse e che passasse. Un alluvione che ha cancellato un secolo di lotte e sedimentazione della coscienza politica di classe.
    Dice bene DIPPOLD. “non saranno quattro incappucciati a farci mancare l’obiettivo, mi preoccupa molto di più la mancanza di idee di noi a volto scoperto.” Giusto. Colto nel segno. Detto benissimo, per altro (a parte che non sottovaluterei i danni che posso fare 4 incappucciati: ma che sarebbero nulla se avessimo le idee chiare…).
    Ma è proprio per questo che ci stiamo confrontando: per far germinare idee, produrre consapevolezza, omogeneizzare (col tempo) i punti di vista e le prospettive.
    Continuiamo a discutere, dunque. Sul 15 ottobre e su tutto il resto. Non potrà farci altro che bene.
    mam

  • “Stanze di vita quotidiana”: nel 1975 (mio anno horribilis & mirabilis) Francesco Guccini mi aveva già detto tutto di sé e del “noi”…..

    Giorgio

  • E’vvero nun li areggo piu sti incappucciati:ammazzamoli tutti:da chi cominciamo? P2 , P3 , o P4 ? …. Patto di rinascita nazionale si chiamava e lo stanno attuando molto meglio di come sarebbe stato mai possibile: Licio Gelli e tutti “gli incappucciati” che oggi come allora sono ai massimi livelli di magistratura esercito politica finanza…in poche parole:la Bildberg Bank… E’sssi sisisi si,tutta colpa de sti regazzini incappucciati…Leggendo da alcuni di Voi che Amo,che stimo,con cui anche se non fisicamente ho condiviso 40 anni di lotte,spero proprio che i “regazzini con i passamontagna ed i caschi neri” prendano presto le armi ma non in clandestinita:per far fuori tutta questa ,in fondo minima nel senso di numeri,associazione a delinquere legalizzata di portatori di morte e stupratori di Terra Madre:li seguiro’ a passo di carica, una certa esperienza ce l’ho. Attendo adesioni o una discussione seria,che questi ci stan rinchiudendo in gabbia e gli chiediamo se le chiavi saranno di stagno o di cioccolata… Provochescion for Revoluscion. MP (militar police?…eheheheh)

  • Una sera mentre guardavo sul mio pc la diretta di una puntata di Piazza Pulita de La 7, scrivevo commenti sul forum della stessa anche rispondendo ad altri. Ad un tale che ha scritto che Cicchitto faceva parte della P2, ho cercato di rispondere aggiungendo che anche Silvio Berlusconi ne faceva parte, citando come fonte il seguente link di Wikipedia:

    http://it.wikipedia.org/wiki/Lista_degli_appartenenti_alla_P2

    Questo mio commento non è stato pubblicato. Chissà perchè… Comunque dopo le vergogne del 15 ottobre ho deicos che non guarderò più neanche questa trasmissione politica ( che mi sembrava interessante e non schierata perchè invitano personaggi sia di destra che di sinistra) ‘chè ho ancora meno voglia di prima di ascoltare i politici che dicono tutti le stesse cose. Diverse sono solo le bandiere.

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