Per salvare Tommy scriviamo ad Aramis Ayala

Contro la pena di morte: un appello ripreso dal “Foglio di collegamento” del Comitato Paul Rougeau; a seguire presentazione e sommario del numero 238 con le istruzioni per chi vuole iscriversi al Comitato

INVIAMO TUTTI L’APPELLO IN FAVORE DI TOMMY ZEIGLER AD ARAMIS AYALA

Cari amici, come abbiamo scritto nel numero precedente, Tommy Zeigler, rinchiuso da oltre 40 anni nel braccio della morte della Florida, ha subito l’ultima sconfitta giudiziaria e potrebbe essere fissata per lui la data di esecuzione. Conosciamo il caso Zeigler dal 2001 e siamo convinti – come il nostro amico floridiano Dale Recinella – che nei suoi riguardi si stia compiendo una gravissima ingiustizia. Su proposta di Dale chiediamo a tutti i lettori di inviare un appello in favore di Tommy Zeigler all’accusatrice Aramis Ayala. Come scriviamo in questo numero e abbiamo scritto nel numero 237, Aramis Ayala si è schierata contro la pena di morte ed ha l’autorità per intervenire in favore dei condannati. Ecco l’appello da noi proposto (che puo’ essere anche modificato) da inviare per posta a: The Hon. Aramis Ayala – State Attorney Ninth Judicial Circuit – 415 N. Orange Ave. – Orlando, FL 32801 USA. Oppure per email a: aayala@sao9.org o a aramis@aramisayala.com

Se partecipiamo tutti a questa petizione riusciamo sicuramente a smuovere qualcosa in Florida!

Dear Hon. Aramis Ayala,

Many persons, like me, admire your clear and brave refusal to seek application of the death penalty in Florida, a clearly unacceptable kind of punishment, at least in the way it is managed at present.

I am writing you in particular on the case of William “Tommy” Zeigler Jr., who is on death row for a shooting that took place in his family store on December 24, 1975 at Winter Garden, Florida. Four persons were killed during the shooting, and Mr. Zeigler was shot in his abdomen and miraculously survived.

Ziegler’s case has been followed in Italy by many persons since 2001. We cannot make sense of the state’s version of the facts and the reasons for which the prosecution obtained a death sentence for Zeigler.

Now, after the Florida Supreme Court decision dated April 21, definitively refusing to order the innovative DNA tests that Tommy Zeigler has requested (so-called touch DNA tests), it is incumbent upon the State to agree to such tests on its own motion to ensure that it is not executing an innocent man.

I would be extremely grateful to you if you could authorize the touch DNA tests requested by the defense in Tommy Zeigler’s case and pursuit the truth as to what actually happened in the store that horrible night.

Respectfully [Nome, cognome, indirizzo postale e/o email]

(Traduzione dell’appello ad uso dei lettori meno ferrati in inglese: Cara Onorevole Aramis Ayala, molte persone come me ammirano il suo chiaro e coraggioso rifiuto di chiedere l’applicazione della pena di morte in Florida, una punizione chiaramente inaccettabile, almeno per come la si usa attualmente. Le scrivo in particolare riguardo al caso di William “Tommy” Zeigler Jr. che si trova nel braccio della morte per una sparatoria avvenuta il 24 dicembre 1975 nel suo negozio a Winter Garden in Florida. Quattro persone venenero uccise nel corso della sparatoria, il sig. Zeigler fu colpito nell’addome e sopravvisse per miracolo. Il caso di Zeigler è stato seguito da molte persone in Italia a partire dal 2001. Noi non riuscimo a dare un senso alla versione dei fatti e alle ragioni con le quali l’accusa ottenne una condanna a morte per Zeigler. Ora, dopo la decisione della Corte Suprema della Florida del 21 aprile u. s. che rifiuta definitivamente di ordinare gli innovativi test del DNA che la difesa di Tommy Zeigler ha richiesto (detti touch DNA tests), è necessario che l’accusa si muova autonomanente dicendo di essere d’accordo con l’effettuazione di tali test per assicurare che un innocente non venga messo a morte. Le sarei estremamente grato se lei potesse autorizzare i test richiesti dalla difesa nel caso di Tommy Zeigler e cercasse di appurare la verità su ciò che avvenne nel negozio quella notte terribile).

LA LOTTA DI ARAMIS AYALA CHE NON VUOL CHIEDERE LA PENA CAPITALE

Contro l’Hon. Aramis Ayala, la giovane accusatrice della Florida che non vuole chiedere la pena di morte né l’esecuzione di coloro che sono stati già condannati, si sono mobilitati il Governatore, la camera dei Rappresentanti e i parenti delle vittime del crimine. Ma speriamo che lei possa farcela.

La giovane accusatrice afroamericana del Nono Circuito della Florida, Aramis Ayala, il 16 marzo scorso ha annunciato che non chiederà la pena di morte nei casi in cui dovrà sostenere l’accusa e non ordinerà l’esecuzione dei prigionieri già condannati. La pena di morte secondo lei è inaccettabile, almeno per come è praticata in Florida dove non costituisce un particolare deterrente per il crimine, è fonte di un notevole caos a livello legale, di incertezza e di confusione ed è utilizzata in maniera ingiusta specialmente nei riguardi delle persone di colore (1).

Questa sua presa di posizione ha provocato la reazione del Governatore della Florida, Rick Scott, che è un forte sostenitore della pena di morte.

Come abbiamo detto nel numero precedente, Scott ha firmato degli ‘ordini esecutivi’ che hanno tolto alla Ayala 23 casi capitali per assegnarli a Brad King, un altro accusatore ben disposto a far funzionare la macchina della morte.

Aramis Ayala ha fatto causa al governatore, opponendosi a tale provvedimento da lei definito ingiusto, immotivato e non sostenibile dal punto di vista legale.

Alcuni personaggi hanno plaudito alla Ayala ma molti di più si sono schierati con il Governatore. In particolare il Partito Repubblicano della Florida il 3 maggio in un documento amicus curiae (2) ha chiesto al Parlamento di tagliare oltre 1 milione di dollari di finanziamento e 21 posti di lavoro nell’ufficio dell’Ayala. La Ayala ha dichiarato che un simile provvedimento le impedirebbe di perseguire adeguatamente i casi in carico al suo ufficio.

L’Associazione degli Accusatori della Florida ha prodotto una relazione a sostegno del Governatore, in cui si afferma che questi ha l’autorità per procedere al trasferimento dei casi. Nella relazione si dice che la decisione della Ayala costituisce “un abuso di discrezionalità e una mancanza dei suoi doveri”.

Pure la Camera dei Rappresentanti della Florida ha sortito un documento in cui, fra le altre cose, si legge: “Il Parlamento, e nessun altro, può determinare la policy della Florida riguardo alla morte quale punizione per l’omicidio capitale. La giuria, e nessun altro, decide, come parte di un sistema ben definito dalla legge, se la morte deve essere autorizzata come punizione in ogni caso particolare di omicidio capitale.” Il rapporto definisce la decisione di Ayala “un abuso del suo ufficio” e aggiunge che il Governatore avrebbe potuto rimuovere la procuratrice dal suo incarico, anziché limitarsi a toglierle dei casi.

Anche molti familiari di vittime del crimine si sono fatti sentire, tramite l’avvocato Dan Gerber, esprimendo sostegno al governatore. Nel suo rapporto, Gerber scrive: “Le vittime secondarie di un omicidio, quelli che devono soffrire per tutta la loro vita il dolore per la perdita del loro congiunto a causa della violenza, hanno il diritto di essere adeguatamente ascoltati. […] Il colpo inferto dalla procuratrice alla richiesta della pena di morte da parte delle vittime secondarie, imbavaglia coloro che hanno tutto il diritto ad essere ascoltati”.

Per contro gli avvocati della Ayala, nella loro petizione alla Corte Suprema della Florida, dichiarano, in merito alla decisione del governatore: “Il governatore Rick Scott afferma falsamente di avere, in qualsiasi momento, il diritto e l’autorità di rimuovere un procuratore dello stato da un caso, per qualsivoglia motivo, sia che il procuratore si opponga alla rimozione o no. Scott ignora il mandato costituzionale che dà al procuratore dello stato ‘il diritto e il dovere’ di perseguire i casi locali”. La petizione aggiunge: “Soprattutto, non vi è alcun punto della sua opposizione in cui Scott affermi che Ayala abbia in qualche modo mancato di svolgere il suo dovere, e meno male, perché un’accusa del genere sarebbe infondata. Ayala non si è rifiutata di perseguire i casi capitali né ha dichiarato di cercare sentenze indulgenti per i criminali condannati. Lei ha sempre perseguito i crimini nel suo circuito giudiziario. Ayala non si rifiutata neppure di ascoltare i familiari delle vittime quando decide come perseguire i casi. Ayala ha onorato tutti i suoi doveri istituzionali in qualità di procuratore dello stato, e continuerà a farlo.”

Per fortuna non mancano anche i sostenitori di Ayala, che stanno battendosi per ottenere la riassegnazione dei casi alla procuratrice. In un documento amicus curiae, essi affermano che Scott sta andando aldilà del suo potere togliendo ad Ayala i casi capitali.

Sarà la Corte Suprema della Florida a stabilire il vincitore di questa battaglia legale; secondo gli esperti, a norma di legge dovrebbe spuntarla Aramis Ayala. Ammesso che lei resista. Da parte nostra ci auguriamo che questa donna coraggiosa ce la faccia e metta in crisi la pena di morte della Florida. 

_________________________

(1) V. n. 237

(2) Nel diritto statunitense vengono così definiti i documenti liberamente prodotti da soggetti qualificati per contribuire al chiarimento dei casi.

LA PRESENTAZIONE DEL NUMERO 238

Questo numero si apre con l’invito a tutti di mandare un appello ad Aramis Ayala, la giovane coraggiosa accusatrice della Florida che si oppone alla pena capitale. Dobbiamo TUTTI mandare un messaggio alla Ayala in favore di Tommy Zeigler, un condannato a morte che seguiamo dal 2001. Tommy ha esaurito l’iter degli appelli ed è arrivato in vista dell’esecuzione. Il nostro amico floridiano, l’avvocato Dale Recinella, sostiene la sua innocenza.

E’ facile inviare l’appello per e-mail o per lettera agli indirizzi da noi indicati.

Dopo aver inviato l’appello, possibilmente mandate un messaggio all’indirizzo prougeau@tiscali.it per comunicarci la vostra partecipazione in modo da consentirci di valutare l’entità della mobilitazione in favore di Zeigler.

Le notizie che trovate in questo numero sono spesso terribili e quasi incredibili ma riguardano situazioni reali del mondo di oggi, non solo negli Stati Uniti ma anche in Cina, in Vietnam, in Mali, nelle Filippine, in Pakistan, nella Corea del Nord… nei mari dove i migranti muoiono nel tentativo di sfuggire alle guerre e a condizioni di vita insostenibili.

Non sono tutte notizie negative e le pensiamo disseminate lungo la strada che porta all’affermazione dei diritti umani e all’abolizione universale della pena di morte.

Nel prossimo numero troverete il resoconto dell’Assemblea Ordinaria della nostra associazione che si terrà domenica 18 giugno a Torino. Speriamo che sia un evento che ci illumini riguardo al prosieguo delle nostre attività e che ci dia forza e speranza.

Comunicateci il vostro parere su quanto scriviamo: anche questo è un modo per partecipare alla missione del Comitato Paul Rougeau!

Giuseppe Lodoli, per il Comitato Paul Rougeau

www.comitatopaulrougeau.org

Pagina Facebook del Comitato:

Amici e sostenitori comitato Paul Rougeau contro la pena di morte

 

SOMMARIO del FOGLIO DI COLLEGAMENTO INTERNO DEL COMITATO PAUL ROUGEAU, numero 238 – maggio 2017

1 ) Inviamo tutti l’appello in favore di Tommy Zeigler ad Aramis Ayala

2 ) La lotta di Aramis Ayala che non vuol chiedere la pena capitale

3 ) USA: potrebbe esserci a breve un’esecuzione in ambito federale

4 ) Inutile il tentativo di far condannare l’accusatore di Willingham

5 ) Ucciso in Alabama Tommy Arthur scampato 7 volte alla morte

6 ) Oklahoma: sempre un crimine capitale l’uccisione di poliziotti

7 ) Chieste decine di cambiamenti per la pena di morte in Oklahoma

8 ) Altre esecuzioni in Pakistan in risposta all’attentato di Peshawar

9 ) È innegabile il prelievo di organi dai condannati a morte cinesi

10) Nel segreto numerosissime esecuzioni in Vietnam

11) Lapidazione di una coppia di adulteri in Mali

12) Frustrata la fame di pena di morte del presidente delle Filippine

13) Ennesimo rinvio del processo di appello per Asia Bibi

14) Il Michigan abolì definitivamente la pena capitale nel 1846

15) Amnesty continua a sostenere le ong che fanno soccorso in mare

16) Notiziario: Arkansas, Corea del Nord, Florida, Iran, Somalia, Turchia, USA

ISTRUZIONI PER ISCRIVERSI AL COMITATO PAUL ROUGEAU

É facilissimo associarsi al Comitato Paul Rougeau: basta inviare un messaggio all’indirizzo prougeau@tiscali.it con una breve autopresentazione e con i propri propri dati: nome, cognome, indirizzo, numero di telefono. Poi, appena possibile, occorre pagare la quota associativa sul c. c. postale del Comitato Paul Rougeau.

Le quote associative annuali sono le seguenti:

Socio ordinario: € 35

Socio sostenitore: € 70

Per ricevere il “Foglio di Collegamento” su carta, aggiungere all’anno: € 18

L’edizione e-mail del “Foglio di Collegamento” è gratuita per soci e simpatizzanti, chiedetela a:

prougeau@tiscali.it

Versate la quota associativa sul conto corrente postale 45648003 intestato al Comitato Paul Rougeau o fate un bonifico al Comitato Paul Rougeau con questo IBAN: IT31Q0760112600000045648003 specificando la causale “quota associativa”.

Responsabile dei contatti con i soci è Grazia Guaschino (011 8991482). Il nostro indirizzo postale è: Comitato Paul Rougeau, casella postale 11035 – 00141 Roma Montesacro.

 

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

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