Per sostenere il film sull’anarchico venuto…

… dal’America per uccidere il re detto “buono”

Il Progetto

Vita e morte dell’anarchico toscano Gaetano Bresci che tornò dall’America per uccidere il re Umberto I – il 29 luglio 1900 – sparandogli tre colpi di revolver a Monza. Nato a Prato, operaio tessile, a 29 anni lasciò la città ed emigrò Paterson, la città della di seta degli Stati Uniti. Si sa poco di lui, della sua vita ma anche della sua morte avvenuta in carcere nel 1901: ormai tutti gli storici, come già Sandro Pertini, concordano nel ritenere che non si è suicidato, come risulta dalla versione ufficiale, ma è stato “suicidato”. Il docufilm racconta in maniera rigorosa gli eventi che spinsero il giovane ad emigrare negli USA per poi rientrare in Italia per uccidere il re, attraverso interviste a storici e docenti universitari, inframmezzate da scene di fiction, finalizzate alla rappresentazione e documentazione dei fatti storici documentati, inseriti all’interno della storia politica ed economica del tempo.

QUESTO FILM DOCUMENTARIO E’ PRODOTTO DA ALFAFILM ASSOCIAZIONE CULTURALE SENZA SCOPI DI LUCRO. ATTUALMENTE E’ IN FASE DI MONTAGGIO E POSTPRODUZIONE. AIUTACI A TERMINARE IL FILM! GRAZIE!

https://www.produzionidalbasso.com/project/l-anarchico-venuto-dall-america/

Redazione
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6 commenti

  • IL ROSSO E’ DIVENTATO GIALLO?

    Scusa compagno Gaetano, ma mi attacco qui (non sapendo dove altrimenti)

    A Parigi, bandiere e striscioni con su scritte tre date storiche di rivoluzioni e rivolte: 1789 (la Grande Rivoluzione Francese), 1968 (l’effimera, ma non insignificante, rivolta del Maggio) e l’odierna 2018 (Gilet Jaunes).

    Ops! Manca il 1871 (La Comune), speriamo sia una dimenticanza non voluta.

    Altra scritta sui gilet dei manifestanti: “Yellow is the new Red”. Peccato per l’uso dell’inglese, ma mi ricorda il compianto Ivan della Mea. Cinquanta anni fa, quando cantava “compagno, quando il partito finalmente sbaglia e a tutti è dato scrivere sui muri la libertà di interpretare il mondo…”? Cito a memoria, ma penso sia così.

    E concludeva con un ritornello: “Nel mondo il Rosso è diventato Giallo!” (certo, Ivan si riferiva alla rivoluzione cinese e quindi – in quanto comunista libertario – forse stava prendendo una cantonata, ma in buona fede.
    GS

  • (dall’estero) Buongiorno. Oggidi non solo molti ne sono ad ignorare fino al nome di Bresci pero qui in Francia anche gente che… finge d’interessarsi a questo passato ha scritto delle porcherie. Ho scritto un breve articolo, provando di ricordare cio che doveva esserlo.
    https://www.academia.edu/37690422/Gaetano_Bresci_sens_dessus_dessous_et_ceux_qui_se…_disaient_anarchistes

  • CLAUDIO MAZZOLANI

    Caro Luc,
    ottimo articolo. Poi chi vuole capire capisce, chi non vuole non capirà mai. La storia la possono anche scrivere i vincitori, ma le carte restano. Porto un esempio dimenticato e da tutti. Nel 1936 Palmiro Togliatti fa un appello ai “Fratelli in camicia nera”, si riferisce ai fascisti della prima ora, quelli del Patto di San Sepolcro anno 1919.
    «Popolo Italiano! Fascisti della vecchia guardia! Giovani fascisti! Noi comunisti facciamo nostro il programma fascista del 1919, che è un programma di pace, di libertà, di difesa degli interessi dei lavoratori, e vi diciamo: Lottiamo uniti per la realizzazione di questo programma».
    Il 5 maggio 1937 fa assassinare Camillo Berneri in Spagna, insieme a Francesco Barbieri poco dopo il loro arresto da parte dei comunisti stalinisti del PSUC al cui comando Stalin aveva messo Palmiro Togliatti.
    Ma la storia non finisce qui. Molti di quei fascisti, dieci anni dopo, diedero vita a un movimento sindacale, il Mosi, che trattò la sua fusione con la Cgil, il sindacato dei lavoratori ancora unitario, che nella struttura e nella pratica contrattuale aveva preferito continuare l’ esperienza dei sindacati fascisti, anziché sperimentare nuove vie. NE SAPEVATE NIENTE? Bene è leggersi il bel libro di Pietro Meglie – Fratelli in camicia nera: comunisti e fascisti dal corporativismo alla CGIL : 1928-1948 – ed. Il Mulino 1996. Qui si può capire perché fu Togliatti, a seguito di una decisione collegiale del Governo Italiano presa in nome della riconciliazione tra italiani, ad emanare l’amnistia per tutti coloro che dopo l’8 settembre si erano macchiati di reati politici (cosiddetta “amnistia Togliatti”). Palmiro Togliatti lo chiamavano il “Migliore”. Preferì uccidere anarchici o anarco-comunisti o altro che Mosca diceva di fare e cercare alleanze con i fascisti “buoni”. No, grazie, la storia la scriviamo anche noi.
    Claudio Mazzolani – Imola

    • (dall’estero) Caro Claudio,
      mi sono imbattuto con gran interesso sul tuo comentario, anche laddove tu ricordi l’amnistia Togliatti del ’46. Infatti all’ACS avevo trovato una scheda -sfortunatamente, i “comunisti” hanno fatto scomparire il resto del carteggio- dove si leggeva : “Giovanni Schirru. Protesta contro l’amnistia al pres. Cristini”. E’ questa, allusione al Cristini che fu presidente del Tribunale speciale per la difesa dello Stato.
      Questo basta a mettere al suo giusto posto un vil mercante di carta venuto a fare dei soldi col nome di Schirru ed è andato fino a racontare la storia di un Schirru sedicente “rinnegato dai suoi”, sic…

      • CLAUDIO MAZZOLANI

        Caro Luc,
        non esiste una sola versione della storia, ne esistono tante. Ognuna racconta la sua.
        Per cui è necessario fare della FILOLOGIA e trattare gli argomenti con tutti gli strumenti della filologia.
        Solo così si può avere un quadro il più definito possibile.
        Altrimenti l’argomento lo vedi a spicchi e non arrivi mai a capire che gli spicchi hanno un angolo di dimensione variabile e che solo quando raggiungi 360° allora puoi dire di avere una visione completa. Poi uno se la racconta come vuole ma deve farmi vedere il cocomero tutto intero. Questo è il vero problema della diffusa “ignoranza” che ci circonda. Ognuno ha la sua verità anche e soprattutto se di quell’argomento non ne sa niente. Meno sai e più inventi e più inventi più ti convinci per poter convincere.
        Tengo sempre ben a mente, quando mi metto a ragionare su di un argomento, un motto dei gesuiti che se lo applichi a tutto non sbagli mai:
        NUMQUAM NEGA
        RARO ADFIRMA
        DISTINGUE FREQUENTER
        Auguri
        Claudio

  • (dall’estero)
    Caro Claudio,
    il tuo disonesto argomento secondo quale… “non esiste una sola versione della storia, ne esistono tante” non è che quello di tutti i reazionari di tutti i tempi : poi non c’entra la… FILOLOGIA -neanche l’ASTRONOMIA e neanche l’ASTRONOMIA.
    Sei solo provando di nascondere la poco gloriosa evidenze : tutto ed il resto è permesso, colla complicità della tua “Federazione” che dice di essere anarchica, a chi sputa sui cosiddetti INDIVIDUALISTI (sic), ANTIORGANIZZATORI (resic), ecc. ecc.

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