Appello: per una cultura del pluralismo

“I princìpi (sanciti anche dalla Costituzione Italiana) di rispetto per la dignità della persona, competenza e responsabilità e la promozione del dialogo e del pluralismo di idee sono il fondamento…” L’ appello di assegnisti/e, docenti, dottorandi/e, personale tecnico-amministrativo e ricercatori-ricercatrici dell’Università di Trento

Qualche giorno fa è stato presentato il documento “Per una cultura del pluralismo”, in cui si ribadiscono alcuni princìpi che, come assegnisti/e, docenti, dottorandi/e, personale tecnico-amministrativo e ricercatori-ricercatrici dell’Università di Trento, riteniamo fondanti dell’impegno professionale, formativo e di ricerca in ambito accademico.

Se sei studente/essa o cittadino/a non afferente a UNITN e desideri esprimere la tua condivisione dei princìpi espressi nel documento che segue, puoi farlo compilando i campi sottostanti. Grazie per il tuo supporto.

“PER UNA CULTURA DEL PLURALISMO”
“Negli ultimi mesi, in Trentino e a livello nazionale, trovano sempre più spazio le voci di chi espone in termini perentori le proprie credenze e opinioni come princìpi immutabili e universali. In particolare, per quanto concerne la questione di genere e la relazione fra donne e uomini, individuo e collettività, registriamo il diffondersi di teorie fondate su argomentazioni pseudoscientifiche che, nel momento in cui si traducono in agire politico, norma sociale o dispositivo legislativo, hanno effetti limitanti e negativi sulla vita delle singole persone e sulla convivenza civile.

Come comunità accademica dell’Università di Trento e del Centro Studi interdisciplinari di Genere vogliamo affermare che l’utilizzo di superficiali dicotomie per contrapporre natura e cultura, biologia ed esperienza, patrimonio genetico e libertà di scelta è un esercizio inutile che può solo generare arretramenti conoscitivi e applicazioni pericolose. Su sesso e genere, ruoli ‘naturali’ e sociali, orientamenti dominanti e non, gli studi scientifici, politici, economici, giuridici, culturali, filosofici, sociologici, pedagogici e psicologici hanno già dato risposte chiare, avvalorate da princìpi e metodi di ricerca rigorosi.

Inoltre, come comunità accademica non possiamo che reagire di fronte all’immotivata cancellazione, da parte del governo della Provincia Autonoma di Trento, di buone pratiche educative mirate a diffondere la cultura del rispetto e delle pari opportunità, e di fronte al rifiuto autoritario di confrontarsi sul piano del dibattito pubblico democratico. I princìpi (sanciti anche dalla Costituzione Italiana) di rispetto per la dignità della persona, competenza e responsabilità e la promozione del dialogo e del pluralismo di idee sono il fondamento della nostra ricerca e dell’offerta formativa, culturale e professionale del nostro Ateneo (artt. 1 e 2 dello Statuto dell’Università di Trento).

Riteniamo che questi principi non debbano essere ignorati, soprattutto nei contesti educativi e nelle sedi di decisione politica e istituzionale. Pertanto, ribadiamo il nostro impegno scientifico, professionale ed etico a “promuovere una cultura basata sul rispetto del pluralismo e sulla tolleranza” (art. 7 del Codice etico dell’Università di Trento).”

Redazione
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