Perù: il massacro di San Juan de Ondores
Il 18 dicembre 1979 quindici contadini furono uccisi dalle forze speciali inviate dal presidente Francisco Morales Bermúdez per sgomberare l’occupazione del fondo Atocsaico e compiacere la multinazionale Cerro de Pasco Copper Corporation.
di David Lifodi
Foto: https://en.wikipedia.org/
In Perù il 18 dicembre ricorre l’anniversario del massacro dei campesinos di San Juan de Ondores che, nel 1979, furono uccisi dai Sinchis, il gruppo di paracadutisti scelti in seno alla Polizia nazionale peruviana (Pnp) sorto fin dalla metà degli anni Sessanta per combattere la guerriglia del Mir – Movimiento Izquierda Revolucionaria.
Il 5 settembre dello stesso anno i contadini avevano occupato i terreni del fondo Atocsaico, di proprietà della multinazionale Cerro de Pasco Copper Corporation, impossessatasene dal 1926 e che non erano stati riassegnati alla comunità contadina del distretto di Ondores (dipartimento de Junín, nella selva peruviana) a seguito della riforma agraria del 1969 di Juan Velasco Alvarado. I campesinos esigevano la restituzione di quei terreni dal governo di Francisco Morales Bermúdez, presidente alla guida del paese dal 1975 al 1980 che, per tutta risposta, inviò 300 Sinchis allo scopo di sgomberare gli occupanti. Quando l’unità di paracadutisti arrivò a destinazione venne fatta oggetto di un fitto lancio di pietre al quale i Sinchis (termine che in quechua significa “duro”, “resistente”, ma anche “guerriero”) risposero aprendo il fuoco. Gli scontri si conclusero con 15 contadini caduti sotto le pallottole sparate dai Sinchis e 44 arresti.
I Sinchis non erano nuovi ad operazioni di questo tipo. La milizia, ufficialmente nota come 48ª Comandancia de la Guardia Civil del Perú, era sorta sotto il primo governo di Fernando Belaúnde Terry (1963-1968) che aveva predisposto, per loro, una formazione militare curata dalle forze speciali dell’esercito statunitense ed era stata finanziata dagli stessi Usa.
Prima del tragico epilogo del 18 dicembre 1979, la comunità di San Juan Ondores aveva più volte tentato di sollecitare la presidenza Bermúdez, che sarebbe durata solo altri sei mesi, affinché si adoperasse per restituire il fondo Atocsaico ai contadini. L’occupazione della terra del 5 settembre 1979 rappresentò, per i comuneros, l’ultima spiaggia e, inizialmente, si rivelò un successo poiché la loro azione ottenne appoggio dalle altre comunità e si trasformò in una sorta di piattaforma di unità politica nonostante il governo cercasse di dividere i campesinos.
Inoltre, grazie al giudice Víctor Alvarado Morales, che aveva legittimato l’occupazione della terra, solo poche settimane prima del massacro i contadini avevano insistito, presso il Tribunale Agrario, affinché legalizzasse il loro possesso della terra. La riforma agraria del 1969, inizialmente presentata come una ridefinizione dei meccanismi per assegnare la proprietà dei terreni, aveva finito, in realtà, per essere snaturata impoverendo ulteriormente i contadini. In questo contesto, la centralizzazione del potere sul modello cooperativista della riforma agraria, in pratica, rendeva impossibile la lotta della comunità di Ondores all’interno di una sfera legale e istituzionale, tanto che il governo Bermúdez percepì l’occupazione di Atocsaico come una prova di forza contro gli interessi economici e l’egemonia politica del regime e rispose con l’invio delle forze speciali di polizia che si resero responsabili della strage.
La strage dei campesinos segnò duramente la vita della comunità di Ondores anche per gli anni a venire. Nonostante le denunce della Confederación Campesina del Perú, anche le autorità locali negarono un’indagine indipendente da quella governativa e si rifiutarono di fare luce su quanto accaduto. El Diario de Marka fu uno tra i pochi mezzi di comunicazione a denunciare l’uccisione dei campesinos parlando apertamente di strage e a definire la riforma agraria del 1969 come dannosa per il campesinado, dando voce alle accuse della Confederación Campesina del Perú, sui cui leader pendeva un ordine di cattura.
La comunità di Ondores, nonostante tutto, si trasformò nell’avanguardia della mobilitazione contadina e i campesinos stessi sopravvissuti al massacro convocarono altre due assemblee sfidando la repressione poliziesca valutando anche la possibilità di occupare di nuovo Atocsaico con il sostegno dei minatori.
MA COSA SONO LE «SCOR-DATE»? NOTA PER CHI CAPITASSE QUI SOLTANTO ADESSO.
Per «scor-data» qui in “bottega” si intende il rimando a una persona o a un evento che il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna deformano, rammentano “a rovescio” o cancellano; a volte i temi possono essere più leggeri ché ogni tanto sorridere non fa male, anzi. Ovviamente assai diversi gli stili e le scelte per raccontare; a volte post brevi e magari solo un titolo, una citazione, una foto, un disegno. Comunque un gran lavoro. E si può fare meglio, specie se il nostro “collettivo di lavoro” si allargherà. Vi sentite chiamate/i “in causa”? Proprio così, questo è un bando di arruolamento nel nostro disarmato esercituccio. Grazie in anticipo a chi collaborerà, commenterà, linkerà, correggerà i nostri errori sempre possibili, segnalerà qualcun/qualcosa … o anche solo ci leggerà.
La redazione – abbastanza ballerina – della bottega
Con le dovute differenze mi ha ricordato Portella della ginestra, la spaventosa arroganza del Potere, in tutte le epoche tiranni e martiri. Grazie per la meticolosa capacita’ di collegare fra loro i fili della Storia.