Perugia, il Kgb e Boris Johnson

di Gianluca Cicinelli (*)

Al momento non è il principale problema che affligge Boris Johnson, ma fa parte delle molte leggerezze che gli sono state imputate, questa volta mettendo a rischio la sicurezza nazionale o, forse più semplicemente, infischiandosene come sempre delle regole. Riprendendo un articolo di The Observer, la numero due dell’opposizione laburista Angela Rayner e la segretaria ombra degli interni Yvette Cooper hanno scritto al nuovo cancelliere del Ducato di Lancaster, Kit Malthouse, per richiedere un’indagine completa, su un incontro tenuto da Boris Johnson nel 2019, quando era ministro degli esteri, a Perugia con un ex agente del Kgb. “Se si scopre che Johnson ha violato la sicurezza nazionale, deve lasciare Downing Street immediatamente e affrontare tutte le conseguenze della legge”, hanno scritto.

The Observer ha rivelato nel 2019 che Johnson aveva incontrato l’ex agente del KGB Alexander Lebedev in un palazzo italiano senza funzionari o agenti di sicurezza presenti nell’aprile 2018, quando era ministro degli esteri. Ma è stato solo mercoledì scorso, il giorno prima delle sue dimissioni da primo ministro, che Johnson ha finalmente ammesso l’incontro. Si è così scoperto che Johnson aveva realmente incontrato Lebedev durante una festa in un castello di Perugia di proprietà di Evgeny Lebedev, figlio di Alexander, subito dopo aver partecipato a una riunione dei ministri degli esteri della Nato a Bruxelles, che si era tenuto al culmine della crisi da avvelenamento di Salisbury. Si trattava dell’avvelenamento da novichok, un gas nervino avvenuto 2018 che ha avuto come vittime Sergei e sua figlia Yulia. Sergei Skripal era un ex ufficiale militare russo e doppio agente per i servizi segreti britannici, e sua figlia, Yulia Skripal

Tre cittadini russi furono arrestati per quell’episodio, Sergey Fedotov, Alexander Petrov e Ruslan Boshirov, tutti agenti del Gru, l’agenzia di spionaggio militare di Mosca, accusati di cospirazione per il tentato omicidio degli Skripal e di Nick Bailey, un ufficiale di polizia britannico che si era ammalato dopo essere andato a casa degli Skripal durante le indagini per il loro omicidio. Il periodo di maggior tensione tra i due Paesi prima che l’invasione russa dell’Ucraina dividesse definitivamente Regno Unito e Russia.

La lettera delle due esponenti laburiste a Malthouse richiede un’indagine completa sulla “portata dei rischi per la sicurezza e la potenziale divulgazione di informazioni sensibili”. Al centro degli accertamenti è la valutazione effettuata dalle agenzie di intelligence sulle implicazioni della sicurezza nazionale dell’incontro “incluso – scrivono le le parlamentari – se Johnson abbia preso dei documenti dall’incontro della Nato e se ci sia stata una possibile compromissione del suo telefono”. Quest’ultima richiesta scaturisce dalla notizia circolata secondo cui Lebedev padre avrebbe cercato di organizzare una telefonata privata tra Johnson e il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, durante la festa. Lebedev la scorsa settimana ha negato l’accusa.

L’episodio è venuto alla luce durante le dichiarazioni in Parlamento di Chris Bryant del Labour, nei giorni che hanno portato Johnson alla promessa di dimissioni. Johnson, secondo il ministro degli Esteri Vicky Ford ha affermato di aver ricevuto una nota, sempre durante il dibattito parlamentare della settimana scorsa, secondo cui Johnson “Dice di pensare di aver menzionato questo incontro ai funzionari”. Il Labour chiede adesso di chiarire se un incontro così delicato e potenzialmente compromettente sia stato adeguatamente comunicato ai responsabili della sicurezza nazionale. “Dobbiamo arrivare ai fatti in questa oscura vicenda. O il ministro degli Esteri ha ingannato il Parlamento suggerendo che i funzionari fossero informati o il primo ministro ha svolto un incontro personale con un’ex spia russa subito dopo aver discusso questioni di sicurezza nazionale britannica in un vertice della Nato senza informare nessuno dell’accaduto”, ha affermato Angela Rayner .

Di sicuro non aiuta Johnson in questo momento il fatto che nel 2020 abbia spinto per far assegnare un titolo nobiliare a Eugeny Lebedev, il figlio di Alexander, l’ex agente del Kgb, quando già era emersa l’accusa che rappresentasse un rischio per la sicurezza nazionale. Ma su questo punto la Rayner è ancora più esplicita: “Johnson non può più nascondere la sua amicizia con questo ex agente del KGB legato al Cremlino, un uomo ora sanzionato dal Canada, con investimenti in Crimea. Eppure il primo ministro ha accettato migliaia di sterline in doni e ha nominato suo figlio un signore nel nostro parlamento”.

Alexander Lebedev 


(*) ripreso da diogeneonline.info

ciuoti

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