Petizione in difesa della biodiversità sarda

Dire NO alla richiesta di prelievo, brevettazione e sperimentazione
di 25 erbe sarde spontanee da parte della Multinazionale olandese RIJK ZWANN

il 24 /05 scorso è stato pubblicato il seguente articolo su «L’Unione Sarda» (pagina 20)

BIODIVERSITÀ. Sos degli agricoltori e degli atenei di Cagliari e Sassari
Olandesi a caccia di erbe sarde «LA REGIONE DEVE FERMARLI»
Sedano e finocchietto selvatico, ravanelli, rucola. Ma anche erbe rare e
protette dall’Europa. È un ricco paniere quello che vuole riempire nelle
campagne della Sardegna Rijk Zwaan. Un’azienda multinazionale con

base a De Lier, in Olanda. Dedicata, si legge nel sito web, «allo sviluppo e
alla commercializzazione di varietà orticole di alta qualità». Cavoli,
angurie e sedani brevettati. Frutto di ricerca genetica. Come quelli che
la società vuole sviluppare («specificamente indirizzati al mercato
italiano») dalle specie che raccoglierà in Sardegna da fine luglio.
La notizia suscita allarme fra i produttori sardi, che chiedono alla
Regione «interventi d’urgenza» per impedire «eventuali tentativi
predatori». Dalla loro parte si schierano gli studiosi delle università
di Cagliari e Sassari. «Hanno perfettamente ragione a preoccuparsi»,
sbotta il professor Gianluigi Bacchetta, direttore del Centro
Conservazione Biodiversità di Cagliari. «Le multinazionali fanno ricerca
a scopo di lucro. Il business che c’è dietro può ledere l’interesse di
noi sardi». Per esempio dei vivaisti, che potrebbero scoprirsi costretti
a comprare dall’estero i semi di una neo-lattuga sviluppata a partire da
un specie plurisecolare. Sarda come i nuraghi. «È successo con il
trifolium subterraneum, raccolto in Sardegna, studiato e brevettato in
Australia». In base alla convenzione di Rio del 1992 e alle norme
europee e nazionali, ogni regione dovrebbe proteggere le specie
caratteristiche. E incassare le royalties su eventuali ricerche
autorizzate e sulle loro ricadute commerciali. Ma la Sardegna non tutela
la biodiversità: «Un disegno di legge giace in Consiglio regionale dal
2005». In nove anni, non si è trovato il tempo di mandarlo avanti.
«Non potevamo opporci alla Rijk Zwaan» spiega Martino Muntoni,
direttore generale (uscente) di Agris. «Tutto quel abbiamo potuto fare è
imporre un controllo: la raccolta si farà alla presenza di funzionari di
Agris e università». Ma dall’Università di Sassari arriva secco il no di
Ignazio Camarda, direttore del Centro interdipartimentale per la
Conservazione e valorizzazione della biodiversità vegetale. «Nessuna
collaborazione con le ditte private multinazionali» tuona Camarda. La
Regione, sostiene, non dovrebbe accogliere la richiesta, visto che la
Rijk Zwaan inserisce nel suo elenco «germoplasma anche di specie
endemiche molto rare (Lactuca longidentata e Brassica tyrrhena) e
iscritte nell’allegato 2 della Direttiva Habitat 42/Cee sulla tutela
degli habitat e delle specie». Camarda prosegue: «Altre specie rivestono
importanza dal punto di vista agroalimentare (sono progenitrici di
piante coltivate) o medicinale. Tutte rivestono un grande interesse dal
punto di vista genetico e applicativo». E sono già oggetto di studio da
parte dei ricercatori dell’Università di Sassari. Non si può regalarle
agli olandesi.

Qui potete firmare la petizione:


https://www.change.org/it/petizioni/regione-autonoma-sardegna-diciamo-no-alla-richiesta-di-prelievo-brevettazione-e-sperimentazione-di-25-erbe-sarde-spontanee-da-parte-della-multinazionale-olandese-rijk-zwann-info-e-allegati-gruppo-facebook-sa-comunicantia

Redazione
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