Pian di Marte come Woodstock?

Care e cari, ecco un pezzo (un pazzo?) a metà fra il mondo cosiddetto reale – quello in cui presumibilmente terrò, con Andrea Grilli, un laboratorio di scrittura a Pian di Marte dal 13 al 15 maggio – e alcuni dei mondi alternativi: in questo caso anticipo un articolo che uscirà (in uno degli altri mondi) negli Usa sul laboratorio suddetto. Non avete capito un cecio? Figuratevo io…. che devo fingere di non fare anche un infame spot. Forse leggendo sorriderete e/o andrete a prendere il sacco a pelo in cantina. (db)

Ecco l’articolo del «New York Mites». Il titolo è un gioco di parole anglo-virginiano intraducibile ma in italiano suonerebbe qualcosa tipo “trasalirono sul Trasimeno”, l’occhiello invece è asettico: «Allarme in Umbria: migliaia di persone in attesa di due mister Jones» (insomma di due “Mario Rossi”, due sconosciuti).

Questo il testo di Dashiell Barbett, firma di punta e spesso inviato nelle zone calde del mondo.

UMBRIA (Italia). Il nome ha un suono guerriero, Pian Di Marte ma il posto è fra i più tranquilli della pur agitata Italia. In zona si ricordano del pugno dato da Cecco «beccaccio» al cugino nel 1981 in una breve rissa al bar per motivi di soccer. Per dire insomma che qui non accade nulla o «’n succede ‘n cecio» per usare la colorita espressione di Aganzia Mantucci, la vecchina della tabaccheria, drogheria, macelleria e “pettegoleria” più nota qua attorno.

Per questo i due funzionari di polizia in servizio sono stati colti di sorpresa a metà marzo. Si racconta che la coppia di “sbirri” sia la più assortita del campionario ma diremo i peccati (o le virtù) e non i nomi dei peccatori (o dei santi). Uno dei due è frustrato dal «’n succede ‘n cecio» della zona e così indaga su tutto, cerca nessi, si agita, studia, mantiene una forma fisica e un addestramento tecno-militare a livello quasi da Superman. L’altro è «pacione», calmo, felice che nel passato decennio gli ultimi fattacci – la sparizione di un pollo e un cartello stradale divelto – si siano subito risolti con la piena soddisfazione delle autorità edella cittadinanza. I due colleghi-rivali del resto sono amici e se li divide la passione per il “mestiere” li unisce la foga del biliardo.

Così, verso la metà marzo, le loro reazioni sono state quasi opposte. «Porta pazienza e fra due giorni se ne vanno» ha mugugnato il pacione mentre Superman è partito in perlustrazione, cercando notizie su Google, telefonando, coinvolgendo esperti di ogni genere. Ancora è lì che si agita.

Delle buone 5 w almeno 4 sono chiare. Intorno a metà marzo, in località Pian Di Marte, centinaia di persone si sono radunate in tende, camper, roulotte e simili. Il perchè non è stato difficile da scoprire per chi è andato a chiedere al variopinto popolo che all’improvviso ha “piantato le tende” lì e non si è più mosso ma i “dietrologi” (una espressione italiana che forse potremmo tradurre con “complottisti”) scuotono la testa: «troppo semplice» ha detto Ponzi Po, autore di un venduto saggio sui collegamenti fra impotenza sessuale e scarpe a punta. Gli opinionisti sono cauti e comunque divisi fra apocalittici e paq (passerà anche questa).

E i protagonisti dell’evento?

Nelle tende a Pian di Marte ho raccolto queste voci.

Ragazza giovane: «Siamo qui per il corso, no?».

Quello di Grilli e Barbieri?

Uomo con gli occhiali: «Barbieri e Grilli in ordine alfabetico».

Che si tiene a maggio…

Ragazza giovane. «Dal 13 al 15».

Vorreste partecipare?

Un coro di voci: «Certo».

Ma sapete che le iscrizioni sono chiuse?

Cacofonia. «Non è giusto», «in qualche modo andremo», «mai dire mai», «uno schifo, i soliti privilegiati», «voglio vedere come ci impediscono di partecipare»….

Scusate ma perchè è così importante per voi questo corso? In fondo di scrittura creativa non si campa. E poi mica è l’unica iniziativa del genere.

Quasi in contemporanea due risposte.

L’uomo anziano a torso nudo: «C’è chi sente le vibrazioni e chi non le avverte, qualunque cosa le dicessi non capirebbe. D’altronde lei è statunitense vero? Come diceva ora non ricordo più chi: siete l’unico popolo che è passato dall’impero alla decadenza senza avere una civiltà».

Signora di età incerta (25 mal portati o 57 ben vissuti): «Senta, i vostri sporchi trucchi li conosciamo».

Scusate, ma voi conoscete Barbieri e Grilli?

Voci varie: «No», «solo di fama», «beh no», «si sa chi sono», «io ho un cugino che li conosce entrambi», «per voi solo quello conta vero? Il cv, la fama…», «era ora che si facessero vedere», «dicono che Grilli sia bellissimo e Barbieri bravissimo o è il contrario ora non ricordo», «sono venuto da Oslo per conoscerli».

A ogni modo, il corso è a numero chiuso. Come pensate di partecipare?

La ragazza giovane: «oh manca più di un mese, quante cose possono ancora succedere». Subito di rincalzo un ragazzo giovanissimo (le somiglia, forse un fratello): «Ma lo vede quanti siamo? Chi ci può fermare?».

Forse questa è la domanda che inizia a preoccupare e non solo nella piccola Umbria: chi li può fermare?

Qualche centinaio a metà marzo, già ventiduemila accertati la settimana successiva e come nelle mitologie antiche (il pifferaio magico) o moderne (Woodstock) ogni minuto si vede arrivare un altro gruppo o si sente che in qualche città si organizzano treni, pullman.

Già portare acqua e un po’ di cibo per tanta gente inizia a essere un piccolo problema (e un buon affare per qualcuno ovviamente). Ma se davvero la crescita è quella che i più pessimisti si aspettano… qui a Pian di Marte forse il dio della guerra potrebbe anche sembrare meno lontano.

Anche perchè, lasciando pur perdere i “dietrologi”, restano comunque due domande senza risposte. Cosa vogliono? Chi li può fermare?

In qualche modo la responsabilità ricade su loro due, insomma sugli organizzatori del corso. A loro spetta rispondere.

Non è difficile raggiungere telefonicamente Andrea Grilli che però si trincera dietro una vaghezza (o imperturbabilità, se preferite) quasi assoluta.

Ecco il non semplice dialogo avuto con lui.

Buondì mister Grilli, cosa pensa di questa folla che cresce a Pian di Marte?

«Ogni creatura senziente ha un ruolo nell’universo dato».

Ma secondo lei aspettano davvero voi due o c’è sotto qualcosa d’altro?

«Viviamo per apprendere e facendolo comprendiamo meglio quanto ancora c’è da sapere».

Lei si sente un po’ di responsabile per questa gente? Intendo dire che sarà grande la delusione di chi non potrà partecipare e forse scatenerà problemi di ordine pubblico.

«Come disse uno dei pochi riconosciuti maestri, ogni volta che voi parlate di ordine pubblico io non posso che ripensare al mio disordine privato».

Con gentilezza ma fermamente, Grilli chiude la telefonata: «mi spiace, devo studiare».

Mi dirà poi un “tuttologo” italiano che la frase su ordine-disordine, citata da Grilli, era in un vecchio film di Totò, un attore italiano tuttora molto popolare. Un esperto di semantica ha esaminato con me le risposte di Grilli e ne dà questo giudizio: «Il tono è ipnotico ma i contenuti sono praticamente zero dal punto di vista del significato-significante». Se lo avessi chiesto ad Aganzia Mantucci mi avrebbe risposto lo stesso ma in modo più colorito, «’a detto ‘n cecio».

Il primo tentativo di raggiungere Barbieri va a vuoto. Becco un omonimo. Gentilissimo ma frettoloso.

«So tutto, mi spiace non posso aiutarla».

Ma lei abita a pochi chilometri dal suo omonimo, le è capitato di incontrarlo?

«Beh sì, però non gliene posso parlare».

Ha paura?

«No, che dice? E’ solo che ho appena firmato un contratto in esclusiva con Raitre. A fine aprile parte la trasmissione O-monimi O-minimi e dunque deve aspettare. Come tutti.».

Al quarto tentativo ho la certezza di avere il numero giusto e infatti il telefono suona nella casa di quel Daniele Barbieri ma… risponde suo figlio.

«No, babbo è fuori».

Quando torna?

«Non saprei».

Ma dove è andato?

«Beh, lui è spesso in qualche universo qui accanto. Forse avrà letto il suo cv: vive un po’ nel mondo cosidetto reale ma anche altrove…».

E lei che ne pensa?

«Beh» (esita) «mi sono abituato. In fondo c’è di peggio».

Cosa pensa lei del caso Pian di Marte?

«E’ una faccenda che devo studiare con calma, ora ho altro per la testa».

Ma è successo qualcosa di strano negli ultimi tempi? Intendo a suo padre…

«Beh sì babbo è stranino ultimamente, questo è vero».

Da quanto tempo?

«Oh direi…» (pausa) «che io ricordi negli ultimi 18 anni circa. Ma adesso devo lasciarla che ho la finale del torneo di calcetto saponato».

La frase sui «18 anni circa» risulta sorprendente sapendo che il ragazzo ha appena 19 anni.

Non resta che il versante politico-istituzionale. Se nei pressi del lago Trasimeno presto si potrebbe “trasalire” – è un giochino di parole che ha senso solo in italiano – è ovvio che chi si occupa della “cosa pubblica” si sta preparando a gestire le giornate intorno al 14 maggio.

Non si fa pregare Ignazio La Rutta per spiegare il suo impegno.

«Vigiliamo e programmiamo».

Preoccupati?

«Non più del solito».

Ma interverrete prima o lascerete che Pian di Marte si affolli fino all’ultimo giorno?

«Abbiamo allo studio diverse strategie che ovviamente non le posso anticipare».

Se la faccenda si fa seria coinvolgerete anche l’opposizione?

«Certo. Abbiamo comunque un team di esperti per gestire ogni scenario. Sono autorità, al di sopra di ogni sospetto, che certo verranno apprezzati dall’opposizione più responsabile».

Qualche nome?

«Se ci confermeranno la loro disponibilità daremo carta bianca all’italiano più quotato e a un giapponese super-bravo. Penso, è ovvio, a Bert-o-Lazo e a Godzilla»

L’accenno al Giappone e soprattutto la presenza di molti stranieri nella ormai enorme “tendopoli” intorno a Pian Di Marte è come un invito ad ascoltare Phonattini, responsabile italiano di affari internazionali.

Ministro lei come vede la faccenda?

«Guardi stiamo studiando le nostre posizioni per vedere come adattarle a quelle che gli organismi internazionali prenderanno con il nostro attivo contributo».

Sarei tentato di farmi tradurre questa frase da Aganzia Mantucci ma diciamo che è un tipico «approccio» italiano. Insisto però sulla questione internazionale.

La preoccupa che ci siano molti extra-europei?

«Guardi, il nostro staff di crisi, sì mi pare che si chiami così, poi casomai le faccio mandare un fax di conferma, ha fatto due conti e la maggior percentuale di stranieri ora a Pian di Torte, ehm Pian di Marte risultano latinoamericani, ovvero di un’area del mondo con la quale l’Italia ha da sempre convergenze tattiche, strategiche e gastronomiche. Siamo assolutamente tranquilli».

Ha qualche cifra aggiornata?

«Sì guardi, davvero per caso ho un foglietto che… sì attualmehte i latinoamericani sono 195, invariati rispetto alle cifre che abbiamo fornito due giorni fa».

Veramente due giorni fa erano 183.

Quasi perde l’aplomb il ministro. «Guardi, non si permetta. Non sarò mica per caso il ministro degli Ascari, dei Vespri, insomma degli Esteri. Allora: prenda nota: 75 brasiliani, 38 argentini, 21 messicani, 9 equatoriali no volevo dire equidistanti o equadoregni insomma quella roba lì, poi 7 cileni, 4 peruviesi, 10 venezuelani, 19 boliviani e 12 camerunensi. Faccia i conti sono 195, come le dicevo. E ora mi scusi ma ho impegni pressanti».

Camerun? Non mi pareva in America latina.

Non resta che da sentire cosa pensa l’opposizione dell’imprevista folla a Pian di Marte. La parola a Bohsani.

«Guardi abbiamo una posizione comune che però vorremmo allargare ancora».

In concreto?

«Pensiamo di individuare un gruppo di lavoro che avvi una consultazione per una preliminare verifica se vi sia una intesa intorno a una ipotesi di calendario, tematico o forse etico, su una commissione che si muova su almeno due direttrici. La prima delle direttrici potrebbe essere un seminario che avvii una serie di incontri per vagliare se un congresso potrebbe essere la naturale scadenza del dibattito. Sulla seconda direttrice mi consenta ancora un po’ di riserbo».

Ce la farete per maggio?

«Francamente non ci siamo mai fatti mettere fretta da nulla e da nessuno. L’importante è approfondire».

Non so perchè ma continuo a pensare ad Aganzia Mantucci.

 

Per ora questo è tutto. Mentre vado in aeroporto, il tg dice che intorno all’Umbria crescono gli ingorghi. Qui in Italia si abusa della parola “biblico” ma stavolta potrebbe esserci del vero.

E a maggio?

Come dicono in Italia, chi vivrà vedrà.

 

 

Questo è in anteprima assoluta il clamoroso falso del «New York Mites» che ho tradotto apposta per voi. Praticamente non c’è un solo fatto tangibile, verificabile in qualcuno degli universi noti e al momento visitabili. A essere proprio “un occhio di lince”, potreste trovare due notizie veridiche (o somiglianti ai modelli di «verità» attualmente riconosciuti in questo segmento spazio-temporale). Così per premiare i più meritevoli… tutte/i coloro che invieranno la risposta giusta – cioè diranno le due notizie veraci – riceveranno un coupon.

 

Redazione
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6 commenti

  • Marco Pacifici

    Gia avevo letto e stampato… 4 pagine mi pare…mo lo cerco…CiAo DB.

  • Chiedo a Marco Pacifici che ne pensa del vino de La Rioja, mi piacerebbe mettermi in contatto con lui .

    Mi e´difficile scrivere anche nel tuo blog DanieleB. Besos y abrazos fuertes fuertes desde Alava.

  • Evviva ci sono riuscito.

  • Marco Pacifici

    sono su face book con il mio nome e la mia foto tipo Maori… Cmq mi spiace ma non conosco La Rioja… ma i vini italiani(una volta si chiamava Enotria e per fortuna era unita da bellezza e solidarieta e non da borse e banche criminali…) abbastanza,soprattutto nella parte tecnica biologica agricola…

  • Marco P, no su FAcebook no, li non ci vado ne´ci andro´mai.
    Ti telefono domenica(credo di averti trovato). Un abrazo fuerte fuerte desde Euskadi.

  • Marco Pacifici

    Gianni,io la pensavo come te finchè minacciato dai miei compagni,anzi dalle mie Compagne Anarchiche non mi ci hanno messo per forza…be’,ho reincontrato Amici e Compagni che ,da 30 anche 38 anni,non avrei neanche lontanamente piu sentito…se da una parte è un covo di infami,è anche uno strumento notevole per tenersi in contatto a costo zero.

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