Piazza dell’Unità

Appuntamento con le recensioni giallo-noir di Valerio Calzolaio che in prima battuta escono su “Il salvagente“. Bologna, una settimana di primavera 2008. “La piazza sembra un fazzoletto di cemento ricamato da platani, aiuole, panchine, due altalene, una giostra di ferro, una fontana, un’edicola, i bagni automatici, il campetto da basket…” Il 25/A porta in via di Jacopo di Paolo. In terra c’è una grata dove finiscono molti soldi guadagnati dal nero Michel per prestazioni extra con Gigliola e Arturo. Li trova un piccolo cinese di otto anni arrivato da pochi mesi con la madre 30enne, vivono segregati (per pagarsi il viaggio) insieme a decine di clandestini sfruttati da un connazionale che ha due belle figlie, Schen Li e Tsa Li. La prima è innamorata del meraviglioso 17enne Mohammad El Sayed, che ricambia ma se la fa con tante altre e rischia l’evirazione. Generazioni di immigrati e miriade di personaggi memorabili nel nuovo romanzo di amore e sesso, vite e divise ai confini del crimine, incastri e ironie del 45enne bolognese ex poliziotto Maurizio Matrone (“Piazza dell’Unità”, pag. 256, euro 15), in terza, senza virgolette di dialogo. Merola e Grillo non capirebbero, Bernardini non leggerebbe neppure, ormai si è votato. Lasagne e salama, ritmi diversi.

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