Poesia: Giovanna Tomai

Continuano ad arrivarmi contributi per la “staffetta” di poesia annunciata ieri. Grazie. Come ieri li pubblico nell’ordine di arrivo, più o meno al ritmo di 30 minuti (db)

Il sole lascia il giorno e io raccolgo poesia negli sguardi dei due ragazzi scomposti,

in quei sipari di vita che nutrono le parole, in quelle attese di baci che profumano l’amore

in alto, sul ponte.

Fa uno strano effetto trovarsi lì, da soli,

in alto, sul ponte.

Di sotto tutto è teatro, osservi ma sei assente, ascolti ma non senti, parli ma non dici.

Non le nostri mani che cercano nei sassi della strada,

in alto, sul ponte.
Le monete lanciate non fanno rumore nel letto del fiume

e tutta la gioia di un ultimo raggio di sole è fioca luce, dipinta su passi d’argilla, attraversa nugoli di moscerini che fanno festa alla luna che arriva in silenzio,

in alto, sul ponte.

L’acqua porta lontano, al mare, noi la osserviamo stupiti, e noi la direzionamo

in alto, sul ponte.
Il sapore della nostra storia è raccolta in un ciuffo di capelli spettinati dal vento e intanto il suono della tua voce mi accarezza la pelle.
Dall’altra parte una madre parla con una donna, i suoi bambini corrono gridando, il suo sguardo sembra finto, si legge insofferenza e stanchezza.

M’incammino dunque,

il fresco alito della sera saluta i miei pensieri, la tua mano mi conduce di sotto per divorare ciliegie nell’oscurità della sera.

I nostri giorni restano lì, in alto sul ponte.

 

 

 

 

 

16 giugno 2009

 

Redazione
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