Porrajmos: «A forza di essere vento»

Clau d’Io ricorda lo sterminio nazista degli zingari

Porrajmos non è un termine molto noto, anche tra coloro che sono più attenti al dovere della memoria. È il termine – traducibile come “grande divoramento” – con cui Rom e Sinti indicano lo sterminio del loro popolo sotto il nazismo.

Piero Terracina ricorda perfettamente la notte in cui rom e sinti scomparvero da Birkenau: «Io non avevo ancora 16 anni ed arrivai a Birkenau; quello era un Vernichtunglager (campo di sterminio) dove non è che si poteva morire, si doveva morire. Erano tutti settori separati che si distinguevano per una lettera che era stata loro associata e dall’altro lato del nostro filo spinato c’era il settore che era conosciuto come lo Zigeunerlager ovvero il campo degli zingari[…]. In quel campo c’erano tantissimi bambini, molti di quei bambini certamente erano nati in quel recinto […]. La notte del 2 agosto 1944, ero rinchiuso ed era notte e la notte nel lager c’era il coprifuoco, però ho sentito tutto. In piena notte sentimmo urlare in tedesco e l’abbaiare dei cani, dettero l’ordine di aprire le baracche del campo degli zingari, da lì grida, pianti e qualche colpo di arma da fuoco. All’improvviso, dopo più di due ore, solo silenzio e dalle nostre finestre, poco dopo, il bagliore delle fiamme altissime del crematorio. La mattina, il primo pensiero fu quello di volgere lo sguardo verso lo Zigeunerlager che era completamente vuoto, c’era solo silenzio e le finestre delle baracche che sbattevano».

La tragica notte del Porrajmos (figlidellashoah.org)

Nel 2006 «ARivista anarchica» fa uscire un progetto unico e Paolo Finzi si supera in tutto: un cofanetto con 2 DVD e un libretto: 150 minuti per 6 documentari e 72 pagine. E’ subito un successo da migliaia di copie. Paolo viene richiesto in tutta Italia e all’estero per presentarlo.

Viene anche a Imola, la sala è gremita all’inverosimile. Inizia la presentazione, un silenzio glaciale. La proiezione viene interrotta quando Paolo fa un cenno e inizia a raccontare, a spiegare. Le sue parole sono ancor più dure dei filmati…

Alla fine un applauso e molte lacrime. Non dimenticherò mai quella serata.

Paolo ci ha abbandonato ma ci ha lasciato tanto. «ARivista» cessa le pubblicazioni alla sua morte. Per una pura casualità vengo a sapere che molte produzioni di «ARivista» sono ancora in magazzino. Acquisto tutto quello che è in CD/DVD e ora tutte le copie rimaste del cofanetto «A forza di essere vento» sono disponibili qui: Edizioni Bruno Alpini – bruno.alpini@libero.it- come altre produzioni.

Le Edizioni Bruno Alpini sono un non-editore indipendente, caratterizzato dalla scelta radicale di porsi “fuori mercato”. I suoi titoli non vengono distribuiti commercialmente nei negozi ma offerti in cambio di una sottoscrizione libera e responsabile che, tolte le sole spese di realizzazione, va a sostegno della stampa anarchica e dell’Archivio Storico della Federazione Anarchica Italiana.

In “bottega” cfr Porrajmos e «giorno della memoria», 16 dicembre 1942: inizia «il grande genocidio Rom», Scor-data: 16 dicembre 1942 e «A forza di essere vento»…ma anche Rastrellate gli zingari, «nemici della nazione» e Scor-date: 18 giugno 1938 (su quel che fece l’Italia fascista).

MA COSA SONO LE «SCOR-DATE»? NOTA PER CHI CAPITASSE QUI SOLTANTO ADESSO.

Per «scor-data» qui in “bottega” si intende il rimando a una persona o a un evento che il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna deformano, rammentano “a rovescio” o cancellano; a volte i temi possono essere più leggeri ché ogni tanto sorridere non fa male, anzi. Ovviamente assai diversi gli stili e le scelte per raccontare; a volte post brevi e magari solo un titolo, una citazione, una foto, un disegno. Comunque un gran lavoro. E si può fare meglio, specie se il nostro “collettivo di lavoro” si allargherà. Vi sentite chiamate/i “in causa”? Proprio così, questo è un bando di arruolamento nel nostro disarmato esercituccio. Grazie in anticipo a chi collaborerà, commenterà, linkerà, correggerà i nostri errori sempre possibili, segnalerà qualcun/qualcosa … o anche solo ci leggerà.

La redazione – abbastanza ballerina – della bottega


 

Redazione
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