Preghiera per Černobyl’ – Svetlana Alexievich

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di Francesco Masala

Černobyl’ è un luogo lontano dove è accaduto un incidente nucleare nel 1986, ma ancora non si può immaginare niente.

con il libro di Svetlana Alexievich si arriva al cuore della storia (e della Storia), semplicemente facendo parlare e ascoltando chi era lì.

la prima cosa che si capisce è che è apparso per la prima volta un nemico di una specie nuova, diverso da tutti i precedenti.

il confronto che molti fanno è con la seconda guerra mondiale, ma è un paradigma nuovo quello che Černobyl’ crea, il nemico non ha faccia, non ci si può difendere con le armi, non si vede.

una somiglianza potrebbe essere una qualche epidemia, qualche peste del passato, ma concentrazione spaziale e temporale sono senza pari.

immergendosi nella lettura si entra nell’anima umana, amore, eroismo, dolore, pietà, il coro degli esseri umani, dei bambini e degli animali, gli sguardi e le emozioni sono quelli di sempre, tutti i drammi hanno una faccia, un’immagine, una storia, con un nemico che non si vede.

la solitudine dell’essere vivente davanti alla malattia e alla morte è quella di sempre, ma per qualcosa che non si capisce.

questo è un libro che dovrebbero leggere gli apprendisti stregoni, ma tanto se ne fregano, dovremmo leggerlo tutti noi, per capire, o almeno provare a intuire, che nessuno è al riparo da niente, e che gli effetti hanno una causa, che troppo spesso non vediamo o non vogliamo vedere.

se questo è un romanzo, una cronaca, un collage di storie, un libro di giornalismo non lo so, solo so che non si dimentica più, dopo averlo letto.

intanto quest’anno Svetlana Alexievich ha vinto il premio Nobel per la letteratura, lo dico per i distratti.

 

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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