Prima donna nera su una banconota: Harriet Tubman…

… che morì una volta sola

di Alessandro Ghebreigziabiher (*)

Araminta Ross, nota con lo pseudonimo di Harriet Tubman, attivista per l’abolizione della schiavitù e per il suffragio femminile, si è guadagnata il primato di essere la prima donna nera su una banconota statunitense.
“Non posso morire che una volta”, disse un giorno Harriet. E, come tutte le grandi persone che per i diritti dei molti hanno speso la propria esistenza, sono infinite le volte in cui ritornerà in vita…

AlessandreoG- HarrietBANCONOTA

Mi chiamo Harriet e non sono morta.
Non sono morta quando ho scoperto che le vere catene sono fatte di pelle umana, il metallo più resistente al mondo.
E non sono morta neppure quando stavo quasi per convincermi che ci fosse qualcosa di giusto, di sensato, addirittura di normale.
Nelle catene di pelle umana.
Non sono morta allorché ho capito di essermi illusa che bastasse avere mani e piedi liberi per avere pace.
E non sono morta quando ho infine compreso che non bastasse la pace per avere mani e piedi liberi.
Non sono morta laddove sfogliando le pagine dello specchio vi ho trovato una moltitudine di ragioni per sentirmi indegna di esser riflessa.
E non sono morta neanche nell’istante in cui, con le vene ormai prosciugate, abbiamo trascritto rosso su bianco la nostra vittoria.
Non sono morta tutte le volte che ho visto l’ennesimo gradino successivo nella scala verso il basso della cattiveria umana.
E non sono morta ogni volta che l’avevo risalita tutta, quella scala, per poi rotolare di nuovo in basso per il capriccio del folle di turno.
Non sono morta nel giorno in cui mi sono chiesta se mai avrei visto il domani dove l’unico colore che conti sarà quello formato da te e me.
E non sono morta quando ho ceduto all’idea che forse non arriverà mai.
Non sono morta intuendo di vivere nel Paese in cui la morte ha tanti colori, quasi quanto i diversi pesi che dà a ogni vita.
E non sono morta intuendo di poter morire un giorno nel Paese in cui la vita ha un colore solo che conti davvero ed è sempre l’altro.
Non sono morta quando l’ho desiderato quanto un infante che brami la prima luce.
E non sono morta quando ho provato l’insopportabile vergogna di essere io, quella ancora viva.
Non sono morta.
Non sono morta che una volta sola.
Ma prima e dopo, quanta vita.
Quante storie.
E quanta libertà c’è ancora da conquistare… (**)

AlessandreoG- Harriet

  (*) ripreso da «Storie e Notizie» 1345. Così lo presenta Alessandro Ghebreigziabiher: «Il blog Storie e Notizie ha iniziato a muovere i suoi primi passi verso la fine del 2008 e contiene racconti e video basati su reali news prelevate dai maggiori quotidiani e agenzie di stampa on line, al seguente motto: “Se le notizie sono spesso false, non ci restano che le storie”. L’obiettivo è riuscire a narrare le news ufficiali in maniera a volte fantasiosa, con l’auspicio di avvicinare la realtà dei fatti più delle cosiddette autorevoli fonti di informazione. La finzione che superi la verità acclarata nella corsa verso la comprensione delle cose è sempre stata una mia ossessione. “Storie e Notizie” ha un canale Youtube, una sua pagina Facebook e anche la versione in lingua inglese, Stories and News. A novembre 2009 ha debuttato l’omonimo spettacolo di teatro narrazione». RICORDO che qui in bottega «Storie e notizie» viene ospitato – scorrete il colonnino e lo troverete – a ogni uscita. (db)

(**) Per confermare che “c’è ancora libertà da conquistare” il repubblicano Donald Trump un paio di giorni fa ha detto che non gli è piaciuta questa nuova banconota… Su Araminta “Minty” Ross detta Harriet Tubman o la “generalessa” o “il Mosè della gente nera” e sulla sua «ferrovia sotterranea» contro la schiavitù qui in “blottega” cfr Scor-data: 10 marzo 1913. (db)

 

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