Processo Quirra: un passo avanti e due indietro…

… Valium e champagne. Riuscirà la montagna a partorire il topo?

di Comitato Gettiamo le Basi, Comitato Amparu, Famiglie militari uccisi da tumore e Comitato Su Sentidu  (*)

Venerdì 11 luglio. La stampa dà notizia del balzo di carriera del giudice udienze preliminari Nicola Clivio, dal tribunale di Lanusei passa al prestigioso Csm, Consiglio superiore della magistratura. Lo stesso giorno il giudice “si decide a decidere” di mettere fine alla fase udienze preliminari per Quirra che ha protratto per due anni, lungaggine da record. Il neopromosso con due rapide risoluzioni compie la quadratura del cerchio, offre a tutti un contentino o contentone, valium o champagne.

.1 Il non luogo a procedere per 12 indagati (un tenente, un sindaco, 3 alti gradi della Commissione Difesa, 4 docenti dell’università di Siena e uno di Cagliari, 2 periti SGS, colosso dell’impero Finmeccanica Fiat) affossa il complessivo impianto accusatorio del pm Fiordalisi, sancisce la bontà della “scienza di Stato” che dal 2002 riesce a non trovare traccia di contaminazione nel poligono della morte, a non vedere morti, malati, alterazioni genetiche. La verità della scienza di Stato è garantita dal perito Mariani scelto dal gup Clivio per l’ennesima indagine inutile e sballata in partenza, come rimarcano i periti delle parti civili e il pm Fiordalisi

2) Il rinvio a giudizio degli 8 comandanti del poligono avvicendatisi dal 2002 al 2012 finalmente tronca la prassi dell’impunità goduta dalle Forze Armate, rompe la trincea della segretezza garante della loro irresponsabilità, concede un balenio al sogno che giustizia potrà essere fatta, seda l’indignazione dell’opinione pubblica.

L’Avvocatura di Stato preannuncia che il capo d’accusa contro i generali sarà fortemente ridimensionato; per male che vada sarà un processo per omissione di recinzione e cartelli di divieto d’accesso.

La montagna partorirà il topo? Il processo, conquistato con una lotta popolare senza tregua lunga 14 anni, nasce monco e sterilizzato sotto la mannaia della prescrizione. Il decreto 91 dello scorso 24 giugno, ribattezzato anche nella penisola «decreto salva Quirra, salva inquinatori», in discussione in questi giorni al Senato, cancella per legge la contaminazione aumentando vertiginosamente i valori soglia delle sostanze tossiche e nocive. I 130 kmq sottoposti da oltre mezzo secolo a schiavitù militare saranno interdetti per sempre alle tradizionali attività agropastorali e turistiche.

Impedire l’avverarsi della previsione è necessario e possibile, è compito individuale e collettivo da assumere adesso e subito. Alcune azioni hanno carattere d’urgenza: intensificare la pressione su Senato e governo contro il decreto salva Quirra; mobilitarsi per la costituzione di parte civile, non solo delle persone colpite dalla “sindrome di Quirra”, ma anche di tutti i potenziali esposti ai veleni del poligono, turisti occasionali compresi, e soprattutto di tutti i sardi (persone, famiglie, istituzioni, comitati ecc ) in quanto titolari del diritto garantito dalla Costituzione di vivere in un ambiente salubre. Un pool degli avvocati di parte civile sta preparando la modulistica necessaria da presentare entro il 23 settembre. Trascineremo l’Italia davanti ai tribunali internazionali per rispondere dei crimini contro il popolo sardo.

(*) Del poligono della morte di Quirra si è parlato molte volte qui in blog.

Per contatti: «Comitato Gettiamo le Basi», 346 7059885; «Comitato Amparu» (Teulada) 349 7851259; «Famiglie militari uccisi da tumore» 334 1421838; «Comitato Su Sentidu» (Decimo) 333 4839824.

 

Redazione
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3 commenti

  • AGGIORNAMENTO (inviato dal Comitato sardo “Gettiamo le Basi”)

    *Il Tar Lazio riconosce come causa diretta di patologie la contaminazione da poligono, per la prima volta la Magistratura conferma anche la contaminazione da uranio impoverito*.

    Inoltriamo il comunicato dell’Osservatorio Militare sulla sentenza storica del TAR Lazio depositata avantieri 21 luglio.
    Ricordiamo anche la sentenza della Corte dei Conti di Venezia del 17/7/2001 sul caso Lorenzo Michelini, in servizio di leva nel Poligono Salto di Quirra nel 1976, ucciso il 8/7/1977 dalla “sindrome di Quirra”, leucemia mieloide acuta, leucosi recidiva. A distanza di 24 anni dalla morte del giovane militare, dopo un lunghissimo calvario di ricorsi e contro ricorsi della famiglia, la Magistratura riconobbe la causa di servizio e sancì/“ Lo stretto nesso eziopatologico fra alcuni disagi sofferti in servizio (il frequente contatto con sostanze tossiche solide o disperse nell’aria) e l’insorgenza e repentina evoluzione dell’affezione mortale.(..) la documentazione sanitariaevidenzia che il giovane militare cominciò ad accusare i primi sintomi della malattia fatale insieme con le affezioni per le quali subì ricovero (..) la sintomatologia non fu adeguatamente analizzata”./

    Quanti omicidi dobbiamo ancora contare prima che si ponga fine alla strage e arrivi un minimo di giustizia anche per le popolazioni colpite ed esposte ai veleni dei giochi di morte dei poligoni Salto di Quirra, Teulada, Capo Frasca – Decimomannu?

    Comitato sardo Gettiamo le basi (346 7059885)

  • COMUNICATO STAMPA: POLIGONI MILITARI: PRIMO RISARCIMENTO.

    E’ del TAR Lazio, sezione prima bis, la prima sentenza che riconosce di fatto la possibilità di ammalarsi nei poligoni esattamente come in teatro operativo e riconosce l’Amministrazione colpevole condannando la stessa a risarcire il militare con il riconoscimento di vittima del dovere.
    Una sentenza storica che inquadra in un’altra ottica anche la questione dei poligoni sardi che ha portato in giudizio 8 vertici militari.
    La documentazione prodotta dall’Avv. Angelo Fiore TARTAGLIA, legale del Centro Studi Osservatorio Militare, è inconfutabile e, oltre a dimostrare la diretta connessione tra malattia ed esposizione alle polveri sottili prodotte dalle esplosioni conferma che altre teorie (vedi la bufala dei vaccini) non trovano riscontro nella letteratura medica ed ora anche in quella giuridica.
    GP (sono le iniziali del militare in questione), lotta da anni, oltre che con la malattia, anche con le Istituzioni Militari che, pur di non ammettere la pericolosità del lavoro svolto presso i poligoni, ebbero addirittura l’ardire di porre il segreto di stato sulla documentazione sanitaria del militare evitando così di affrontare la verità.
    Questa sentenza varia decisamente l’approccio alla questione dei poligoni Internazionali della Sardegna da tempo sotto l’occhio attento della magistratura.
    “Sono certo che il Dott. Fiordalisi terrà conto di questa sentenza e ne trarrà tutte le conclusioni opportune al fine di ottenere giustizia anche sui poligoni di Salto di Quirra e Capo Teulada” sostiene Leggiero che conferma la disponibilità ad incontrare il PM e produrre tutta la documentazione in suo possesso delle attività svolte negli anni nel poligono sardo.
    La sentenza rappresenta anche un capisaldo giuridico con il quale si dovranno confrontare i vertici della difesa al fine di dare giustizia agli oltre 3600 malati ed alle 308 famiglie che hanno perso un loro congiunto a causa dell’inquinamento bellico.
    Roma, 23 luglio 2014
    COMPARTO DIFESA (Domenico Leggiero)
    OSSERVATORIO MILITARE FF.AA., FF.PP. e CIVILI
    Via Del porto Fluviale 9- 00154 ROMA
    tel/fax Firenze 055- 4491325
    cell:3394940361
    http://www.osservatoriomilitare.it

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