Pulp, di Charles Bukowski (e una sua poesia)

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Los Angeles è famosa per il cinema e per gli investigatori, nei libri e sullo schermo.

Belane è uno di quelli che aspettano un cliente, con una bottiglia sempre a portata di mano, e una pistola nell’altra.

clienti strani, anche la signora Morte, i clienti non si scelgono, sono loro che scelgono te.

è un libro veramente bello, è l’ultimo che ha scritto Bukowski,  è divertente, per noi che leggiamo, meno per Belane, fra alcol e donne e soldi, che non bastano mai.
i clichè dell’investigatore di Los Angeles Belane li ha tutti, dalla prima all’ultima pagina è una bellissima lettura, densa di citazioni di se stesso, di pensieri memorabili, fino alla sorpresa finale.

gli amanti di Céline lo troveranno nel libro, proprio lui.

leggete Pulp, non vi deluderà

 

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Essi, tutti lo sanno – Charles Bukowski

 

Chiedete ai pittori da marciapiede di Parigi
chiedete al sole su un cane addormentato
chiedete ai 3 porcellini
chiedete al giornalaio
chiedete alla musica di Donizetti
chiedete al barbiere
chiedete all’assassino
chiedete all’uomo appoggiato al muro
chiedete al predicatore
chiedete all’ebanista
chiedete al borsaiolo o al prestatore
su pegno o al soffiatore di vetro
o al venditore di letame o
al dentista
chiedete al rivoluzionario
chiedete all’uomo che ficca la testa
nelle fauci d’un leone
chiedete all’uomo che sgancerà la prossima
bomba atomica
chiedete all’uomo che si crede Cristo
chiedete alla cutrettola che la sera torna
al nido
chiedete al guardone
chiedete all’uomo che muore di cancro
chiedete all’uomo che ha bisogno d’un bagno
chiedete all’uomo con una gamba sola
chiedete al cieco
chiedete all’uomo che parla bleso
chiedete al mangiatore d’oppio
chiedete al chirurgo tremante
chiedete alle foglie sulle quali camminate
chiedete a uno stupratore o al bigliettaio
di un tram o a un vecchio
che strappa le erbacce nel giardino
chiedete a una sanguisuga
chiedete a un domatore di pulci
chiedete a un mangiatore di fuoco
chiedete all’uomo più miserabile che riuscite
a trovare nel suo più miserabile
momento
chiedete a un maestro di judo
chiedete a un guidatore di elefanti
chiedete a un lebbroso, un ergastolano, un tisico
chiedete a un professore di storia
chiedete all’uomo che non si pulisce mai
le unghie
chiedete a un pagliaccio o alla prima faccia che vedete
alla luce del giorno
chiedete a vostro padre
chiedete a vostro figlio e
al suo figlio futuro
chiedete a me
chiedete a una lampadina bruciata in un sacchetto di carta
chiedete ai tentati, ai dannati, agli stolti,
ai saggi, agli adulatori
chiedete ai costruttori di templi
chiedete agli uomini che non hanno mai portato scarpe
chiedete a Gesù
chiedete alla luna
chiedete alle ombre del ripostiglio
chiedete alla falena, al monaco, al pazzo
chiedete all’uomo che disegna le vignette
del “New Yorker”
chiedete a un pesce rosso
chiedete a una felce che balla il tiptap
chiedete alla carta geografica dell’India
chiedete a un viso gentile
chiedete all’uomo che si nasconde sotto il vostro letto
chiedete all’uomo che odiate di più su questo
mondo
chiedete all’uomo che ha bevuto con Dylan Thomas
chiedete all’uomo che ha allacciato i guantoni di Jack Sharkey
chiedete all’uomo dalla faccia triste che beve il caffè
chiedete all’idraulico
chiedete all’uomo che ogni notte sogna
gli struzzi
chiedete alla maschera di un baraccone
chiedete al falsario
chiedete all’uomo che dorme in vicolo sotto
un foglio di carta
chiedete ai conquistatori di nazioni e pianeti
chiedete all’uomo che si è appena tagliato un dito
chiedete a un segnalibro nella bibbia
chiedete all’acqua che sgocciola da un rubinetto mentre
squilla un telefono
chiedete allo spergiuro
chiedete alla vernice blu scuro
chiedete al paracadutista
chiedete all’uomo col mal di pancia
chiedete all’occhio divino così mellifluo e lacrimoso
chiedete al ragazzo che indossa calzoni attillati
nell’accademia dispendiosa
chiedete all’uomo che è scivolato nella vasca
chiedete all’uomo azzannato dallo squalo
chiedete a quello che mi ha venduto i guanti
spaiati
chiedete a questi e a tutti quelli che ho lasciato fuori
chiedete al fuoco al fuoco al fuoco
chiedete anche ai bugiardi
chiedete a chi vi pare quando
vi pare il giorno che vi pare
che stia piovendo o che sia
nevicato o che stiate uscendo su una veranda
gialla di sole caldo
chiedete a questo chiedete a quello
chiedete all’uomo con la cacca d’uccello sui capelli
chiedete al torturatore d’animali
chiedete all’uomo che ha visto molte corride
in Spagna
chiedete ai proprietari di Cadillac nuove
chiedete alle celebrità
chiedete ai timidi
chiedete agli albini
e all’uomo si stato
chiedete ai padroni di casa e ai giocatori di bigliardo
chiedete ai cialtroni
chiedete ai sigari prezzolati
chiedete ai calvi e ai ciccioni
e agli uomini alte e quelli
bassi
chiedete agli uomini con un occhio solo,
a quelli sempre arrapati e a quelli no
chiedete agli uomini che leggono tutti gli articoli
di fondo
chiedete agli uomini che coltivano le rose
chiedete agli uomini che quasi non sentono dolore
chiedete ai moribondi
chiedete a chi falcia il prato e chi va alla
partita di calcio
chiedete a qualcuno (uno qualsiasi) di questi o a tutti questi
chiedete chiedete chiedete e
tutti vi diranno

“una moglie brontolona affacciata alla ringhiera
è più di quanto un uomo possa sopportare”.

da qui

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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