Quel che Pio Laghi non disse nel marzo 2008

Forse sapete che il cardinal Pio Laghi è morto il 10 gennaio 2009. Per un caso fortuito sono entrato in possesso di uno degli ultimi discorsi che non pronunciò: esattamente quello del 21 marzo 2008, a ridosso del 32esimo anniversario del golpe in Argentina. Ne pubblico gran parte.

« (…) Il 24 marzo 1976, scattò il golpe in Argentina: io ero nunzio apostolico lì e lo rimasi fino al 1980. Morti, torture, trentamila persone scomparse nel nulla: una tragedia che non dovrà esser dimenticata. Come forse sapete, il 19 maggio 2003 le Madres de Plaza de Mayo mi hanno denunciato per complicità con i golpisti. (…) Spesso quando mi reco nella mia Faenza o in altre città c’è qualcuno – di solito una donna o due – che in silenzio, con un cartello o con un fazzoletto, mi accusa. (…)

Non è stato facile per la mia coscienza ammettere che sì, ho sbagliato. (…) Io chiedo perdono al popolo argentino, al mondo e a Cristo per quel che ho fatto e anche per i miei silenzi. Chiedo perdono per le terribili parole che pronunciai nell’omelia del 27 giugno 1976, tre mesi dopo il golpe: “Il Paese ha un’ideologia tradizionale e quando qualcuno pretende di imporre idee diverse ed estranee, la Nazione reagisce come un organismo, con anticorpi di fronte ai germi, e nasce così la violenza. I soldati adempiono il loro dovere primario di amare Dio e la Patria che si trova in pericolo. Non solo si può parlare di invasione di stranieri ma anche d’invasione di idee che mettono a repentaglio i valori fondamentali. Questo provoca una situazione di emergenza e (…) si può applicare il pensiero di san Tommaso d’Aquino, il quale insegna che in casi del genere l’amore per la Patria si equipara all’amore per Dio”. In questi anni ho riletto l’urlo di Paolo ai Galati (5,1): “Per la libertà Cristo ci ha liberati”. E mi ha folgorato il sentire un sacerdote dire, pochi mesi fa, che in tante chiese dell’America latina accanto al Cristo sofferente i cristiani rendono ancora omaggio a una piccola immagine di Ernesto Che Guevara. Trent’anni fa ho tradito il popolo di Dio, oggi invoco il vostro perdono».

Anche questo discorso fu pubblicato da «Piazza grande». Come la lettera di Giovanardi e quella del leghista pentito che potete leggere su questo blog, appartiene – e apertamente lo dichiara per evitare equivoci – a un genere molto particolare: le lettere MAI scritte, i discorsi che persone “in vista” NON hanno pronunciato, le cronache di avvenimenti GIAMMAI accaduti e se volete le recensioni di libri mai editi (un genere in cui anche Umberto Eco si dilettò), i discorsi che il papa neanche sognava di fare dal balcone di san Pietro e infatti li scriveva – sul quotidiano «il manifesto» – la teologa Adriana Zarri . La totale inattendibilità è dunque ammessa in partenza. Siamo nel “cuscino della notte” (dove si aggirano desideri e incubi), nella terra degli Elfi o – se vi piace la fantascienza – in un mondo parallelo. Una celebre rubrica della «Settimana enigmistica» si intitola: “Vero o falso?”. Ritengo che una prospettiva simile sia pedante e limitata. Esistono altre possibilità: il verosimile, il silenzio che confessa, il desiderio…

Redazione
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5 commenti

  • …ci avevo quasi creduto.

  • all’inizio pensavo.”vuoi vedere che daniele gli vuole dare una chance in extremis…..

  • Ore 12.40 di oggi, 11 gennaio 2009 il mio amico Sergio mi invia questo sms: <>, gli rispondo non troppo convinto (ma non mi so spiegare il motivo) :<>.

    Dopo un po’ ho incominciato a fantasticare sadicamente.
    Immaginiamo il nostro Pio davanti alle porte del Paradiso, sicuro di fare il suo ingresso tra le grazie di San Pietro.

    Immaginiamo ora un dialogo tra questi.
    Pietro:<>
    Pio:<>
    Pietro:<>
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    Pio:<>

    A questo punto ho capito che a Sergio avrei dovuto rispondere con una frase di “guzzantiana” memoria: <>.

    Scherzi a parte, sono numerosi i contributi che individuano in Pio Laghi, uno dei complici della dittatura argentina. Tra questi segnalo:

    Calandra, B., La memoria ostinata, Carocci, 2004
    Carlotto, M., Le irregolari. Buenos Aires Horror Tour, Edizioni E/O, 1998
    Verbitsky H., Il volo, Feltrinelli, 1996
    Verbitsky H., L’isola del silenzio, Fandango, 2006
    Zanatta, L., Il prezzo della “nazione cattolica”. La Santa Sede ed il colpo di Stato argentino del 24 marzo 1976, in “Ricerche di storia politica”, IV, 2, 2001, pp. 165-188
    Zanatta, L., De Stefano R., Historia de la iglesia argentina, Buenos Aires, 2000

  • …ops, provo a riproporlo in questo modo

    Ore 12.40 di oggi, 11 gennaio 2009 il mio amico Sergio mi invia questo sms: “è crepato Pio Laghi! Alleluia!”, gli rispondo non troppo convinto (ma non mi so spiegare il motivo) “Grazie. Che bella notizia”.

    Dopo un po’ ho incominciato a fantasticare.
    Immaginiamo il nostro Pio davanti alle porte del Paradiso, sicuro di fare il suo ingresso tra le grazie di San Pietro. Immaginiamo ora un dialogo tra questi.

    Pietro: Beh…tu che ci fai qui?
    Pio: Come che ci faccio qui? Sono venuto in Paradiso, il posto che mi spetta di diritto dopo una vita passata a diffondere la parola di Dio.
    Pietro: Ci deve essere un equivoco, a noi non risulta affatto.
    Pio: Già…ci deve essere senz’altro un equivoco, controlla meglio, magari un caso di omonimia
    Pietro: Nessuna omonimia…sono un po’ imbarazzato, ma a noi ci risulta tu abbia un’altra destinazione
    Pio: …
    Pietro: …
    Pio: Destinazione?
    Pietro: Senti Pio, ma cosa pretendevi? Con tutto il macello che hai fatto in Argentina durante gli anni della dittatura, ti aspettavi forse un posto in Paradiso?
    Pio: Certo, soprattutto per quello che ho fatto in Argentina!
    Pietro: Roba da matti, ma parli sul serio?
    Pio: ….
    Pietro: Anche adesso stai zitto, eh! Lo stesso assordante silenzio, la stessa odiosa omertà di trent’anni fa, quando presso i tuoi uffici si presentarono i parenti disperati dei deseparecidos, come quella tua concittadina di Faenza, Elda Casadio, voleva soltanto informazioni sul suo povero Stanislao, tu invece…vergogna.
    Pio: ….
    Pietro: 30.000 argentini, sequestrati, torturati, e abominevolmente uccisi dai tuoi amici generali
    Pio: Beh…amici, per qualche partitina a tennis e qualche parola di conforto, che sarà mai!
    Pietro: …
    Pio: Ma scusa Pietro, durante gli anni del Seminario, da Vescovo ed in Vaticano, mi avete sempre insegnato che il male supremo da combattere CON OGNI MEZZO, era il Comunismo. Sì il comunismo miscredente, contrario ai valori della fede cristiana. Io non ho fatto altro che apprendere e con molto zelo, mettere in pratica i vostri insegnamenti.
    Pietro: Tu, e molti altri prelati ottusi come te, non avete mai capito un accidente. A causa del vostro “zelo” non avete fatto altro che produrre odio, violenza e morte. Erano forse comunisti i montoneros? Erano forse comunisti i frati pallottini e tutte quelle suore, quei preti che i tuoi amici generali – pardon, compagni di tennis – hanno sterminato per consolidare il loro potere? E anche se lo fossero stati, ti sembra questo un buon motivo per far ammazzare della gente?
    Pio: …ma io, veramente credevo che…insomma anche…il…
    Pietro: Pio sei stato complice degli aguzzini, sei co-responsabile di tanta sofferenza, ti sei avvalso del tuo ruolo di Nunzio Apostolico per occultare, nascondere, proteggere assassini, non per denunciarli.
    Pio: …
    Pietro: Bravo, risparmia il fiato, ti servirà per gridare dal dolore.
    Pio: Ho capito, vado.
    Pietro: …
    Pio: Laggiù in fondo, in quel girone giù in basso, dove sento tutte quelle urla, vero?
    Pietro: Proprio laggiù, da Belzebù.
    Pio: ….che ingrati!

    A questo punto ho capito che a Sergio avrei dovuto rispondere con una frase di “guzzantiana” memoria: “Bene, così finalmente se ne andrà dritto all’inferno”

    Scherzi a parte, sono numerosi i contributi che individuano in Pio Laghi, uno dei complici della dittatura argentina. Tra questi segnalo:

    Calandra, B., La memoria ostinata, Carocci, 2004
    Carlotto, M., Le irregolari. Buenos Aires Horror Tour, Edizioni E/O, 1998
    Verbitsky H., Il volo, Feltrinelli, 1996
    Verbitsky H., L’isola del silenzio, Fandango, 2006
    Zanatta, L., Il prezzo della “nazione cattolica”. La Santa Sede ed il colpo di Stato argentino del 24 marzo 1976, in “Ricerche di storia politica”, IV, 2, 2001, pp. 165-188
    Zanatta, L., De Stefano R., Historia de la iglesia argentina, Buenos Aires, 2000

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