Razzismo Usa: la polizia è solo uno dei problemi

di Gianluca Cicinelli

Ci accorgiamo del razzismo negli Stati Uniti quando la polizia spara o comunque uccide a sangue freddo un nero o un ispanico o un disabile. Ma dietro questa follia omicida c’è un’intera catena culturale che porta funzionari pubblici a premere il grilletto con la quasi certezza dell’impunità. Altri funzionari senza divisa premono grilletti da cui non esce un proiettile ma la condanna all’esclusione sociale. La scuola è un punto nodale di questa esclusione, se ne è occupata sul New York Times Eliza Shapiro, giornalista specializzata nei problemi dell’istruzione. Persino dentro un’Europa che non brilla certo per le pari opportunità offerte, i dati che provengono dalla grande mela lasciano interdetti. La notizia è semplice: a New York quest’anno solo il 9% delle offerte fatte da scuole d’élite come Stuyvesant High School e Bronx High School of Science è andato a studenti neri e latini.

Un calo rispetto al già esiguo 11% dell’anno scorso, ma in mezzo c’è stato un anno attraversato dalla pandemia. Solo otto studenti neri hanno ricevuto offerte a Stuyvesant su 749 posti, e solo uno studente nero è stato accettato nella Staten Island Technical High School, su 281 posti da matricola. Oltre la metà delle 4.262 offerte di quest’anno è andata a studenti asiatici. Le scuole hanno un significato enorme per migliaia di studenti asiatici-americani a basso reddito che le frequentano, molti dei quali immigrati o figli di immigrati. Alcuni ritengono che gli sforzi per cambiare il sistema di ammissione ignorino i risultati di quegli studenti vulnerabili. Le accuse di parzialità da parte dei newyorkesi asiatici-americani hanno reso estremamente difficile il dibattito sull’opportunità di mantenere l’esame come unico mezzo di accesso alle scuole. Sebbene gli studenti neri e bianchi rappresentassero la stessa percentuale di partecipanti al test, circa il 18% ciascuno, meno del 4% degli studenti neri ha ricevuto offerte, rispetto a quasi il 28% degli studenti bianchi, un chiaro segno che la partecipazione ai test di un alto numero di studenti neri non aumenta la possibilità di risultati più equi.

La Shapiro si chiede – dopo un anno in cui un milione di studenti ha dovuto interrompere il normale processo di apprendimento – come questa diversità di atteggiamento renderà ancora più complicato emergere dalla pandemia con pari opportunità per tutti. Gli studenti neri e latini hanno scelto l’apprendimento a distanza con tassi più elevati rispetto ai loro compagni di classe bianchi, in parte perché i newyorkesi non bianchi sono stati colpiti in modo sproporzionato dalla pandemia. Il sindaco Bill de Blasio ha fatto pressioni per eliminare l’esame di ammissione e sostituirlo con un sistema che ammette i migliori e basta, ma la sua iniziativa non ha avuto successo. La segregazione razziale appartiene a pieno titolo agli Stati Uniti appena detrumpizzati e non ancora bidenizzati. Il centro della questione è che mentre alla fine i soprusi degli agenti di polizia sono comunque documentati da telecamere e testimonianze, non è invece possibile sovrintendere ai complicati e sublimati meccanismi di razzismo istituzionale.

Quando la gente dice che l’America è un paese razzista, non significa  necessariamente che tutti o anche la maggior parte degli americani siano consapevolmente razzisti. Tuttavia, si chiede sempre sul New York Times l’editorialista di lungo corso Charles M. Blow, è importante ricordare che quasi la metà del paese “Ha appena votato per quel razzista a pieno titolo che è Donald Trump, e lo ha fatto negando il suo razzismo, diventando apologeta o applaudendolo. Come chiami un paese così composto?“,  Naturalmente il dibattito negli Stati Uniti risente di una generale esasperazione. Ad esempio uno studente bianco di giurisprudenza alla NJ Law School ha citato insulti razziali, ripetendo un epiteto di un caso legale, la N-word, quindi non diretto a nessuno in particolare, e ora gli studenti neri della scuola del New Jersey chiedono una politica contro gli insulti e vogliono le scuse dello studente. In questo momento gli insulti da parte dei professori durante le lezioni hanno portato a provvedimenti disciplinari e al licenziamento degli stessi, ma i dati che abbiamo presentato all’inizio dell’articolo ci mostrano una realtà dove il problema per un nero è proprio quello di arrivare a sedersi in una High School accanto a un bianco.

Il capo del dipartimento di giornalismo della Central Michigan University è stato licenziato l’anno scorso dopo aver usato lo stesso insulto della N-word, sempre però citando da una causa legale, non rivolto a nessuno. Però se vai al cuore del problema scopri che negli Stati Uniti il 77% dei giornalisti è bianco, il che è ben più grave dell’aver utilizzato una parola scorretta soltanto citandola nella lettura di un documento di dieci anni prima. Il tema su come rendere effettivo e non di maniera l’antirazzismo, cioè come arrivare concretamente alla parità di opportunità per tutti, attraversa da mesi il dibattito del movimento Black Lives Matter.

Quanto sia profonda la materia da rivedere lo testimonia la revisione in corso nell’American Psychiatric Association, che nel suo logo fino a poco fa aveva l’effige di Benjamin Rush, il padre della psichiatria a stelle strisce, secondo cui la pelle nera era il risultato di una lieve forma di lebbra. Le scuse per l’impresentabile affermazione sono arrivate con 176 anni di ritardo, ma non hanno riguardato i pregiudizi diagnostici che caratterizzano la categoria, ammessi dagli stessi psichiatri, e la scarsità di medici neri tra gli associati, nel 2013 il 4,4% dei praticanti. Qualcosa si muove ma è ancora poco, la speranza dei “liberal” è che il dopo pandemia possa costringere l’intero Paese a ripensare le sue politiche razziali, decisive saranno le iniziative che porrà in campo Joe Biden se vorrà rendere credibili gli sforzi.

ciuoti

Un commento

  • E’ terribile dopo tanti anni che negli Stati Uniti ci sia un tale razzismo. Pensio comunque anche al mio paese l’Italia che ha un’immigrazione recente rispetto alla Francia ed il razzismo c’è e si manifesta in forme a volte violente e a volte striscianti. Si potrà mai completamente estirpare?

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