Referendum costituzionale: lettera dell’ANPI di Sarzana

anpiBuongiorno,
Come avrai potuto notare, la nostra associazione negli ultimi tempi è stata oggetto di accuse infondate e offese inedite.
Il tutto per una decisione, quella relativa al NO per il referendum costituzionale, maturata in due anni ai diversi livelli, nonché deliberata, oltre che da Assemblee di Sezione e Congressi Provinciali (2501 favorevoli, 25 contrari), anche nel recente Congresso nazionale con 347 voti a favore e 3 astensioni.
Una decisione contrastante con chi è convinto che l’ANPI debba occuparsi solo di memoria, dimostrando ignoranza sia del nostro statuto – che ci obbliga a difendere e contribuire ad attuare la Costituzione- sia del ruolo storico che l’ANPI ha coerentemente svolto nei suoi 70 anni di storia, riconosciuto perfino in una recente sentenza del Tribunale militare di Verona che indica l’ANPI “erede storica e spirituale” della Resistenza.
Né, prima d’oggi, l’ANPI è mai stata accusata di immischiarsi in questioni politiche, quando si è trattato di difendere i valori costituzionali in pericolo (legge truffa del ’53, Governo Tambroni del ’60, riforma costituzionale del 2006, bocciata nel referendum).
Di fronte a una campagna mediatica che ha, ovviamente, più mezzi dell’ANPI, soccomberemmo se ci mettessimo sullo stesso livello di chi ci attacca, oltre a disperdere preziose energie. Perciò, se da una parte siamo costretti, per amor proprio e della verità, a replicare alle menzogne che ci riguardano, dall’altra non dobbiamo prestarci alle polemiche, fumo negli occhi che impedisce ai cittadini di inquadrare il vero oggetto del contendere: lo stravolgimento della democrazia costituzionale.
Di seguito, il documento della prima riunione del nuovo Comitato nazionale ANPI, eletto al Congresso di Rimini, che ricorda le vicissitudini degli ultimi giorni e ribadisce la nostra posizione.
Ci rivolgiamo a ogni iscritta e ogni iscritto per incrementare gli sforzi in questa battaglia per la nostra democrazia, nei diversi modi:
– informarsi e aggiornarsi (strumenti utili possono essere il sito www.anpi.it, il sito www.iovotono.it, il sito www.coordinamentodemocraziacostituzionale.net), per poi parlare con conoscenti nel merito delle riforme istituzionali e spiegare loro l’importanza di questo passaggio storico, che va oltre il destino di qualsiasi Governo pro tempore;
– partecipare alle riunioni, a Sarzana, della Sezione e del Comitato per la Democrazia Costituzionale, del quale facciamo parte;
– dare la propria disponibilità per banchetti di raccolta firme e diffusione di materiale;
– utilizzare internet e i social networks (facebook, twitter, ecc.) per diffondere le buone ragioni del NO con manifesti, schemi, video, articoli di giornale, ed altro.
Infine, se pensi che la nostra posizione sia errata (anche nell’Assemblea di Sezione a Sarzana il NO alle riforme costituzionali è stato votato, per giunta all’unanimità; ma non tutti gli iscritti hanno reputato di partecipare all’assise, quindi non possiamo essere certi che tutti siano concordi), ci farebbe piacere conoscere, se ne avrai intenzione, ovviamente, quali sono i motivi che ti spingono a pensare che la nostra democrazia costituzionale trarrà giovamento dalle riforme costituzionali su cui saremo chiamati a votare ad ottobre.
In caso contrario, ti chiediamo uno sforzo straordinario per questa battaglia; c’è di mezzo il presente e il futuro della nostra democrazia, e di chi la abita.
Un saluto ricostituente,

ANPI Sarzana

Anpi: confermata la posizione sui referendum e rilanciata la campagna firme

24 Maggio 2016

Si è riunito oggi a Roma il nuovo Comitato Nazionale ANPI: confermata la posizione sui referendum e rilanciata la campagna firme.

Questo il documento approvato alla fine della riunione.

Il Comitato nazionale dell’ANPI, vista la campagna condotta da alcuni organi di stampa sulla cosiddetta spaccatura all’interno dell’ANPI per svalutare l’intera Associazione; visti i tentativi, da varie parti, di provocare o intimidire l’ANPI con dichiarazioni quanto meno improvvide mettendo perfino in dubbio la rilevante eredità morale di cui è portatrice e il dovere statutario di difendere la Costituzione da ogni stravolgimento;

ribadisce: che la decisione di aderire alla Campagna referendaria per il NO è stata adottata dal Comitato Nazionale del 21 gennaio u.s., con una netta e precisa maggioranza (venti voti a favore e tre astensioni), che tale decisione è stata ribadita praticamente in tutti i Congressi provinciali e sezionali dell’ANPI, con rarissime eccezioni; che la conferma definitiva è venuta dall’inequivocabile voto conclusivo (con solo tre astensioni) del Congresso sui documenti congressuali, compresa la relazione generale del Presidente, analoga – nella sostanza – alle decisioni precedenti; che è assolutamente lecito e normale che vi siano, all’ANPI, anche opinioni dissenzienti, ma che il dissenso deve essere mantenuto nei limiti della circolare del 5 marzo 2016, là dove afferma: «Abbiamo sempre affermato che la nostra è un’Associazione pluralista, per cui è normale anche avere opinioni diverse.

Altra cosa, però, sono i comportamenti. Ovviamente, non sarà “punito” nessuno per aver disobbedito, ma è lecito chiedere, pretendere, comportamenti che non danneggino l’ANPI e che cerchino di conciliare il dovere di rispettare le decisioni, con la libertà di opinione».

Decide:
– di intensificare la Campagna per il NO alla riforma del Senato e per il SÌ alla correzione di parti della Legge elettorale “Italicum” in tutti i luoghi in cui l’ANPI ha una sede, d’intesa con l’ARCI e con le altre Associazioni che hanno aderito ai Comitati per il NO alla Riforma del Senato e per la “correzione” della Legge elettorale, adottando tutte le misure necessarie perché la raccolta delle firme si concluda tempestivamente e con esito positivo, invitando tutti gli iscritti a dedicare ogni impegno affinché si realizzi un’ampia e completa informazione di tutti i cittadini, sulle ragioni del NO e sui contenuti della riforma in discussione;

– di non accettare provocazioni e dunque di non intervenire in dibattiti e polemiche che non riguardino i contenuti dei referendum;

– deplorando la inaccettabile campagna introdotta contro l’ANPI, perfino tentando discriminazioni fra i partigiani e respingendo altrettanto vergognosi avvicinamenti ad organizzazioni di stampo fascista; di invitare tutti, Governo, Partiti, Associazioni, cittadini, a mantenere la campagna referendaria nei confini della democrazia e della correttezza, dando assoluto ed esclusivo primato ai contenuti;

– invita la stampa a dar conto di tutte le posizioni, senza preferenze né distinzioni ed, in particolare, radio e televisione ad aprire spazi adeguati anche ai sostenitori del NO, come finora non è avvenuto;

– richiama l’attenzione del Garante delle Comunicazioni a fare il possibile per garantire che l’informazione – nella campagna referendaria – sia ampia ed equilibrata, si abbassino i toni, si privilegino le discussioni, pacate e le riflessioni informative. Il referendum è un diritto dei cittadini e delle cittadine ed è uno strumento di democrazia: è necessario che tutti lo rispettino e si adeguino alla necessità di consentire una piena conoscenza dei reali problemi in discussione, senza prevaricazioni e senza l’uso di dichiarazioni provocatorie ed offensive. L’ANPI tutta è impegnata a garantire che questo importante esercizio di democrazia si svolga con estrema correttezza e parità di condizioni, in modo che davvero la parola conclusiva spetti al popolo.

Roma, 24 maggio 2016

alexik

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *