Renzi, barzelletta d’Italia

di Mauro Antonio Miglieruolo
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Pregiudicato e Spregiudicato a confronto
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Berlusconi è noto come barzellettiere ufficiale della Repubblica; Renzi come la (sua) barzelletta, politicante il cui acume è zero, ma la furbizia vale mille. E il cinismo invece diecimila.
La differenza tra i due non è quella che separa l’originale dalla copia, riuscita meglio dall’originale, ma a causa degli intenti. Berlusconi ne racconta a ogni piè sospinto convinto di far divertire l’Italia: volendo mostrarsi simpatico, ottiene di svelare quel che è, uno con il corpo nel Duemila e la testa nell’Ottocento. Renzi per alimentare l’ubriacatura di credibilità che con le sue prime balle galattiche è riuscito a ottenere, complici i media. Con il che spera di durare più dell’altro salvatore della patria (Monti), che infatti è pienamente riuscito nel tentativo di affossarla.
L’uno racconta vere barzellette, l’altro propositi recitati con intento di serietà che alla lunga dimostra di essere anch’esso solo barzelletta. Oppure peggio, tragicomica turlupinatura.
Ambedue sono contro l’Italia, anche se dichiarano il contrario; ambedue ottengono di distrarla facendola ridere.
O meglio, ghignare. Ma è un ghigno fondato su un greve nulla (di fatti) sotto il quale rischiamo tutti di restare seppelliti.

Miglieruolo
Mauro Antonio Miglieruolo (o anche Migliaruolo), nato a Grotteria (Reggio Calabria) il 10 aprile 1942 (in verità il 6), in un paese morente del tutto simile a un reperto abitativo extraterrestre abbandonato dai suoi abitanti. Scrivo fantascienza anche per ritornarvi. Nostalgia di un mondo che non è più? Forse. Forse tutta la fantascienza nasce dalla sofferenza per tale nostalgia. A meno che non si tratti di timore. Timore di perdere aderenza con un mondo che sembra svanire e che a breve potrebbe non essere più.

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