Renzi è bravo, tendente all’ottimo…

perché lo criticate? Oggi la “bottega” ospita un intervento con l’insolita firma «Heyoke» (*)

UccideSeStesso

Da anni la sinistra italiana aveva bisogno di un vero leader. Ora c’è. Idee nuove,una salda teoria unita alla prassi, coraggio ma anche capacità di lavorare in gruppo. Per come la vedo io Matteo Renzi è una benedizione. Sta restituendo diritti, dignità e reddito ai più deboli: i soldi per fare la sua politica sociale li toglie, come è giusto che sia, dalle tasche dei più ricchi. I dati sono inoppugnabili.

Una politica dunque al servizio di chi lavora. E della pace: con un netto taglio alle spese militari. Molto meglio di Giorgio La Pira.

Davvero di sinistra anche rispetto ai migranti.

Nei confronti delle donne ha un’attenzione perenne e una sensibilità straordinaria.

Il suo essere laico è difficile in un Paese come l’Italia, eppure Renzi non arretra di un passo quando si tratta di opporsi ai privilegi (finanziari e religiosi) del Vaticano.

Nepotismo? Neanche l’ombra.

Casta? Ha scelto per il governo tutte persone lontane dalla “politica politicante” come dagli affari. Gira a piedi, senza scorta come fosse un socialista scandinavo.

E’ quasi manicheo nel suo rompere con il berlusconismo, nel rifiutare intrallazzi, nel fuggire le tentazioni. Io lo vedo incorruttibile, un altro Savonarola.

Non è facile in Italia muoversi così controcorrente: ha tutti i giornalisti contro, le banche e la Confindustria sono inferocite, le destre italiane ed europee lo odiano, negli Usa e nella Troika si congiura contro di lui.

L’unica sua forza è il radicamento nei ceti popolari con il sostegno di un partito che più proletario non si potrebbe.

Un uomo nuovo come mai l’Italia moderna aveva visto. L’unico legame di Renzi con il passato (ma va benissimo ovviamente) è nel rimandare sempre ai valori dell’antifascismo e della lotta partigiana. Il suo continuo riferirsi a Sandro Pertini è significativo.

Perché lo criticate? Non riesco a capirlo. Io prego per lui ogni giorno.

(*) Mi ricordo bene un heyoke. Si chiamava «Uccide se stesso» ed esordiva nel secondo episodio della serie «Magico vento» (un bel fumetto di Gianfranco Manfredi, qui in bottega se n’è parlato varie volte) insegnando ad alcuni bimbi «come ci si tuffa senza fare schizzi» e poco dopo tirava, ma inutilmente, una freccia contro l’aquila che “rubava” un bimbo. «Uccide se stesso» era appunto un heyoke, un personaggio sacro. Heyoke significa «contrario»: come sa chi un poco conosce la cultura dei nativi d’America, un heyoke fa tutto a rovescio e dice sempre l’opposto di ciò che pensa. Per questo bisogna prestare grande attenzione alle sue parole, per questo l’ho ospitato volentieri in “bottega”. (db).

 

Redazione
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Un commento

  • Francesco Masala

    è vero, alla fine la continua citazione di Pertini lo rende quasi un estremista, dovrebbe darsi una regolata, far cancellare da Google tutti i link a siti nei quali Renzi cita Pertini.
    non bisogna rischiare che i tedeschi pensino che Renzi sia più a sinistra di Tsipras, a casa sua può dire quello che vuole, ma in pubblico è ora di finirla, per il bene del nostro Paese.

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