Repubblica Dominicana: la Rivoluzione dell’aprile 1965

Il 24 aprile 1965, nel paese caraibico ha inizio la Revolución de Abril, promossa dai seguaci del presidente democraticamente eletto Juan Bosch, spodestato a seguito di un colpo di stato. Per evitare che nel paese si propagasse il contagio cubano, gli Usa inviano 42.000 militari, con il sostegno dell’Organizzazione degli stati americani (Osa), per ristabilire l’ordine nel paese all’insegna di un’ambigua pacificazione sociale.

di David Lifodi (*)

È il 24 aprile 1965 quando, nella Repubblica Dominicana, inizia la cosiddetta Revolución de Abril, promossa dai seguaci del presidente democraticamente eletto Juan Bosch per far cadere il presidente de facto Donald Reid Cabral, sostenuto dagli Usa.

Gli Stati Uniti non rimasero neutrali, ma decisero di entrare a gamba tesa nel paese caraibico e, con l’aiuto dell’Organizzazione degli Stati Americani (Osa), già ambigua fin da allora, in pratica occuparono militarmente il paese per sconfiggere i rebeldes constitucionalistas fedeli a Bosch. Eletto nel 1962, Bosch cadde il 25 settembre 1963, vittima di un colpo di stato. Il suo governo si era caratterizzato per essere liberal-democratico e aveva permesso le libere elezioni in un paese fiaccato dalla dittatura trujillista.

Il golpe contro Bosch, non solo delegittimava le elezioni che lo avevano eletto democraticamente, ma intendeva cancellare i progressi del paese dal punto di vista sociale, dei diritti sindacali e, in particolare, di quello alla proprietà della terra, che andava ad intaccare gli interessi del grande latifondo. La legalizzazione del divorzio, la sua ostilità verso le gerarchie militari e la nuova Costituzione di impronta apertamente laica alienarono a Bosch anche il sostegno della Chiesa.

Fu da queste premesse che avvenne il colpo di stato militare del 25 settembre 1963 che fece cadere Bosch, il quale fu sostenuto, in occasione della Revolución de Abril del 1965 da militari riformisti, dal Partido Revolucionario Dominicano e da tutti coloro che si riconoscevano nella sua Costituzione.

Utilizzando il pretesto dell’intervento necessario per fermare quella che ormai si andava caratterizzando come una vera e propria guerra civile, gli Usa intervennero tramite l’Operazione Power Pack: 42.000 militari inviati dal presidente statunitense Lyndon B.Johnson invasero il paese dopo che il presidente de facto Reid Cabral era stato fatto prigioniero dai sostenitori di Bosch, il quale, a sua volta, si trovava in esilio a Portorico.

Le forze armate si divisero in due fazioni: da una parte quella costituzionalista, fedele a Bosch e che per soli due giorni, dal 25 al 27 aprile 1965, riuscì a condurre alla guida del paese Jose Molina Ureña, a capo della giunta costituzionalista, in cui riconoscevano le masse popolari, e dall’altra i militari lealisti, composti principalmente da coloro che erano rimasti fedeli a Rafael Trujillo, rimasto ucciso in un attentato nel 1961, e al fratello Hèctor, alla guida del paese tra il 1942 e il 1960.

Terrorizzato che la rivoluzione cubana si propagasse con facilità nella Repubblica Dominicana, il presidente Lyndon B. Johnson inviò inizialmente 20.000 uomini, che poi divennero oltre il doppio quando gli Stati Uniti capirono di trovarsi di fronte ad una mobilitazione popolare che, nei loro piani, andava stroncata sul nascere.

Il Consiglio permanente dell’Osa, tramite l’ambasciatore Usa Ellsworth Bunker, dette vita ad una “Commissione pacificatrice” il cui scopo, in realtà, era solo quello di evitare che il paese finisse nelle mani delle sinistre. All’interno della stessa Osa, per fortuna, alcuni paesi ebbero un sussulto di dignità e la creazione della Fuerza Interamericana de Paz nacque con il voto contrario di Messico, Uruguay, Ecuador, Perù e Cile.

Nei mesi successivi, furono molte le risoluzioni che prese l’Osa nel tentativo di far cessare la guerra civile, ma soprattutto di strappare il paese dalle mani dei ribelli, fin quando non riuscì ad imporre un compromesso che sanciva la nascita di un governo di transizione che avrebbe accompagnato il paese alle elezioni.

Il risultato delle urne, il 1° giugno 1966, sancì la vittoria di Joaquín Balaguer, ma il colonnello Francisco Alberto Caamaño Deñó, fedele a Bosch, dette vita ad una guerriglia che, nel tentativo di ripetere lo sbarco di Fidel Castro con il Granma, venne repressa nel sangue. Il 2 febbraio 1973 l’intero gruppo guerrigliero agli ordini di Caamaño Deñó fu ucciso poco dopo lo sbarco.

Ancora oggi, ogni 24 aprile, in Repubblica dominicana si celebra la Revolución de Abril.

 

MA COSA SONO LE «SCOR-DATE»? NOTA PER CHI CAPITASSE QUI SOLTANTO ADESSO.

Per «scor-data» qui in “bottega” si intende il rimando a una persona o a un evento che il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna deformano, rammentano “a rovescio” o cancellano; a volte i temi possono essere più leggeri ché ogni tanto sorridere non fa male, anzi. Ovviamente assai diversi gli stili e le scelte per raccontare; a volte post brevi e magari solo un titolo, una citazione, una foto, un disegno. Comunque un gran lavoro. E si può fare meglio, specie se il nostro “collettivo di lavoro” si allargherà. Vi sentite chiamate/i “in causa”? Proprio così, questo è un bando di arruolamento nel nostro disarmato esercituccio. Grazie in anticipo a chi collaborerà, commenterà, linkerà, correggerà i nostri errori sempre possibili, segnalerà qualcun/qualcosa … o anche solo ci leggerà.

La redazione – abbastanza ballerina – della bottega

David Lifodi
Sono nato a Siena e la mia vera occupazione è presso l'Università di Siena. Nel mio lavoro "ufficioso" collaboro con il sito internet www.peacelink.it, con il blog La Bottega del Barbieri e ogni tanto pubblico articoli su altri siti e riviste riguardo a diritti umani, sindacalismo, politica e storia dell’America latina, questione indigena e agraria, ecologia.

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