Resistenze ai confini: storie di vita e di lotta tra Tunisia e Italia
L’Associazione Memoria Mediterranea ha inaugurato in dicembre la rubrica mensile Resistenze ai confini: storie di vita e di lotta tra Tunisia e Italia, con la pubblicazione dell’introduzione e della prima storia.
Questo spazio di narrazione collettiva si inserisce nel progetto NoMore: Monitoring Italian-Tunisian Border Practices, realizzato in collaborazione con Oxfam Italia.
La rubrica nasce come laboratorio di scrittura e sensibilizzazione, un luogo in cui attivistə, membri di Mem.Med e persone in movimento collaborano per raccogliere e raccontare esperienze vissute ai confini.
Attraverso una prospettiva che parte dal margine, Resistenze ai confini restituisce dignità e valore alle vite di chi affronta il viaggio migratorio, denunciando le violenze sistemiche e le ingiustizie delle politiche di gestione delle frontiere.
Grazie al coordinamento di Ludovica Gualandi e al progetto grafico curato da Sofia Baraldo, la rubrica si avvale del contributo di numerosi autori e autrici: Anna Paola Ammirati, Bintou Toure, Francesca Mazzuzi, Giovanni Terraneo, Giuseppe Platania, Hajer Ayachi, Jalila Tamallah, Sara Biasci, Silvia Di Meo, Sofia Stimmatini, Valentina Delli Gatti, Waffo Soho Laundry e Yasmine Accardo. Il cuore del progetto risiede nelle testimonianze delle persone che, con coraggio e fiducia, hanno scelto di condividere le proprie esperienze.
Ogni mese, queste storie saranno messe al centro di un racconto collettivo che trasforma i confini da luoghi di esclusione a spazi di ascolto, consapevolezza e resistenza.
INTRODUZIONE
La rubrica si propone di approfondire le dinamiche dei confini, con un focus sulle frontiere generate dalla cooperazione italo-tunisina. Attraverso una riflessione critica, le diverse storie che a cadenza mensile verranno pubblicate all’interno di questa rubrica, intrecciano temi centrali come lepolitiche migratorie securitarie raccontati attraverso le esperienze vissute da chi ne è direttamente colpito, ma anche le pratiche di resistenza e le reti di solidarietà che nascono in questi contesti. La rubrica vuole restituire voce alle soggettività migranti, spesso ridotte a numeri o a vittime passive.
Racconterà esperienze individuali e collettive, mettendo in luce la forza con cui le persone sfidano le logiche di esclusione attraverso gesti dicura e proteste quotidiane.
Il Mediterraneo sarà analizzato come spazio simbolico e materiale, al tempo stesso luogo di divisioni e possibilità di incontro.
Verrà considerato sia come teatro di vita e di morte sia come scenario di resistenza, dove si consumano lotte quotidiane contro l’oblio.
Attraverso pratiche di memoria e iniziative che contrastano la marginalizzazione, la rubrica offrirà una rilettura del Mediterraneo come crocevia di conflitti e trasformazioni.
In questo contesto, tra le onde e le terre che sembrano respingere, emergono narrazioni complesse: storie di vite marginalizzate ma non silenziate, di soggettività negate ma non dimenticate, e di resistenza che riscrive il significato stesso del confine.
Continua a leggere qui i paragrafi del numero introduttivo:
IL CONFINE COME MECCANISMO DI POTERE. POLITICHE DI CONTROLLO E VIOLENZA ISTITUZIONALE
CONFINI NON SOLO FISICI.
LA LETALITÀ DELLA POLITICA DEI CONFINI
RESISTENZA AL CONFINE
NARRATIVE CONTRO-EGEMONICHE. LA MEMORIA COME RESISTENZA
UN MEDITERRANEO DA RISCOPRIRE
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