Restiamo umani – Savina Dolores Massa

 

 
Ti hanno nascosto gli occhi
ti hanno tatuato il volto con lividi:
gli ultimi sul tuo corpo.
Ti hanno appeso il respiro
con l’intento di spezzarlo.
Non sanno quanto a lungo
sia capace di dondolare
il respiro di un onesto.
E noi, qui, adesso, potremmo anche piangere
per il gusto di bagnarci fino al collo
segnato come il tuo per esserti uguali,
in una striscia.
Potremmo e invece no, o non a lungo.
Noi, in vita da gridare in nome nostro
ciò che tu gridasti ai venti scuri
ché allontanassero le mosche da ciò
che di un bambino restò monco.
Amare un popolo non richiede garanzie
né spiegazioni: succede di comprendere
una terra tua meglio di un’altra.
In questa dove ancora resto
c’è un giardino
di glicini, ginestre, rosmarino.
Qui scaverò una fossa per Vittorio
e per i miei spaventi di borghese
così che un briciolo di lui in luna piena
possa sputarvi sopra, ridendo di diritto
ma certo comprensione
perché
perché la paura è ciò che ci fa umani
purché duri quanto l’attimo
che è durato il suo. Di capo ciondolante sopra un petto.
 
S.D.M.

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Clelia

3 commenti

  • grazie Sabrina Dolores Massa… grazie. bellissima. la poesia riassume molto del mio prosaico pensiero

  • Giuliano Bugani

    Stupenda. Davvero stupenda. Restiamo così. Che solo la poesia non morirà mai.

  • La poesia è profonda come l’anima di un bambino regalato alla vita.
    Ma alla fine, in questa e di questa Umanità, di umano cos’è rimasto?
    Forse soltanto il ricordo.
    gavi

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