ricordando Bertrand Tavernier
James Meredith*
Mississippi Blues – Robert Parrish, Bertrand Tavernier (visto da Francesco Masala, con un ricordo di Martin Scorsese)
Bertrand Tavernier e Robert Parrish girano un film nel Mississippi, razzismo, linciaggi, musica e umidità in un film con l’anima blues.
da non perdere.
ps: a seguire un ricordo di Martin Scorsese e la storia di James Meredith (raccontata nel film)
QUI una versione ridotta del film, in italiano, si trova in rete
dice Bertrand Tavernier:
- Il cinema e la letteratura di genere permettono delle audacie che non si riconoscono, talvolta, se non molto tempo dopo, tanto esse sono intimamente compenetrate al genere stesso.
- Tutto ciò che intensifica e drammatizza l’emozione e la realtà mi interessa. Questo si avvicina forse molto alla maniera in cui amo mettere in scena: una messa in scena basata sull’emozione che, lo spero, non è mai artificiale.
Martin Scorsese ricorda Bertrand Tavernier
Conobbi Bertrand Tavernier a inizio anni ’70. Lui e il suo caro amico Pierre Rissient avevano visto Mean Streets parlandone molto bene pubblicamente, e questo per me significò molto. Ho subito capito che Bertrand conoscesse la storia del cinema da cima a fondo. E ne era profondamente appassionato a tutti i livelli – riguardo ai film che amava e a quelli che odiava, appassionato nel segnalare nuove scoperte così come nel rivalutare figure dimenticate (fu Bertrand a condurre l’importante riscoperta di Michael Powell), appassionato dei film che lui stesso ha fatto. Come cineasta aveva una voce così peculiare, simile a nessun altro. In particolare ho amato un suo film del 1984, Una domenica in campagna, curato in maniera così attenta che sembrava uscisse fuori dal mondo dell’impressionismo. Ho amato tutti i suoi film in costume, come Che la festa cominci… e Capitan Conan, nonché i suoi adattamenti di Simenon (L’orologiaio di Saint-Paul, il suo film d’esordio) e di Jim Thompson (Coup de Torchon, adattato da Pop. 1280). Ero seduto al loro tavolo quando Bertrand ed Irwin Winkler trovarono l’accordo per il suo bel Round Midnight – A mezzanotte circa, e ricordo con piacere la mia piccola parte nel ruolo dell’agente di Dexter Gordon. Bertrand conosceva intimamente ogni angolo del cinema francese, e penso che dobbiamo ritenerci fortunati che sia riuscito a completare il suo epico documentario, un viaggio attraverso la sua storia, qualcosa di rara bellezza. Altrettanto intimamente conosceva il cinema americano, tanto che lui e Jean-Pierre Coursodon scrissero, aggiornandolo di frequente, un dizionario dei registi americani, che a questo punto sarebbe opportuno venisse tradotto in inglese. Una cosa riguardo a Bertrand, nota a tutti i suoi amici e i suoi cari: era talmente appassionato che poteva condurti allo sfinimento. Era capace di stare seduto ore e ore, dibattendo a favore o contro un film o un regista, un musicista, un libro o una posizione politica, tanto che a un certo punto veniva da chiederti: da dove viene tutta quella energia? È difficile credere che non avrò più l’opportunità di stare dall’altra parte, di ricevere tutto ciò. O di avere un’altra visita da parte di quest’uomo straordinario e insostituibile.
* qui e qui qualcosa su James Meredith
qui e qui ne cantano Bob Dylan e Phil Ochs