Rifiuti: Monghidoro / Loiano / Monterenzio, fare di più per …

la prevenzione dello smaltimento abusivo dei rifiuti

di Vito Totire (*)   

Ormai esiste la possibilità di installare telecamere mobili per monitorare gli smaltimenti abusivi; costano talmente poco che con un paio di multe i costi rientrerebbero. Non si comprende allora perché a Monghidoro, Loiano, Monterenzio non si ricorra a questo sistema di monitoraggio nelle aree “a rischio”. Non che fuori da queste aree le cose vadano molto meglio (abbiamo riscontri negativi anche per altri comuni: San Lazzaro, Pianoro, ecc). Ma oggi focalizziamoci su questa area, peraltro facente parte dell’Unione della valli Savena e Idice.

Si riscontrano abitualmente (e attualmente) smaltimenti abusivi di rifiuti “ingombranti” o anche peggio: materassi, poltrone, pannelli di legno ricoperti di moquette, batterie di automobile, pneumatici, ecc.

Qualche mese fa abbiamo denunciato smaltimenti abusivi a San Lazzaro (Castel de’ Britti) e Monghidoro per lana di vetro. Al momento la situazione più disdicevole è quella davanti al sito archeologico di Monte Bibele; un gruppo di cassonetti per la raccolta differenziata è diventato “occasione” per scaricare di tutto, come si può vedere da documentazione fotografica in nostro possesso: un divano, pannelli in legno ricoperti di moquette, una batteria, alcuni piccoli elettrodomestici, relitti di mobili , tubi metallici, ecc.

Dalle tappezzerie si deduce una “continuità” con relitti di poltrona abbandonati in territorio di Monghidoro… Come il Pollicino della favola qualcuno ha disseminato il suo vecchio salotto in più punti: per non dare nell’occhio?

Difficile decodificare questi comportamenti: esistono aree ecologiche efficienti, attrezzate, ben pubblicizzate. A disseminare nel territorio ceti rifiuti ingombranti , elettronici, ecc. si fa più fatica che a portarli alla stazione ecologica. Certo le stazioni ecologiche devono ampliare, dal punto di vista qualitativo, la loro ricettività allargandola per esempio alla lana di vetro e all’amianto di provenienza “domestica”; ma per gran parte dei rifiuti funzionano bene. A monte del comportamento abusivo dunque cosa c’è? Pigrizia, cialtroneria, disinformazione? Comunque è un comportamento negativo che produce inquinamento e sovraccarico di lavoro (indebito) per gli operatori della raccolta ai quali va la nostra solidarietà.

Ora però basta: sono 40 anni che si discute di raccolta differenziata. La nostra idea è sempre stata centrata sulla partecipazione attiva dei cittadini. CHI IN 40 ANNI NON L’HA ANCORA CAPITA DEVE ESSERE SANZIONATO.

Occorre:

  1. installare telecamere mobili;
  2. non informare preventivamente circa la collocazione visto che avvisare, come ha fatto di recente il Comune di Bologna, equivale a informare gli smaltitori abusivi sui siti da evitare;
  3. ripensare la dislocazione dei cassonetti: quelli di Monte Bibele per esempio avrebbero senso se vi fosse un flusso di persone, magari nei mesi caldi ma con le strutture inaugurate dal presidente della Regione e chiuse (a proposito perché sono sempre chiuse?) che senso ha posizionare una serie di cassonetti a valle? Per ora si è visto che funzionano da “calamita” di smaltimenti abusivi; uno di questi cassonetti (per i rifiuti organici) è dotato di serratura; a chi è stata fornita la chiave per l’apertura visto che l’area è ben poco abitata? E’ stata data agli escursionisti? I pochissimi residenti nella zona hanno terreni pertinenziali nei quali possono tranquillamente farsi il compost in casa! Peraltro l’area da decenni è sempre stata meta di smaltimenti abusivi ingombranti che spesso si sono dovuti recuperare dalla vicina scarpata.

Per una gestione ecologica dei rifiuti da un lato occorre reprimere l’abusivismo, dall’altro occorre usare la testa.

Bologna, 26.1.2017

(*) Vito Totire a nome del Circolo “Chico” Mendes di Bologna e dell’Aea, associazione esposti amianto e rischi per la salute.

LA VIGNETTA, scelta dalla “bottega”, è di ALTAN.

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