Rifiuti pericolosi a Monghidoro

di Vito Totire (*)

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Da troppi giorni quattro rotoloni di lana di vetro giacciono vicino a cassonetti per i rifiuti di Monghidoro: da Scaricalasino – Scaricalasino è l’antico nome di Monghidoro – a scaricabarile?

Giacciono lì vicino ai cassonetti dei rifiuti da alcune settimane (quantomeno dal 6 agosto) 4 rotoloni di lana di vetro; l’involucro – per modo di dire – del materiale è targato Isover… che tipo di lana di vetro sia ce lo possono dire la scheda tecnica e, in mancanza, un esame al microscopio: “speriamo” che non sia lana di vetro di vecchia generazione, quella che era classificata 2B dalla Iarc; probabilmente è quella “nuova” (non si sa mai) dichiarata con diametro delle fibre maggiore di 6-7 micron e pure dichiarata non particolarmente biopersistente e dunque collocata nel gruppo 3 dalla Iarc cioè l’International Agency for Research on Cancer.

In quanto a dichiarare garanzie di innocuità possiamo citare Cesare Maltoni che, a suo tempo, si mostrò molto sospettoso soprattutto per la difficoltà che le caratteristiche “dichiarate” potessero essere controllate da strutture pubbliche.

A ogni modo:

  1. A scanso di equivoci il produttore, anche per le lane di nuova generazione, invita nella loro manipolazione ad usare guanti, tuta, occhiali e maschera respiratoria: non si sa mai?
  2. Chiunque converrebbe con noi nel dire che non si tratta di un rifiuto assimilabile ai rifiuti solidi urbani; la classificazione potrebbe essere CER 17 06 03 (rifiuto speciale pericoloso) o CER 17 06 04 (rifiuto speciale non pericoloso); se non si hanno informazioni specifiche sulla composizione il rifiuto va trattato come 17 06 03 ; il rifiuto va in discarica ma in celle dedicate e separate;
  3. Quale è la provenienza? Quattro bei rotoloni così? Da un cantiere? Avanzi di magazzino? Provenienza domestica? L’ultima ipotesi ci pare la meno probabile;
  4. I costi dello smaltimento con questo modo di fare sono scaricati sul pubblico, un comportamento da “furbetti”…
  5. Chiunque converrebbe con noi nel dire che materiale del genere andrebbe bonificato immediatamente; o no? Chi se ne occupa a Monghidoro?

Chiediamo al sindaco, per il suo ruolo di autorità sanitaria locale, di attivarsi.

Non è la prima volta , in questi ultimi anni, che segnaliamo l’abbandono di rifiuti pericolosi nel territorio comunale.

Monghidoro, 20 agosto

(*) Vito Totire è medico del lavoro ed esponente dell’Aea, l’«Associazione esposti amianto e rischi per la salute»

 

Redazione
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Un commento

  • Nel 2002 la IARC (International Agency for Research on Cancer, massimo esperto in materia ed afferente all’Organizzazione Mondiale della Sanità) ha inserito TUTTE le lane minerali (lana di roccia e lana di vetro per isolamento) nel gruppo 3 “non classificabile come cancerogeno per gli esseri umani” (al pari del thé e del caffè – cfr. http://monographs.iarc.fr/ENG/Classification/ClassificationsAlphaOrder.pdf).
    L’Unione Europea mantiene una classificazione più cautelativa (risalente al 1997), ma anch’essa riconosce che le lane minerali sono sicure se conformi alla “Nota Q” (ovvero la cui bio-solubilità sia stata accertata da un test, come quelle prodotte dai soci FIVRA) o alla “Nota R” (ovvero avanti diametro medio ponderale superiore a 6 micron).
    Le lane minerali prodotte prima del 1997, oltre ad essere inserite nel gruppo 3 della IARC, possono essere classificate non pericolose anche dalla UE, ma a tal fine è necessario effettuare i relativi test. La quasi totalità delle lane minerali è conforme alla Nota Q ma la verifica richiede tempo e molti soldi tanto che, in assenza di documentazione tecnica, si preferisce classificarle direttamente come pericolose.
    I consigli di prudenza (usare guanti, tuta, mascherina) sono simili a quelli di molti altri materiali edili e si riferiscono semmai alla possibilità di insorgenza di prurito.
    Un’ulteriore conferma della non pericolosità della lana di vetro e dalla lana di roccia deriva dalla normativa in materia di smaltimento dei rifiuti costituiti da lane minerali che possono essere depositati in celle realizzate con gli stessi criteri adottati per le discariche dei rifiuti inerti.
    Quanto sopra è stato ribadito da apposite Linee Guida, approvate il 25 marzo 2015 della Conferenza Stato/Regioni su proposta del Ministero della Salute (maggiori info su http://www.fivra.it/it/approfondimenti/13_fibre-artificiali-vetrose-linee-guida-del-ministero-della-salute).

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