Rigaglie: ai figli della notte

di Andrea Appetito

A un certo punto bisogna smetterla di sentirsi buoni e occorre farlo prima di invecchiare troppo. Sì, la cattiveria sarà una virtù ma non la cattiveria ridicola dei cinici e degli egoisti, quella banale diffusa gratuita. Non la cattiveria dei sadici, dei servi e dei cacasotto. Sarà la cattiveria di chi è poco avvezzo ai circhi ma sa compulsare la realtà oscura perché è nato nel fecaio della storia e sin da piccolo armeggia con le viscere e con il coltello. Dopo le mareggiate predice le ombre del futuro camminando sulla battigia coperta di rifiuti. Non ha sensi di colpa e non ha gratitudine verso i benefattori, non teme le perdite né la solitudine e vive in piccole bande la cui sopravvivenza è una guerriglia e in cui ogni nome è uno stigma: Abbandono, Mutismo, Rachitismo, Scabbia, Denti cariati. Non ha turni né orari e non ipoteca la vita per fare curriculum. Non è un frutto delle paranoie ma una minaccia reale per i nuovi apostoli della sicurezza. Si acquatta sullo sfondo di cronisti affaticati dai traumi della società invecchiata male. Non è né bello né buono ma impermeabile ai residui di classicismo che imperversano nelle scuole, al tempo stesso si trova a suo agio tra le rovine. Non sa cosa sia una visione del mondo, non ha frequentato le facoltà di filosofia eppure ha gli occhi belli vispi perché ha smesso di respirare la colla. Questa giovane feccia del mondo non si sente vittima di nessuno, non ha padroni e non chiede elemosine ma è espertissima in imboscate. Sono ombre in agguato, canaglia di una società terrorizzata dagli anarchici e dal conflitto ma che non vede lo tsumani che sta per abbattersi. Questi figli della notte sono una potenza della vita. Per incontrarla basta tagliare i ponti della ritirata. 

La foto è di BOH. Come scrive Andrea Appetito: «non so di chi sia l’immagine, l’ho trovata su google ma non sono ancora riuscito a scoprire l’autore o l’autrice, mi piace molto». Piace anche alla redazione della “bottega”: chi ci aiuta con un nome o una fonte?

Dal 9 gennaio ogni domenica – alle 14 – in “bottega” trovate «Rigaglie» ovvero le ispirazioni e riflessioni di Andrea Appetito. Qui le ultime quattro: Rigaglie: placato il grido della polvere, Rigaglie: è durata appena un’estate, Rigaglie: la vita degli insetti e Rigaglie: librarsi e scendere in picchiata

 

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