Rigaglie: eco di vite antiche
di Andrea Appetito
Bagno i piedi nella rugiada che ricopre l’erba tra le ceppaie. La luna piena tramonta e dai castagni alti la rugiada cade sui polloni e sulle ginestre. Avanzo sul tesoro delle foglie morte che scolorano e macerano lentamente. L’autunno tarda ad arrivare eppure nel sottobosco ho visto bacche rosse di pungitopo nel punto in cui una settimana fa ho incontrato una piccola volpe. Tra le ginestre le arature dei cinghiali sembrano appena interrotte. Dove sono finiti tutti? Dove si nascondono i cinghiali quando sentono scemare le forze? Dove vanno a morire le volpi e gli istrici guidati dalle loro vibrisse? Dev’esserci un luogo e questo luogo è la terra. Le anime annusano in giù verso l’ade, dice Eraclito. Infilo le dita tra le radici di alberi vecchi. L’eco di vite antiche di amori non consumati sale dall’ade e ha il profumo di terra bagnata. Siamo ancorati al mondo più di quanto possiamo credere o sperare.
L’immagine è una polaroid di Andrej Tarkovskij
(*) Dal 9 gennaio ogni domenica in “bottega” trovate (salvo rare eccezioni) qui le ispirazioni e riflessioni di Andrea Appetito. Qui le ultime 4: Rigaglie: la saggezza dei piedi, Rigaglie: il fuoco inquieto, Rigaglie: in cerca di cibo e Rigaglie: domeniche a Berlino