Rigaglie: librarsi e scendere in picchiata

di Andrea Appetito

«L’immaginazione poetica è l’ultima strada che rimane per mettere in crisi ed entrare in conflitto con la realtà dominante» scrive uno studioso dell’Antico Testamento, Walter Brueggemann. Chi cavalca le proprie immagini con coraggio (nella paura), con fiducia (nella disperazione) pur essendo una benefica potenza della vita viene declassato dall’ordine regnante. Poco male. Chi ha grande fiducia nelle immagini si libra e scende in picchiata. A ogni filo d’erba è attaccata una piccola zolla. Chi è fedele alle immagini segue la loro volontà e non teme il buio, o meglio lo teme e lo desidera. Solo nell’oscurità le immagini si stagliano in tutto il loro nitore. Chi ha immaginato i mosaici di Santa Sofia, i cervi di Lascaux , il labirinto di Cnosso non aveva paura di cadere e farsi male.

(*) Dal 9 gennaio ogni domenica – alle 14 – in “bottega” trovate «Rigaglie» ovvero le ispirazioni e riflessioni di Andrea Appetito. Qui le ultime quattro: Rigaglie: un nuovo viaggio, Rigaglie: placato il grido della polvere, Rigaglie: è durata appena un’estate e Rigaglie: la vita degli insetti

 

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