Rocco Scotellaro: «Una fucsia in mano…»

325esimo appuntamento con “la cicala del sabato” (*)

Una fucsia in mano avevi
come tengono i gigli
le immagini di Sant’Antonio.
Per un simile fiore che mi desti
si svegliarono in me le feste
massacranti del paese
quando le bande vengono chiamate
da un colpo sul luogo dei fuochi
accesi nel cielo e vince la gara
l’incendio più fresco di fucsia.
Anche mi ricordo un anno fa
i pennacchi della pula sulle aie.
Ecco, il paese ti porto in città.

[da «E’ fatto giorno»]

in “bottega” cfr Rocco Scotellaro: «io sono uno degli altri» (di Sandro Sardella)

(*) Qui, il sabato, regna “cicala”: libraia militante e molto altro, codesta cicala invia ad amiche/amici per 5 giorni alla settimana i versi che le piacciono; immaginate che gioia far tardi la sera oppure risvegliarsi al mattino trovando una poesia. Abbiamo raggiunto uno storico accordo: lei sceglie ogni settimana i versi da regalare alla “bottega” e io posto. Ma che succede quando la “cicala” si assenta per qualche settimana? Beh, tocca a me recuperare qualcosa di suo o d’altro. Lo farò ma la responsabilità è grande (io non sono poeta, come un mio omonimo bolognese). Perciò se qualcuna/o vuole mandarmi suggerimenti… non mi offendo, sia chiaro. Ci rivediamo qui fra 7 giorni? [db]

 

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