Rosario Castellanos: «Disamore»
180esimo appuntamento con “la cicala del sabato” (*)
Disamore
Mi vide come si guarda attraverso un vetro
o l’aria
o il nulla.
E allora seppi: io non ero lì
né in nessun’altra parte
né mai ero stata né lo sarei.
E fui come colui che muore nell’epidemia,
senza essere identificato, ed è gettato
nella fossa comune.
[da «Nella terra di mezzo», traduzione di Gianni Darconza]
Desamor
Me vio como se mira al través de un cristal
o del aire
o de nada.
Y entonces supe: yo no estaba allí
ni en ninguna otra parte
ni había estado nunca ni estaría.
Y fui como el que muere en la epidemia,
sin identificar, y es arrojado
a la fosa común.
(*) Qui, il sabato, regna “cicala”: libraia militante e molto altro, codesta cicala da oltre 15 anni invia ad amiche/amici per 5 giorni alla settimana i versi che le piacciono; immaginate che gioia far tardi la sera oppure risvegliarsi al mattino trovando una poesia. Abbiamo raggiunto uno storico accordo: lei sceglie ogni settimana fra le ultime poesie inviate quella da regalare alla “bottega” e io posto. Ci rivediamo qui fra 7 giorni. [db]