Salvini in Sardegna: ma le strade…
… della disobbedienza sono infinite
di Benigno Moi
Giovedì 22 novembre, a Tortolì (Nuoro) mentre Salvini tiene un comizio ai suoi elettori un gruppo di cittadini, soprattutto donne, canta nelle vicinanze «Bella ciao» [i]. Due donne vengono fermate da agenti in borghese, identificate (con foto dal cellulare dei loro documenti). Prassi che sta diventando, purtroppo, abituale in occasione delle frequenti uscite del ministro-segretario. Ma stavolta casca un po’ male perché le due donne, Marcella Lepori e Katia Cerulli, sono due avvocate (la prima anche ex sindaca del comune ogliastrino) e non fanno passare certo sotto silenzio l’abuso di potere. Denunciano il fatto, trovando la solidarietà del presidente dell’Ordine zonale degli Avvocati, dell’ANPI Sardegna e di tanti movimenti e cittadini.
Se non bastasse…. per solidarizzare e raccogliere un po’ di fondi a favore dell’esperienza di Riace sotto attacco, la Rete dei comuni solidali [ii] organizza una “Chiamata alle arti” con la campagna «Matite per Riace», cui in pochissimo tempo aderiscono oltre 500 disegnatori e fumettisti.
A Cagliari, dove sempre Salvini “si è (stato) invitato” per inaugurare una sede del Psdaz, il Pasticcio sardo d’azione, varie associazioni che avevano in programma già da tempo delle iniziative di contrasto alle logiche emergenziali del gobierno giallo-verde, ribadiscono apertamente la necessità di mantenere i propri impegni senza farsi dettare i tempi e le modalità della lotta dai salvini (minuscoli) di turno: Non una di meno una giornata di lotta all’Università, l’ASCE (Associazione Sarda Contro l’Emarginazione un convegno ad Architettura di analisi e proposte contro la politica degli sgomberi di campi rom e spazi occupati.
Qualcun altro satireggia.
E tanto altro.
E’ più che mai necessario inventarsi iniziative fantasiose, indipendenti ma non dispersive, diversificate ma unificate da reciproca conoscenza e solidarietà. Insomma quante più possibili forme di contrasto, disubbidienza, lotta, disvelamento del brutto, pericoloso, fascisteggiante disegno di questo gobierno.
Grazie per averlo detto.