San Valentino, il business e le scor-date

Oggi è un buon giorno per … vendere qualcosa con la scusa dell’amore.

Se si sfogliasse il calendario con l’occhio alle scor-date (io lo faccio sul mensile Cem) oltre che san Valentino si troverebbero avvenimenti molto interessanti nel giorno che in questa parte del mondo si chiama 14 febbraio (anche i calendari sono un’opinione o, a volte, il frutto di imposizioni o compromessi). Per esempio il 14 febbraio 1904 sulla stampa internazionale cominciano ad apparire le prime forti denunce sugli orrori del Congo, cioè sui crimini di re Leopoldo: se non sapete di cosa sto parlando cercate in libreria o in biblioteca «Soliloquio di re Leopoldo» di Mark Twain. Il 14 febbraio 1929, tre giorni dopo il Concordato, Pio XI parla di Benito Mussolini come dell’«uomo della provvidenza». Ma quello stesso giorno negli Usa c’è la «strage di san Valentino» che i cinefili ricordano come pre-testo e spada di Damocle su tutto quello che accadrà a Jack Lemmon e Tony Curtis in «A qualcuno piace caldo», uno dei capolavori di Billy Wilder. Invece il 14 febbraio 1937 Vladek e Anja si sposano, «abbiamo sposato» è la traduzione in un incerto anglo-polacco: accade nella finzione-verità di «Maus», il capolavoro a fumetti di Art Spiegelman che ricorda l’Olocausto anche con la forza di un’affettuosa, dolente ironia per suo padre che si salvò dai nazisti. E’ al potere da 10 anni Khomeini quando – il 14 febbraio 1989 – esorta all’uccisione dello scrittore Salman Rushdie. Nel 2009 il presidente venezuelano Chavez sospese san Valentino perché c’era il referendum mentre quello stesso giorno un orribile stupro e omicidio alla periferia di Roma servì agli sciacalli razzisti per organizzare una delle loro vergognose parate di odio: consiglio al riguardo di leggere quanto scrive Annamaria Rivera in «Regole e roghi» pubblicato da Dedalo. Si potrebbe scrivere a lungo sull’uso politico del 14 febbraio a partire da Umberto Bossi che il nel ’99 convocò il terzo congresso della Lega chiedendo un «ti amo» per la “bimba” Padania: un filino pedofilo ma lasciam perdere. Per gli appassionati di cinema invece il 14 febbraio 1900 è il giorno di «Picnic ad Hangig Rock», folgorante film di Peter Weir.

Anche se ai mercanti di fiori, gadget e altre merci per cuori banali e teste pigre interessa meno che zero, il san Valentino presunto patrono degli innamorati morì decapitato (perse la testa dunque ma l’amore non c’entrava) nel 273 dopo Cristo o, come preferiscono contare altri, dell’Ec: l’Era Convenzionale, insomma la datazione oggi più usata. Un paio di leggende legano Valentino agli innamorati: regalava rose e d’improvviso faceva volare piccioncini a beneficio delle coppie in crisi. Da vescovo di Terni rianimò al volo la morente cristiana Terapia per unirla in matrimonio al centurione Sabino, un pagano: poi pare che entrambi siano caduti in un sonno profondo ma insomma fu un bel gesto inter-religioso, no?

Con il pretesto di questi «miracolini» – per dirla con Massimo Troisi – del santo si diffonde ultimamente l’incoraggiamento a consumare rose e altri simboli stantii. Un amore a comando, dimentico di ogni fantasia, per un solo giorno all’anno. Come rispettare le donne l’8 marzo (senza sapere cosa accadde quel giorno tanto tempo fa) per meglio offenderle e fregarle negli altri 364 giorni, più uno se cade il bisestile.

Rose… Chi ha visto «Le scimmie verdi» sa che in quella provocazione teatrale (che metto in scena con Hamid Barole Abdu) si accenna a un certo punto ai fiori che arrivano qui dal Kenia e da altre parti del pianeta globalizzato (e digerito). E’ una storia interessante e complessa che consiglierei di leggere in due libri.

Il primo volume  è di Alessia Carrer, si intitola «Rose & $pine» ed è uscito nel 2007 da Emi con il dvd «Il viaggio di una rosa». Racconta fra l’altro lo sfruttamento e i danni per l’ambiente del business floreale soprattutto in America latina. Il secondo si intitola «Rose & lavoro» con il sottotitolo «Dall’Africa all’Italia l’incredibile viaggio dei fiori»: lo hanno scritto Pietro Raitano e Cristiano Calvi, con la prefazione di Alex Zanotelli, per Altreconomia Edizioni. Anche qui storie di sfruttamento e di pesticidi, in Kenia come in Etiopia.

Leggeteli e magari regalateli all’amata o all’amato… un prossimo 15 o anche un 33 febbraio. Non c’è? Inventatevelo.

Redazione
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5 commenti

  • Interessante richiamo alla consapevolezza, grazie del tuo contributo caro Daniele.

    “Occhi pieni di speranza, voce pacata e ferma per dipingere col sangue le mani callose e piantate di spine di milioni di donne indigene che pur di guadagnare il pane per i propri figli, hanno smesso di coltivare i loro orti consegnando ai latifondisti di turno non soltanto salute e giovinezza, ma anche terra, cultura e dignità….
    – Sto piangendo, e se guardi bene riuscirai a capire che piangono pure le rose. I morti sono in tanti e anche se alcuni non li ho mai conosciuti piango pure per loro”
    “Il pianto delle rose “(Iyara Bagala)

  • Caro dibbì,

    ti scrivo dall’Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta, dove da venerdì abbiamo lavorato per osservare all’alba di stamane, il famoso 14 febbraio, una rara occultazione di una stella da parte di Plutone.

    Vedere la luce della stella filtrare attraverso l’atmosfera di Plutone, per poi scomparire e ricomparire all’altro estremo, man mano che il pianeta, pardon il pianeta nano passa davanti all’astro, è l’unica maniera per studiare l’atmosfera di Plutone, appunto (chiedo scusa per l’italiano involuto, siamo stati svegli per 48 ore).

    L’evento capitava alle ore 5.50 e durava 95 secondi in tutto. Per vederlo da Saint-Barthélemy si sono mossi dall’Université de Versailles, dall’Observatoire de Paris e da Sparta (anche se è un ateniese). Insomma, mica paglia.

    Risultato, cielo perfetto, telescopi e videocamere on line, tutto funzionava alla perfezione, come mai era accaduto ci ha detto l’astronomo francese nostro ospite, quando alle 5.10 ha fatto capolino una nuvoletta proprio lì. Poi la nuovoletta è diventato nuvolone et voilà, cielo coperto, schermo nero. Insomma, per noi il 14 febbraio è il giorno della nuvola nera tanta cara a Fred Hoyle.

    Ma già che ci sono segnalo un’altra ricorrenza prossima che mi sembra interessante per le scor-date. Il 17 febbraio per la Chiesa Evangelica Valdese è la giornata della libertà. Ricorda le Lettere Patenti con cui Carlo Alberto, nel 1848, poneva fine a secoli di discriminazione riconoscendo ai sudditi valdesi i diritti civili e politici.

    Si legge nel sito ufficiale della Chiesa Evangelica Valdese: «[…] la tolleranza è una concessione del Potere, la libertà è una conquista della coscienza. Lo Stato può concedere spazi controllati ma il vivere da uomini liberi, non solo di dire e fare liberamente ma di essere liberi è il risultato di una lunga battaglia».

    Mi sembrano parole che possono interessare anche a chi evangelico o comunque credente non è. Non trovi?

    Buona domenica e buon San Valentino, dalla Terra a Plutone!

    Saluti, Andrea

  • ho ricevuto questa mail e l’ho trovata molto carina, puoi aggiungerla al tuo elenco di san valentino 🙂
    ecco il testo

    14/02 L’AMORE è

    la bianca da sposare
    la negra per lavorare
    la mulatta per scopare

    NO! non ci SFRUTTERETE più

    BRUCIA SAN VALENTINO

    Ella de Riva

    seguimi, copia, incolla, taglia su
    http://elladeriva.tumblr.com/

    elladeriva@gmail.com

  • enrico caravita

    un pozzo di conoscenza caro db

  • …ma quanti “miracolini” fai caro d(etective)?!…merci 🙂

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