Sant’Arroganza
di Daniela Pia
Quando andavo al catechismo, le suore invogliavano alla partecipazione con un timbro su una cartolina: tot timbri uguale un santino. Le suore ne sapevano assai di marketing. Stamane osservavo la mia tessera elettorale, con tutti i timbri al posto giusto e pensavo che il marketing di Matteuzzo è di altro genere: certi timbri nella scheda elettorale non meritano plauso bensì disprezzo, irrisione. Gli oboli pagati a pioggia, indifferentemente ai diciottenni milionari e ai diciottenni nullatenenti sono una medaglia al valore. Idem gli 80 euro con cui ha captato una certa benevolenza a poco prezzo. Tutti premiati con l’immagine di Sant’Arroganza.
«E mi sovviene l’eterno Berlusca e le morte stagioni ancor vive.. e in questa immensa voragine s’annega la speranza mia/nostra».