Sartori al bar
Il professorissimo Giovanni Sartori ha ancora colpito. La sua seconda “riflessione”, apparsa sul Corriere della Sera, sulla questione della cittadinanza ai figli di immigrati è degna delle peggiori chiacchiere nei peggiori bar di quartiere… Salvo il dovuto rispetto per quelle chiacchiere e quei bar.
Ecco la mia risposta sul Blog Collettivo ALMA.
Giovanni Sartori U Chiaccherun’
Buona lettura
Karim Metref
In rete ho trovato questo bel commenmto e lo riporto
Signor Metref, che ho letto e apprezzato spesso sulla rivista “Cem Mondialità”, lei è sempre molto gentile ed educato, anche quando esprime un’opinione critica; io, che lo sono un po’ meno di lei, perchè sono stanca che queste “uscite” minino nel concreto tutto quello che può fare un’istituzione come la scuola, e in prima persona io, maestra con i miei meravigliosi 17 alunni, tutti solo bambini, futuri cittadini di un unico Paese, con tanta artigianale pazienza per tessere attente e rispettose relazioni interpersonali, nonostante pochissime siano le risorse di ogni genere, dico che il Sartori potrebbe stare più attento quando pontifica in questo modo arrogante e presuntuoso, dimenticando che le persone non sono nè numeri, nè pezzi di carta.
Che tristezza quando certe cose escono dalla bocca di persone come queste, che vengono lette e ascoltate e non si rendono conto di quanti danni fanno, di quanto ci fanno andare indietro, quando ogni giorno, ci si sforza di lavorare senza etichette, per la conoscenza, per i diritti di tutti e di ciascuno, perchè tutti partecipino responsabilmente!
Con stima
Maria, maestra di campagna